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Perché l’efficienza energetica in Italia possa veramente crescere è necessario eliminare le barriere di accesso al credito e comunicare i potenziali risparmi conseguibili Enea e GSE in un convegno hanno approfondito il tema dei meccanismi di incentivazione per l’efficienza energetica tra finanza pubblica ed investimenti privati che, nel nostro paese, potrebbero aiutare l’intera filiera a crescere in maniera stabile, superando le barriere di accesso al credito e della scarsa conoscenza degli incentivi disponibili e dei potenziali risparmi conseguibili. Il viceministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando ha ribadito che uno dei principali obiettivi del Governo è sostenere l’efficienza energetica che può svolgere un ruolo importante per la crescita di tutto il paese. Perché ciò avvenga è importante supportare la PA, a partire da quella locale che non sempre trova quelle competenze tecniche per progettare interventi di efficientamento adeguati. “È auspicabile quindi avviare in tempi rapidi una collaborazione solida tra PA e ricerca pubblica, con l’ENEA come capofila per contribuire a colmare questo deficit progettuale e per svolgere un compito rilevante anche nella valutazione dei progetti di efficienza energetica con l’obiettivo di facilitarne l’accesso al credito”. Federico Testa, presidente dell’ENEA ha evidenziato che la filiera italiana dell’efficienza energetica è all’avanguardia e che è importante per il futuro pensare a interventi di ‘deep renovation’, ovvero di riqualificazione profonda di condomini fortemente energivori costruiti principalmente tra gli anni ‘50 e ‘70, che rappresentano la maggioranza degli edifici residenziali del nostro Paese. “Se interveniamo con piani di ristrutturazione ‘profonda’ possiamo abbattere i consumi energetici fino al 60%, con un potenziale enorme sia economico che sociale, visto che comporterebbe la riqualificazione di interi quartieri spesso degradati delle nostre città, dove abitano milioni di famiglie”. Per aiutare le famiglie a scegliere di investire nella riqualificazione dei propri edifici Testa ha evidenziato l’importanza di attivare sinergie tra sistema creditizio, società specializzate nel settore, come le ESCo, e enti terzi, come l’ENEA, che garantiscano la qualità degli interventi da finanziare, in termini di tecnologie e risparmi conseguibili. “Per coinvolgere i nuclei familiari che non sono in grado di affrontare spese di riqualificazione energetica – aggiunge Testa – la nostra proposta consiste nella creazione di un fondo pubblico al quale possa ‘attingere’ l’amministratore di un condominio per sostenere le spese al posto dei singoli proprietari. Al fondo andrà il vantaggio fiscale che oggi è riconosciuto a ciascun privato, trasformando la detrazione fiscale in credito d’imposta. Il pagamento dei costi residui degli interventi di riqualificazione avverrebbe attraverso la bolletta energetica dei privati”. I ricercatori dell’Enea hanno pubblicato nell’ultimo numero della rivista “Energia, Ambiente e Innovazione” un focus sui meccanismi di incentivazione dell’efficienza energetica che evidenzia che nel nostro, come in altri paesi dell’Unione, il potenziale non sfruttato del risparmio energetico è ancora ampio e il recepimento della Direttiva sull’Efficienza Energetica (Decreto legislativo n. 102/2014) e il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica del 2014 hanno fornito, dal punto di vista normativo e strategico, un quadro che mira alla rimozione delle barriere che ritardano la diffusione dell’efficienza energetica a livello nazionale e locale. L’analisi si sofferma sugli strumenti (Certificati Bianchi, Detrazioni fiscali e Conto Termico) che hanno consentito al Paese di essere in linea con l’obiettivo comunitario di riduzione dei consumi di energia primaria di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) al 2020. Quadro di sintesi del conseguimento dei risparmi (Mtep/anno di energia finale), anni 2014-2020 – Fonte ministero Sviluppo Economico Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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