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A cura di: Arch. Gaia Mussi Indice degli argomenti: Le certificazioni per i quartieri Quartieri sostenibili certificati, perché conviene? Il progetto di Porta Nuova a Milano L’edilizia deve diventare sempre più sostenibile e ridurre il proprio impatto ambientale. Si parla allora di edifici, quartieri e intere città che cambiano e si sviluppano secondo nuovi modelli più sostenibili. Però, è bene fare attenzione alla concretezza di molti approcci utilizzati: oggi in tanti parlano di sostenibilità e di edifici green, ma non sempre si ottengono risultati tangibili. Ma la sostenibilità non è affatto astratta e, anzi, è misurabile. Per questo motivo è positivo che si stiano diffondendo anche strumenti utili a monitorare quanto realizzato e a certificare i risultati raggiunti. Le certificazioni per i quartieri Esistono diverse tipologie di certificazioni per i quartieri sostenibili. A livello internazionale è possibile citare, ad esempio, la LEED® for Community, che si rivolge a città e quartieri. Si tratta di un protocollo pensato per favorire lo sviluppo di piani urbani sostenibili, che rispettino i sistemi naturali, riducano i consumi energetici e di acqua, gestiscano in modo adeguato i rifiuti, favoriscano lo sviluppo di sistemi di trasporto urbano efficienti e sostenibili. Tutto ciò, in favore anche di una miglior qualità della vita degli abitanti. Si analizzano questioni quali i materiali e le tecniche costruttive utilizzati, l’impatto ambientale del costruito, il consumo di energia e le relative fonti di produzione, i trasporti locali, il consumo del territorio, l’efficienza idrica, ma anche il livello di innovazione e la qualità della vita. Il riconoscimento WELL® Community Standard, invece, è rilasciato dall’International WELL® Building Institute e prende in considerazione la qualità della vita, la salute e il benessere garantito alle persone in un determinato quartiere, attraverso 10 criteri di valutazione. Se ci si sposta a livello nazionale italiano, invece, si può citare il protocollo GBC Quartieri®, sviluppato da GBC Italia per i progetti di riqualificazione o nuove espansioni delle aree urbane. In sostanza, la versione italiana della prima certificazione vista. Quartieri sostenibili certificati, perché conviene? I quartieri sostenibili sono diffusi un po’ in tutto il mondo e i progettisti che lavorano a piani di sviluppo green sono sempre di più. Ma sviluppare un quartiere sostenibile, non richiede obbligatoriamente la conduzione di una certificazione finale. Anzi, molto spesso non vi è una verifica da parte di enti esterni dei risultati raggiunti. L’assenza di una certificazione non necessariamente significa non raggiungere risultati soddisfacenti, ma una verifica di questo tipo, quindi un giudizio imparziale, assicura pregio e riconoscimento al lavoro svolto. Un aspetto particolarmente significativo se si considera che gli investitori sono sempre più attenti al tema ambientale e ottenere una certificazioni potrebbe fare la differenza in termini di capitali raccolti. Il primo quartiere sostenibile e doppiamente certificato, secondo i due standard internazionali sopra visti, è proprio a Milano. Nello specifico, si tratta del quartiere di Porta Nuova. Il progetto di Porta Nuova a Milano Il quartiere di Porta Nuova a Milano è stato oggetto di un importante progetto di riqualificazione urbana, iniziato nel 2003, con l’obiettivo di rigenerare l’area contenente lo scalo ferroviario dismesso di Garibaldi-Repubblica. Ciò che ha reso questo progetto particolarmente innovativo è stato anche l’approccio stesso alla progettazione, che ha visto una partnership pubblico-privato tra il Comune e altre società e la creazione di una comunità di quartiere. Lo dimostrano le due certificazioni ottenute, che premiano il progetto non solo per questioni relative alla dimensione ambientale della sostenibilità, ma anche per i risultati raggiunti ambito sociale ed economico. La comunità ha partecipato attivamente nello sviluppo degli spazi pubblici e il modello economico è replicabile. Si sono promossi numerosi eventi culturali e attività dedicate al benessere gestite dai tenant presenti nel quartiere, i principali servizi alla persona sono tutti accessibili e presenti. Da un punto di vista ambientale, invece, gli edifici sono certificati LEED Gold e Platinum; non sono utilizzati combustibili fossili, ma piuttosto un sistema geotermico che sfrutta il calore dell’acqua di falda; i consumi idrici non superano i 165 litri/persona all’anno; per ogni persona sono presenti 17,2 metri quadri di verde pubblico. Inoltre, si è promossa la mobilità sostenibile, con oltre 3,6 km di piste ciclabili, aree pedonali e l’integrazione delle stazioni di ricarica per i veicoli elettrici nei parcheggi di ogni edificio del quartiere. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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