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A cura di: Tommaso Tautonico La stanza Biosphere Indice degli argomenti: La camera che contribuisce alla conservazione della biosfera Un’esperienza unica per ogni camera d’albergo Portare gli ospiti lontano dallo stress e dalle esigenze della vita quotidiana. È per questo che nasce Treehotel, l’albergo nella Lapponia svedese, una delle cui camere è progettata dallo studio di architettura BIG, Bjarke Ingels Group. Un progetto unico dove natura, ecologia, comfort e design moderno si uniscono in un’avventura emozionante, grazie alla possibilità di osservare la natura svedese da un punto di vista privilegiato: camere sugli alberi. Treehotel può contare su otto camere distinte, separate, uniche, appartate tra gli alberi e dotate ogni comfort. “Ho avuto modo di trascorrere alcune notti in alcune delle stanze del Treehotel subito prima della pandemia e sono tornato a casa con un senso di ringiovanimento, grazie alla completa immersione nella natura”, ha dichiarato Bjarke Ingels,fondatore e direttore creativo di BIG. Biosphere, la camera che contribuisce alla conservazione della biosfera L’ultima camera progettata da BIG per il Treehotel va ben oltre il concetto di stanza d’albergo. Biosphere, questo il nome della camera realizzata da Bjarke Ingels Group, BIG, oltre ad essere sospesa tra i pini di Harads, è circondata da 350 casette per uccelli. Grazie alla collaborazione con l’ornitologo Ulf Öhman della Norrbotten Ornithological Association, gli architetti hanno concepito questa camera di 34 metri quadrati, racchiusa in un cubo di vetro, attorno alla quale hanno ideato una facciata innovativa, capace di ospitare casette per uccelli. In questo modo gli ospiti della stanza potranno osservare da vicino l’avifauna locale, senza disturbare il loro ciclo vitale. Alla camera si accede tramite un ponte sospeso che degrada da terra fino alla cima degli alberi. Al suo interno, l’uso dei materiali naturali prende ispirazione dal paesaggio circostante, rafforzando il rapporto dei visitatori con la natura incontaminata che li circonda. Grazie a Biosphere sarà possibile contribuire al ripopolamento delle specie a rischio di estinzione. Un’esperienza unica per ogni camera d’albergo Biosphere è solo una delle otto camere del Treehotel. Ogni camera interagisce con la foresta in maniera diversa e offre all’ospite un’esperienza unica. The Mirrorcube E’ un’emozionante nascondiglio tra gli alberi perfetto per due ospiti, un cubo di 4x4x4 metri mimetizzato da pareti a specchio che riflettono l’ambiente circostante. La base è costituita da un telaio in alluminio sviluppato attorno ad un tronco d’albero che cresce nella stanza, con pareti ricoperte da vetro riflettente. All’esterno, questo dà l’illusione che la stanza sia di vetro dal pavimento al soffitto, mentre le parteti interne sono di compensato leggero, con finestre anche sul soffitto. Nascosto dietro la facciata a specchio si trova anche un balcone che permette di uscire senza essere visti. La stanza Mirrorcube è stata progettata da Bolle Tham e Martin Videgård e costruita da una società locale Harads. Bird’s nest E’ costruita per fondersi il più possibile con l’ambiente circostante, concentrandosi sul contrasto tra l’esterno e l’interno. All’esterno la camera sull’albero altro non è che un gigantesco nido d’uccello. Il suo interno, piccolo ma molto luminoso grazie agli arredi chiari e alle numerose finestre, regala un contatto unico con la natura. Qui, si può davvero diventare un tutt’uno con la natura. Si sale nel Nido d’Uccello tramite una scala e attraverso una botola nel pavimento. Poi si chiude la botola, lasciando il resto del mondo all’esterno. Il Nido d’Uccello è stato progettato da Bertil Harström, che ha progettato anche l’UFO e le saune. The Cabin Progettata da Mårten e Gustav Cyrén, è posizionata su un pendio che domina la valle del fiume, garantendo una vista mozzafiato di cui gli ospiti possono godere grazie all’ampia vetrata. E’ una delle camere più romantiche, dalla forma di capsula. Un lungo ponte conduce dal suolo a una porta che sembra sospesa a mezz’aria. The Cabin è una camera di 24 mq, abbastanza spaziosa per due persone, con un letto matrimoniale, una toilette e una terrazza. 7th room La stanza progettata da Snöhetta è estesa su circa 100 metri quadrati. Mentre ci si avvicina alla stanza, e si alza lo sguardo, si scopre che l’intera parte inferiore dell’edificio è coperta da una fotografia a grandezza naturale delle cime degli alberi così come apparivano prima che la stanza fosse realizzata. All’interno numerose finestre panoramiche affacciano sulla valle e sull’aurora boreale: le camere da letto hanno finestre a lucernai per vedere il luminoso cielo notturno estivo. Al centro della stanza c’è una terrazza, formata da un pavimento a rete con al centro un pino naturale. The Ufo La camera è stata progettata per essere la cosa più inaspettata che si possa incontrare in una foresta. La stanza, realizzata in materiale composito ad alta resistenza, accompagna gli ospiti in un mondo ispirato allo spazio, con un cielo stellato sul soffitto, interni e tessuti progettati con lo stesso tema. La stanza ha piccole finestre che lasciano entrare la luce e si può anche sentire l’UFO muoversi, poiché è sospeso su fili e travi collegati agli alberi. Può ospitare fino a 5 persone e si entra attraverso una scala elettrica pieghevole collegata con una botola al pavimento. Dragonfly Progettata dallo studio di architettura finlandese Rintala Eggertsson, con 52 mq è la seconda stanza più grande. Unica sotto molti aspetti, questa camera può fungere sia da spazio per piccole conferenze, fino a un massimo di 6 partecipanti, che da suite privata. La camera è realizzata in legno con una facciata in metallo che ha assunto una tonalità marrone ruggine, permettendo alla stanza di mimetizzarsi tra i pini. The Blue Cone Basata su semplicità e accessibilità, sia in termini di materiale che di design. La camera è una tradizionale struttura in legno con tre fondamenta nel terreno che donano altezza e leggerezza, senza rinunciare alla stabilità. L’esterno è costituito da scandole di pino, un materiale tradizionalmente usato per coprire i tetti delle vecchie case della zona. L’architetto Thomas Sandell ha scelto e mantenuto il nome Blue Cone, ma durante i lavori, ha trovato un colore rosso così bello che ha deciso di utilizzare. Img by https://treehotel.se/en/ e BIG Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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