Scuole materne: circolari, montabili e riciclabili. I prototipi di C+S architects



Lo studio di Cappai e Segantini disegna due modelli di edifici scolastici a elevata efficienza energetica, con nuovi layout circolari, montati a secco, smontabili a fine vita e riciclabili. Legno e sughero dominano la scena. Sono frutto di una ricerca che dura da oltre vent’anni e che ha modificato l’approccio alla progettazione di materne e nidi

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Scuole materne: circolari, montabili e riciclabili. I prototipi di C+S architects

Le loro scuole, quelle progettate da C+S Architects, sono edifici Nzeb, Nearly zero energy building, ovvero ad elevata efficienza energetica. Ma il fatto oggi più eclatante dal punto di vista progettuale riguarda i nuovi layout scolastici circolari, oggetto di sperimentazione a Venaria Reale.

Nel comune torinese la visione di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, fondatori e titolari dello studio, diventa realtà: sono stati approvati da poco infatti gli studi di fattibilità delle due scuole materne  circolari e del nido e ora si sta lavorando ai progetti esecutivi.

I due plessi sostituiranno altrettante strutture esistenti: la scuola dell’infanzia Don Sapino, che affaccia sulla Reggia di Venaria Reale, e il centro infanzia Andersen, all’interno del giardino del quartiere Fiordaliso.

Il prototipo di C+S Architects

Quello messo a punto dallo studio è un prototipo che chiude il percorso di ricerca dedicato alle scuole circolari, che hanno visto nascere prima i progetti pilota a Conegliano, nel Veneto (scuola primaria), poi a Cervignano, in Friuli (scuola secondaria), e ora in Piemonte, con le due materne e il nido.

Con i progetti di ieri e di oggi, i due architetti propongono modelli spaziali che investono l’intero ciclo scolastico.

La nuova scuola Don Sapino di C+S Architects
La nuova scuola Don Sapino (credits, C+S Architects)

In questo lavoro sperimentale sono stati ideati nuovi layout scolastici circolari, differenti per le tre fasi di crescita dei ragazzi: per i bambini della materna le strutture sono in legno e costruiscono un rapporto speciale con il giardino; nella scuola primaria la struttura è sospesa lasciando l’ingresso alla luce zenitale per stimolare l’esplorazione; nelle scuole secondarie la struttura disegna la socialità grazie a una piazza coperta dove si affacciano tutti gli spazi della scuola.

Novità in vista anche sul piano costruttivo: un kit di montaggio permette di costruire l’edificio a secco e di smantellarlo a fine vita riciclandone i materiali costruttivi, che sono il legno per le parti strutturali e il sughero per i pavimenti.

Una ricerca durata oltre vent’anni

Da oltre vent’anni Cappai e Segantini lavorano su progetti di edilizia scolastica: il primo fu nel 1998, allorquando realizzarono il complesso scolastico di Caprino Veronese.

Maria Alessandra Segantini e Carlo Cappai dello Studio C + S Architects
Maria Alessandra Segantini e Carlo Cappai (credits, C+S Architects)

Le loro scuole, esposte anche alla 15^ Biennale di Architettura di Venezia, sono conosciute a livello internazionale e sono state anche indicate come best practice per riscrivere le linee guida del ministero dell’Università e della ricerca.

Il punto di vista di Segantini

«Sono un architetto e una mamma – spiega Maria Alessandra Segantini -. Ai miei ragazzi ho sempre chiesto di inseguire i loro sogni mettendo insieme avventura e perseveranza. Oggi, questi progetti di scuole mi permettono di realizzare uno dei miei sogni: quello di regalare esperienze speciali a tutti i bambini del mondo. Le donne da sempre lavorano silenziosamente per far progredire, ma anche per preservare la specie. Così ho sperimentato layout scolastici circolari e un kit di montaggio che permette di smantellare l’edificio a fine vita riciclando i materiali costruttivi e diminuendo così l’impatto sul pianeta».

Il pensiero di Cappai

«In qualità di architetti e ricercatori, riconosciamo alle scuole un importante ruolo politico, in cui lo spazio della scuola deve diventare un punto di riferimento della comunità. In questi progetti, seppur con forme diverse, abbattiamo i muri disegnando scuole completamente trasparenti, che diventano metafore per la costruzione di una comunità aperta, multietnica e multiculturale. Abbiamo concepito questi edifici scolastici immaginando la possibilità di realizzare spazi che possano essere usati da tutta la comunità, in tempi diversi e adattabili ad accogliere eventi differenti: recite teatrali o musicali, cucinare o fare sport insieme. Le due scuole dell’infanzia si trasformano in poli culturali trasparenti e porosi che stimolano la curiosità e lo scambio di esperienze e conoscenze».

La nuova scuola Don Sapino

L’area di progetto per la nuova scuola dell’infanzia Don Sapino occupa circa 8.300 metri quadrati, dove attualmente insiste una scuola dell’infanzia a tre sezioni, che verrà demolita.

La nuova scuola Don Sapino a Venaria reale. Progetto C + S Architects
La nuova scuola è collocata sul confine del Parco di Venaria Reale, patrimonio Unesco dell’Umanità (credits, C+S Architrects)

La particolarità del lotto consiste nella sua posizione sul confine del Parco di Venaria Reale, una delle residenze sabaude che dal 1997 fa parte del Patrimonio Unesco dell’Umanità.

Per definizione le scuole sono edifici altamente specializzati, che il progetto può riuscire a rendere ibridi, trasparenti e fluidi in alcune parti e restituire parte dello spazio alla comunità che vi ruota intorno, oltre l’orario scolastico.

La nuova scuola Don Sapino a Venaria Reale è pensata come luogo aperto alla comunità
La nuova scuola è pensata come luogo aperto alla comunità

Pensare la nuova scuola materna Don Sapino come una scuola aperta alla comunità, un hub ibrido a metà tra scuola e centro civico, permette di potenziare anche la sua prestigiosa collocazione vicino alla Reggia e diventare un potenziale punto di riferimento di eventi informali che ruotano attorno alla stessa storica sede.

La pianta circolare

Più che una scuola materna, la nuova Don Sapino sarà un padiglione a pianta circolare immerso in un nuovo giardino di alberi da nocciole, tipici della zona.

Schema costruttivo della scuola Don Sapino a venaria reale con pianta circolare (credits, C+S Architects)
Schema costruttivo della scuola circolare (credits, C+S Architects)

All’interno saranno potenziate tutte quelle funzioni che permetteranno di utilizzare la scuola da parte della comunità anche oltre l’orario scolastico.

La scuola dell’infanzia si sviluppa su un unico livello. Un livello superiore è previsto ad uso delle associazioni, con spazi e una terrazza eventualmente utilizzabili anche dalla scuola dell’infanzia.

Le possibili funzioni della scuola Don Sapino a Venaria reale, ai piani terra e ammezzato
Le possibili funzioni della scuola ai piani terra e ammezzato (credits, C+S Architects)

Il piano terreno ospita tre sezioni con corrispondenti servizi igienici, insieme ad una serie di spazi flessibili, che utilizzano il grande spazio dell’atrio di ingresso. Un piccolo palco, leggermente sopraelevato, divide l’atrio-anfiteatro dalle sezioni.

Sui lati dello stesso sono collocati gli spazi di servizio, la cucina e quelli per gli insegnanti e il personale Ata.

Con i colori sono evidenziate le differenti funzioni della nuova scuola Don Sapino a Venaria Reale
Con i colori sono evidenziate le differenti funzioni della nuova scuola (credits, C+S Architects)

La scuola è disegnata per garantire il massimo della flessibilità nell’organizzazione degli spazi: cioè permette alle insegnanti di lavorare con bambini di uno stesso gruppo o in modo verticale con bambini di età diverse. Le aule stesse sono infatti dotate di sistemi di apertura che consentono la relazione degli spazi.

La struttura esterna permette il controllo dei raggi solari e l’apporto gratuito del calore nei mesi invernali.

Il rapporto con il parco

Il rapporto diretto con l’esterno rende consistente la relazione dei bambini con lo spazio del parco, elemento ritenuto fondamentale dalle più avanzate teorie sullo sviluppo evolutivo della prima infanzia. Infatti, il nuovo edificio, con un impianto planimetrico circolare, cerca la relazione con il parco: un’orditura strutturale in legno, disegnata da elementi inclinati, che diventa anche il brise-soleil dell’edificio. Le strutture verticali supportano un sistema di travi reticolari in legno e acciaio che, a loro volta, sostengono tutti i solai del primo piano, lasciando al piano terra una completa permeabilità con il giardino.

L’edificio si dispone nella seconda radura del giardino. Si è inoltre deciso di non tagliare alcuna delle alberature di pregio esistenti sul lotto.

Il progetto prevede inoltre la posa di filari di alberi da frutto (con semine antiche e autoctone) posti tra l’edificio e il confine, secondo la tradizione del parco di Venaria Reale.

Una volta demolita la scuola esistente, nella radura verrà ricavato un piccolo spazio per fare lezione all’aperto. Il resto del lotto verrà piantumato con alberi da frutto locali: noccioli, peri e meli, mentre nel lotto limitrofo, sempre di proprietà comunale, potrebbero essere previsti degli orti urbani, anche ad uso della scuola.

I materiali

La struttura complessa dell’edificio, sia verticale che orizzontale, verrà realizzata in legno. I pavimenti interni saranno realizzati in sughero. Ambedue i materiali sono riciclabili, così come il vetro dei tamponamenti.

La struttura può essere pensata completamente a secco e quindi smontabile a fine del ciclo di vita dell’edificio. La riciclabilità è parte del dna del parco di Venaria Reale, che questo progetto rintraccia anche nella forma circolare ripensando al Tempio di Diana e al padiglione dei Giochi della Reggia.

Il progetto prevede un consistente e coordinato ricorso a fonti energetiche rinnovabili: la disponibilità di ampie superfici di copertura permette l’installazione di un’estesa superficie di pannelli fotovoltaici. L’obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un involucro edilizio altamente performante e di un sistema impiantistico in grado di minimizzare i fabbisogni energetici, permettendo di realizzare un edificio in classe energetica Nzeb.

La nuova scuola di infanzia Andersen

L’area dove è prevista la costruzione della nuova scuola dell’infanzia Andersen interessa una porzione di circa seimila metri quadri, su cui attualmente insiste una scuola dell’infanzia a cinque sezioni (due sezioni di asilo nido e tre di materna), che verrà demolita.

La nuova scuola di infanzia Andersen a Venaria Reale. Progetto C+S Architects
La nuova scuola di infanzia Andersen (credits, C+S Architects)

La particolarità del lotto consiste nella sua posizione al centro del complesso residenziale denominato quartiere Fiordaliso, di proprietà dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte.

Collocata vicino al nuovo asse di via Marchese – che l’amministrazione comunale considera la spina dorsale per lo sviluppo di un sistema integrato di spazi verdi e servizi di Venaria Reale – la scuola è pensata come una spirale che va dalla città allo spazio intimo del bambino, lo protegge, ma allo stesso tempo lo ispira, per cui può anche essere vista in senso opposto: ovvero come il percorso educativo che guida il bambino a essere parte di una comunità.

Un padiglione nel giardino

Il concept propone un grande tetto a falde che circonda una corte centrale porticata che diventa il fulcro del centro infanzia, condiviso tra scuola dell’infanzia e nido.

Le due scuole hanno aree di pertinenza specifiche ai lati opposti dell’ovale e sono disegnati per restare aperti alla comunità oltre l’orario scolastico.

La nuova Andersen è pensata come un padiglione immerso in un nuovo giardino.

Il nuovo edificio, con un impianto planimetrico circolare sviluppato intorno a una corte centrale, è allo stesso tempo intimo – perché un muro in terra cruda lo difende dall’esterno creando un recinto – e pubblico – perché tutti gli spazi si affacciano verso la piazza-giardino centrale -.

La nuova scuola di infanzia Andersen a Venaria Reale. Progetto C+S Architects
credits, C+S Architects

Una scansione regolare di pilastrini binati in legno e vetrate scorrevoli ritma lo spazio del portico, che disegna la soluzione di continuità tra esterno e interno. Tra i pilastrini binati si innesta una capriata rovescia che scandisce il ritmo dello spazio interno in copertura, liberandolo dalla presenza di strutture verticali e rappresentando spazialmente quella fluidità che caratterizza la società contemporanea. È il concept strutturale che dà sostanza a una scuola senza muri.

La copertura a falde, in zinco, è disegnata dalle costolature della struttura e diventerà la cassa sonora per il suono della pioggia.

Con i colori sono evidenziate le differenti funzioni della nuova scuola Andersen di Torino (credits, C+S Architects)
Con i colori sono evidenziate le differenti funzioni della nuova scuola (credits, C+S Architects)

È stato deciso di non tagliare alcuna delle alberature di pregio del lotto. Il giardino verrà disegnato da piccole differenze di quota e piantumato con orti urbani, utilizzabili della comunità.

I materiali

La struttura complessa dell’edificio, sia verticale che di copertura, verrà realizzata in legno, con una doppia serie di pilastrini accoppiati e un sistema di capriate rovesce e pannelli X-LAM che liberano lo spazio interno della scuola.

Schizzi progettuali della nuova scuola di infanzia Andersen by C+S Architects
Schizzi progettuali (credits, C+S Architects)

I pavimenti interni saranno realizzati in sughero. Ambedue i materiali sono riciclabili. La struttura è pensata completamente a secco e quindi smontabile a fine del ciclo di vita dell’edificio. L’obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un involucro edilizio altamente performante e di un sistema impiantistico in grado di minimizzare i fabbisogni energetici, permettendo la realizzazione di un edificio in classe energetica Nzeb.

C+S Architects

Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini vivono e lavorano tra Treviso e Londra dove ha sede lo studio C+S Architects da loro fondato a Venezia nel 1994.

Lo studio C+S ha maturato esperienza nel settore del restauro, avendo realizzato a Venezia alcuni importanti lavori come il restauro della Torre Massimiliana nell’isola di Sant’Erasmo, dell’ex-Manifattura Tabacchi e del Fondaco dei Tedeschi, solo per citare i più noti. Rispettivamente professore associato e ordinario di composizione architettonica e urbana, Cappai e Segantini hanno tenuto corsi come visiting professor in varie università, tra cui Mit, Cambridge Massachusetts, Usa e Syracuse University, Nyc, Usa e Hasselt University. Attualmente sono visiting scholar alla Cambridge University, nel Regno Unito.

Progetto Scuole materne e Nido

  • Località: Venaria Reale
  • Committente: Comune di Venaria Reale
  • Progettazione: C+S Architects, Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini
  • Team di progettazione: Stefano Di Daniel (project manager di C+S Architects), Anamika Gupta, Alice Cecchini, Roman Joliy e Ana Paula Tosetti Sapia (C+S Architects)
  • Progettazione delle strutture in legno: New Engineering
  • Progettazione impianti: New Engineering
  • Superficie scuola d’infanzia Don Sapino: 8.300 mq
  • Superficie scuola d’infanzia Andersen: 6.000 mq
  • Valore delle opere: 6 milioni di euro
  • Immagini: Flooer



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