Palmi, la riqualificazione della spiaggia della Tonnara



Il progetto, a firma di Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia, restituisce un brano della città ai suoi abitanti e al versante tirrenico una delle coste più belle. Quattro le azioni messe in campo: proteggere la spiaggia dall’erosione costiera, connettere il mare alla città, prevenire gli allagamenti e creare aree attrezzate, corridoi ecologici e punti di osservazione. Il progetto paesaggistico è di Michelangelo Pugliese

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Il progetto di riqualificazione della spiaggia La Tonnara a Palmi
Render, copyright AF517 & Diorama

Città verdi e sostenibili. È l’obiettivo dichiarato di molti amministratori pubblici alle prese con gli interventi di rigenerazione urbana. Più facile da raggiungere nelle grandi metropoli e nelle città di una certa dimensione, meno nei piccoli centri, dove scarseggiano le applicazioni concrete.

Il progetto di riqualificazione del Lungomare della Tonnara di Palmi – frutto del lavoro di Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con Michelangelo Pugliese architettura e paesaggio, che rientra nel programma “Aspromonte in città” – sembra andare in direzione opposta.

La proposta progettuale di Femia e Pugliese restituisce un brano di Palmi ai suoi circa 18mila abitanti e una parte della linea di costa più bella del versante tirrenico all’Italia.

L’intervento si articola in cinque punti: la rigenerazione dello spazio pubblico del quartiere costiero di Palmi, funzionale all’aggregazione e alla socializzazione (sport; interscambio, inclusione); il restauro del paesaggio costiero delle aree dunali residuali che fronteggiano l’abitato, mitigazione paesaggistica dell’impianto di rigassificazione Snam; la trasformazione del complesso pubblico ex Camping due Pini e del suo parco in parco sportivo, area per il turismo sociale e sostenibile destinato in particolar modo a ragazzi, con particolari fragilità; la riforestazione urbana e rigenerazione aree degradate quartieri Ciambra e Scinà, con realizzazione di aree verdi attrezzate, messa a dimora di alberi; ricostruzione della macchia e degli originali sistemi boschivi litoranei e pinete costiere; la creazione di una pista ciclo-pedonale per una miglior connessione tra il litorale e i poli urbani e nuove aree di parcheggio.

Il Piano urbano integrato “Aspromonte in città”

È nel contesto del Piano urbano integrato “Aspromonte in città”, della Città metropolitana di Reggio Calabria, e dell’intervento “Green Urbanism, dal degrado alla città giardino”, un progetto innovativo per la rigenerazione delle aree urbane costiere, che si inquadra la riqualificazione del lungomare La Tonnara di Palmi.

La spiaggia La Tonnara di Palmi vista dall’alto
La spiaggia La Tonnara di Palmi vista dall’alto (render, copyright AF517 & Diorama)

Il programma “Aspromonte in città” ha l’obiettivo di realizzare città verdi, sostenibili, inclusive e smart, caratterizzate da una forte componente di verde progettato, che colmi le lacune distributive e qualitative degli spazi pubblici all’interno delle aree abitate più dense, introducendo naturalità diffusa e favorendo il recupero e la tutela della biodiversità anche in ambito urbano.

Gli interventi contenuti all’interno del progetto “Aspromonte in città” derivano da un sistema correlato di principi, criteri e accorgimenti prioritari elaborati per concepire il sistema città metropolitana secondo un approccio socio-ecologico.

Le principali azioni progettuali puntano alla valorizzazione ambientale, dalla scala vasta a quella di quartiere.

Il programma rientra nei progetti finanziati dal Pnrr in linea con l’Agenda 2030 come strumenti di giustizia sociale, comunitaria per una rigenerazione urbana e territoriale.

Lo scenario ambientale

Palmi, con i suoi 18mila circa abitanti è una piccola città sul versante tirrenico in Costa Viola, sotto il Monte Sant’Elia, nel crinale costiero dell’Aspromonte.

Dal rilievo al mare Mediterraneo si alterna un’eterogeneità di paesaggi verdi e blu e di situazioni ambientali in cui ciclo idrico e biodiversità si bilanciano e creano un equilibrato habitat naturale fatto di terrazzamenti coltivati a vigneti e frutteti a strapiombo sul mare sino alle pendici, ricoperte dalla macchia mediterranea.

Palmi, la riqualificazione della spiaggia della Tonnara a cura di Alfonso Femia
render, copyright AF517 & Diorama

Dal Monte Sant’Elia, che cade a strapiombo sul mare, si scorge l’arcipelago delle Isole Eolie con il vulcano Stromboli.

Dallo specchio di mare della Tonnara, disegnata dalla propaggine dei crinali dell’Aspromonte, emerge lo scoglio dell’Ulivo.

La Torre Saracena testimonia il legame profondo tra la città e il mare, raccontando di secoli di controllo sulle rotte mediterranee. Il piccolo porto è crocevia per la pesca e la nautica da diporto. È un elemento chiave per il turismo e lo sviluppo sostenibile del litorale.

L’area di intervento

La Tonnara è una spiaggia di grande valore paesaggistico, insediata tra mare e falesie, soggetta a fenomeni di erosione costiera. Frequentatissima in estate, con un afflusso turistico che impatta sull’ecosistema marino e costiero.

Allo stato attuale, la Tonnara è uno spazio pubblico frammentato e poco strutturato, disorganico rispetto al sistema urbano.

Il progetto di riqualificazione della spiaggia La Tonnara a Palmi
Il progetto si estende per un chilometro di linea di costa e un chilometro di raggio. (render, copyright AF517 & Diorama)

L’area è complessivamente in sofferenza per quanto riguarda la gestione delle acque, l’urbanizzazione incontrollata e la mobilità prevalentemente veicolare. L’impermeabilizzazione dei suoli e la scarsa protezione degli ecosistemi naturali aumentano la sua vulnerabilità ai cambiamenti ambientali.

Gli obiettivi

Mettendo a confronto lo scenario ambientale con l’attuale stato di fatto, emerge con evidenza come La Tonnara di Palmi possieda notevoli potenzialità sotto il profilo ambientale e turistico in parte sottoutilizzate e in parte inespresse, particolarmente nel rapporto con il mare.

La finalità prima dell’intervento è, dunque, quella di mitigare gli scompensi ambientali e paesaggistici, ripristinare la biodiversità, orientando la progettualità verso uno sviluppo turistico di qualità e consegnando l’area in buone condizioni alle generazioni future.

Il progetto di riqualificazione della spiaggia La Tonnara a Palmi
Due gli elementi che perimetrano lo scenario naturalistico in cui si articola il progetto di riabilitazione paesaggistica: mare e falesia (render, copyright AF517 & Diorama)

Quattro le azioni progettuali messe in campo dai progettisti: proteggere (con interventi di contrasto all’erosione costiera e di difesa dagli allagamenti per proteggere la spiaggia e gli habitat costieri, adottando strategie che si ancorano alle risorse dell’ambiente naturale); connettere (attraverso un sistema di mobilità sostenibile e accessibile, con percorsi ciclopedonali di connessione spiaggia – sistema urbano; liberare (abilitando suoli drenanti, sistemi di raccolta e filtrazione delle acque meteoriche e presidi verdi permeabili per prevenire allagamenti); creare (attraverso la riqualificazione dello spazio pubblico orientata a una fruizione multifunzionale, aree attrezzate, corridoi ecologici e punti di osservazione paesaggistica per valorizzare il territorio nella sua totalità, il paesaggio costiero, la vegetazione autoctona).

Il progetto

La spiaggia della Tonnara disegna un arco che richiama sul brano territoriale la medesima geometria in sequenza ed è il riferimento per definire la strategia di progetto.

L’arco funziona come direttrice della gerarchia degli spazi: infrastrutture, sistemazione del verde, accessi.

Il progetto si estende per un chilometro di linea di costa e un chilometro di raggio. Complessivamente si tratta di 3,6 ettari di area da riqualificare, di questa il 60 per cento sarà oggetto di depaving per il ripristino dell’immagine originaria del litorale.

Il progetto di riqualificazione della spiaggia La Tonnara a Palmi
render, copyright AF517 & Diorama

Due gli elementi che perimetrano lo scenario naturalistica in cui si articola il progetto di riabilitazione paesaggistica: mare e falesia. I corridoi di connessione si sviluppano in questo spazio attraverso l’integrazione di un chilometro di pista ciclo-pedonale.

Il nuovo assetto urbano

Seguendo la traccia degli archi naturali, vengono ridisegnati i viali paralleli al mare, coerente sia con i piani predisposti dalla pubblica amministrazione, sia con le consuetudini d’uso locali. Spazi di sosta e belvedere saranno pause opportunamente distribuite per agevolare la percezione dell’orizzonta e la contemplazione del paesaggio marino. Le tratte perpendicolari agli archi sono isole narrative: ognuna racconta una storia geologica e naturale. Il passaggio dalla città al mare sfuma nella progressione da costruito a naturale.

Il progetto valorizza i vuoti urbani, interpretati non come spazi residuali, ma attivatori per la rigenerazione ambientale e sociale, creando aree ombreggiate e sistemi di sedute integrate nel paesaggio.

La vegetazione spontanea tipica della falesia si infiltra negli spazi urbani, accompagnando l’avvicinamento alla linea di costa.

«Non è l’innesto di verde che trasforma un brano di città in un luogo verde, accessibile e vivibile – racconta Michelangelo Pugliese – ma la conciliazione con l’esistente, la mitigazione di quanto non può essere radicalmente mutato, la combinazione tra i fattori blue e green a innestare un processo di metamorfosi destinato a durare nel futuro. Il paesaggio è in progressivo cambiamento, non arriva mai a un punto di termine. Il progetto ha il dovere di assecondare questa prospettiva».

Il ruolo dell’acqua nel progetto

L’acqua – dolce e salata – assume un ruolo chiave: il mare, con il moto ondoso e le acque interne, con il loro scorrere e infiltrarsi nel terreno, ridefiniscono continuamente gli equilibri del paesaggio.

La piantumazione di piantagioni di Posidonia sarà scelta opportuna per smorzare le maree e mitigare l’erosione; una serie di muretti lineari e fasce di vegetazione paralleli all’arco costiero funzioneranno come presidi per attenuare le mareggiate.

Rain garden assolveranno il ruolo di filtro sia per la raccolta delle acque piovane, sia per la correzione del cuneo salino che penetra verso l’entroterra attraverso il suolo. Il rimboschimento della linea di costa contribuirà alla difesa sia dell’erosione, sia delle frane.

Il nuovo impianto di waterfront urbano include gradonate ad anfiteatro coerenti con l’arco costiero area di progetto, realizzate in massi squadrati che mitigano il deflusso delle acque, stabilizzando il suolo favorendo l’inverdimento.

Accessibilità e mobilità

La restituzione dell’area alla originaria dimensione naturale si concilia con il progetto di una mobilità lenta e sostenibile.

La riduzione delle infrastrutture stradali e dei parcheggi si accompagna a una strategia di disincentivazione dell’uso dell’auto privata, attraverso l’introduzione di ostacoli fisici all’accesso e la diminuzione progressiva dei posti auto.

Parallelamente, si promuove invece l’utilizzo del trasporto pubblico e delle connessioni pedonali e ciclabili, proponendo un’esperienza che permette di attraversare il paesaggio in modo immersivo e rispettoso.

Parla il progettista Alfonso Femia

Ad Alfonso Femia, che negli ultimi anni ha molto lavorato sul fronte della ricerca e dello studio dei temi riguardanti il rapporto tra il progetto e la presenza dell’acqua nelle sue articolate forme, abbiamo chiesto di parlarci più nel dettaglio della progettazione di Palmi e in particolare delle azioni che sono state messe in campo nel ridisegno di un tratto di costa mediterranea.

Ecco cosa ci ha risposto.

«Spesso, per svariati motivi, i temi della riqualificazione ambientale e territoriale vengono affrontati per singole opportunità o solo per parti. Altrettanto spesso le progettualità scontano la mancanza di una visione strategica di carattere territoriale da un lato e di comprensione della complessità dall’altro. A Palmi, nell’intervento sul litorale, abbiamo messo in campo un’idea che ha inteso affrontare diversi temi. Faccio un solo esempio per capirci: il nostro progetto ha previsto la riduzione drastica dei livelli di impermeabilizzazione dell’area costiera. Richiamo questo aspetto perché quando ci si avvicina alla linea di costa, dal punto di vista del progetto, occorre operare un cambio di paradigma. Serve cioè ribaltare l’approccio classico, quello consolidato nel tempo. E questo porta con sé una serie di risposte su diversi temi quali la rigenerazione di ambienti naturali, i nuovi assetti paesaggistici, il rispetto dell’invarianza idraulica. Liberare aree in contesti simili significa anche creare sistemi di protezione della linea di costa, in particolare del litorale mediterraneo che sappiamo subire due diverse azioni: l’innalzamento dei livelli del mare e l’aumento delle temperature delle acque marine, che determina sempre più spesso eventi meteorici estremi. Intervenire in questi contesti, oltre la messa in campo di una serie di azioni anche sulla linea d’acqua, tema che però esula dal nostro progetto, significa progettare e realizzare interventi di protezione lungo la linea di terra, capaci di difendere dalle mareggiate. A Palmi abbiamo creato una serie di linee parallele al litorale dai contenuti differenti, che vanno dalla de-impermeabilizzazione dei suoli ai sistemi di arredo di protezione dalle mareggiate alla creazione di zone naturali. Ritengo che uno dei modi per affrontare la crisi climatica in zone di mare consista nel proteggere là dove occorre, ma che serva soprattutto dare spazio all’acqua. Questo cambio culturale deve sapersi affermare in particolare nel nostro Paese, sia sulle coste come lungo i fiumi. Il tema del ridisegno del litorale si sposa poi con la necessità di creare nuovi collegamenti con i sistemi della mobilità e dello spazio pubblico, recuperando, come abbiamo fatto a Palmi, diverse aree su cui erano state realizzate delle costruzioni abusive. Ciò che oggi serve è trasformare radicalmente, sia nell’architettura che nella pianificazione territoriale, l’approccio ai temi dell’acqua».

Scheda Progetto Riqualificazione Tonnara di Palmi

  • Committente: Città Metropolitana di Reggio Calabria
  • Progetto: Atelier(s) Alfonso Femia
  • Coordinamento generale e di progetto: Alfonso Femia
  • Coordinamento amministrativo e di progetto: Simonetta Cenci
  • Responsabile di progetto: Sara Traverso
  • Time & cost control: Fabio Marchiori, Fabio Savio
  • Image: AF517 / Giovanni De Grandi, Basha Ikkander, Sara Massa AF517 & Diorama
  • Aspetti paesaggisti e ambientali: Michelangelo Pugliese
  • Aspetti archeologici: Silvia Maria Carmen Lee Ferrari
  • Aspetti geologici: Tetide Studio Geologico Tecnico e Ambientale di Michele Ieraci
  • Impresa appaltatrice: Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro “Ciro Menotti” Scpa
  • Impresa esecutrice: Co.Ge.M. Soc. Coop.



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