Rinnovabili in Italia, a che punto siamo

A KEY 2024 Anie Rinnovabili, Italia Solare, ANEV e H2IT si sono confrontati con esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia

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Convegno associazioni rinnovabili a KEY 2024

Continua a crescere la volontà di sviluppare filiere green e decarbonizzare i sistemi produttivi sfruttando le potenzialità delle rinnovabili. Per dare nuovi impulsi agli investimenti nei settori idrogeno, fotovoltaico, eolico e idroelettrico, a fine 2023 Mimit e Invitalia hanno attivato un dialogo con le associazioni Anie Rinnovabili, Italia Solare, ANEV e H2IT. I rappresentati del tavolo di lavoro si sono confrontati in occasione di KEY – The Energy Transition Expo 2024.

Crescono gli investimenti in rinnovabili

Nel mondo, gli investimenti in fonti rinnovabili nel 2022 hanno toccato i 495 miliardi di dollari. Anche l’Italia è impegnata nella transizione green e nei fondi del PNRR ci sono più di 23 miliardi di euro destinati a progetti, riforme normative e tecnologie in questo ambito.

L’Italia si distingue soprattutto in ricerca e sviluppo, nell’innovazione e nei brevetti. Ha una filiera competitiva, a cui afferiscono ben 21.378 imprese attive nelle rinnovabili, e può competere con produttori extra-europei. Serve però una visione strategica d’insieme, un orientamento di filiera, affinché le imprese che producono le tecnologie chiave della transizione energetica e le istituzioni possano collaborare e mettere a punto di un quadro normativo e finanziario competitivo.

Partendo da questo presupposto Anie Rinnovabili, Italia Solare, Anev e H2IT (Associazione Italiana Idrogeno) si sono incontrate a KEY 2024, insieme ad esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia.

Serve collaborazione tra associazioni, pubblico e privato

Se già da fine 2023 Mimit e Invitalia hanno attivato un tavolo di lavoro con le associazioni del settore della transizione energetica, l’evento di Rimini è servito a ribadire l’importanza di una collaborazione a largo raggio, con il coinvolgimento anche delle aziende private.

Ministero e associazioni stanno lavorando alla stesura di un manifesto per lo sviluppo della filiera, ma è fondamentale che si parta dalle capacità industriali nazionali, con particolare riguardo alla componentistica. Il piano strategico italiano dovrà anche integrarsi nel contesto europeo, promuovendo la creazione di reti tra imprese. Inoltre, le strategie dovrebbero, oltre che favorire lo sviluppo di nuove tecnologie innovative, consentire di valorizzare quelle già mature.

Ampio spazio è stato dedicato ai finanziamenti messi a disposizione dalla Commissione Europea, e agli investimenti per dare impulso alla componentistica. Citate anche le iniziative previste dal Net Zero Industry Act e la necessità di misure di supporto economico, accessibili e adeguate.

Le associazioni sono disponibili a lavorare con il Governo con l’obiettivo comune di valorizzare l’industria nazionale delle rinnovabili, secondo una visione strategica condivisa anche a livello europeo.

Obiettivi strategici e prossimi passi

Alberto Pinori, Presidente di ANIE Rinnovabili, ha auspicato uno sviluppo dell’industria della componentistica, guardando agli esempi di Cina e gli Stati Uniti che hanno messo a disposizione di questo comparte risorse e misure di sostegno rilevanti, ottenendo risultati significativi.

Lo ha confermato Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare, che ha ribadito la necessità di puntare a economie di scala e su tutta la supply chain, per ridurre la dipendenza dai paesi extra europei soprattutto per la produzione di componenti necessari alla realizzazione degli impianti rinnovabili.

Davide Astiaso Garcia, Segretario Generale di ANEV, ha sottolineato l’importanza di snellire burocrazia e procedimenti autorizzativi, per fare crescere l’eolico e il fotovoltaico.

Parlando di pianificazione della politica energetica di lungo termine, non poteva non esserci un focus sull’idrogeno, una tecnologia che, come ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT, in Italia può contare su una filiera altamente competitiva e tecnologica. In questo settore, fino a oggi, gli investimenti sono stati fatti per lo più dai privati ma grazie al PNRR la situazione sta cambiando.

È tempo, quindi, di portare avanti il confronto tra politica e imprese, e sbloccare l’enorme potenziale delle rinnovabili in Italia.

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