Transizione energetica, le priorità per limitare il riscaldamento globale a 1,5°

Come fare a garantire il rispetto dell’Accordo di Parigi e limitare il riscaldamento globale a 1,5°C? Lo spiega IRENA

Transizione energetica, le priorità per limitare il riscaldamento globale a 1,5°Sono sempre di più i paesi che puntano a zero emissioni nette entro la metà del secolo, con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, come richiesto dall’Accordo di Parigi, però è necessario fare di più a livello globale e delle singole Nazioni rispetto a quanto definito negli attuali Nationally Determined Contributions (NDCs).

Nel vertice della Casa Bianca organizzato dal presidente Biden la scorsa settimana è emersa in maniera chiara la necessità di definire precise azioni collettive che possano accelerare la transizione energetica. Biden ha annunciato che gli Stati Uniti mirano a ridurre le emissioni del 50-52% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. L’UE ha fissato un obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, mentre il Giappone e il Regno Unito hanno annunciato nuovi obiettivi ambiziosi.

A marzo 2021 IRENA, ha proposto il World Energy Transitions Outlook, percorso compatibile con l’Accordo di Parigi a 1,5°C, che prevede il raggiungimento entro il 2050 delle 0 emissioni di CO2.

Irena: la strada per raggiungere le 0 emissioni di CO2 entro il 2050

Perché l’obiettivo sia raggiunto sono necessari cambiamenti strutturali, misure di efficienza energetica, pratiche di economia circolare, uso di materiali naturali, crescita delle rinnovabili e dei sistemi di accumulo. IRENA prevede infatti un mix energetico che comprende solo il 2% di carbone, il 4% di gas naturale e il 4% di petrolio entro il 2050. Si stima inoltre un aumento nella produzione di idrogeno pulito, in sostituzione del petrolio e del gas naturale, che dovrebbe arrivare a più di 610 Mt, due terzi dei quali sono verdi.

Ci sono poi diverse tecnologie che rappresentano un’opportunità interessante, a partire da quelle di rimozione del carbonio (CCS – BECCS), il cui uso potrebbe crescere  a 7-8 Gt/anno, garantendo circa 5-6 Gt di riduzione delle emissioni di CO2.

Nello scenario a 1,5° C la quota di energie rinnovabili arriva al 90% entro il 2050, con una percentuale del 63% di generazione di energia solare ed eolica. Ma è necessaria una maggior flessibilità dei sistemi energetici, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, la revisione dei mercati e del sistema normativo.

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