Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Riqualificazione energetica: tipologie di interventi, soluzioni ed esempi di retrofit edilizio 17/06/2025
Cool Roof e pavimentazioni riflettenti: come ridurre l’effetto isola di calore e risparmiare energia 13/06/2025
Indice degli argomenti Toggle Materie Prime Critiche: quali sono e gli obiettivi europeiRiciclo RAEE e prospettive future La produzione industriale italiana dipende per 686 miliardi di euro (circa il 38% del PIL 2022) da Paesi terzi per l’approvvigionamento di Materie Prime Critiche (CRM). Questa situazione porta con sé criticità e rischi, considerando che in un solo anno tale esposizione è aumentata del 22% (nel 2021 era di 564 miliardi di euro, con un’impatto complessivo sul PIL di circa il 33%). I dati emergono dallo studio “Le opportunità per la filiera dei RAEE all’interno del Critical Raw Materials Act“, realizzato da The European House – Ambrosetti su commissione di Erion, sistema multi-consortile italiano per la Responsabilità Estesa del Produttore nella gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici (RAEE domestici, RAEE professionali, rifiuti di pile e accumulatori, rifiuti di imballaggi) e dei rifiuti di prodotti del tabacco. L’analisi aggiorna e integra quanto già realizzato anche alla luce del “Critical Raw Materials Act“, una serie di proposte firmate dalla Commissione Europea per garantire all’Unione un accesso sicuro, competitivo e sostenibile alle Materie Prime Critiche. Materie Prime Critiche: quali sono e gli obiettivi europei L’ultimo rapporto della Commissione Europea “Study on the Critical Raw Materials for the EU” pubblicato a marzo 2023 elenca 34 Materie Prime Critiche (quattro in più rispetto allo studio del 2020, che ne contava 30). Di queste, molte sono considerate rilevanti per la transizione ecologica, digitale e per il settore aerospaziale e della difesa. In particolare, 29 su 34 sono indispensabili per l’industria energetica, 28 per l’industria aerospaziale, 24 per l’elettronica, 23 per l’automotive e 19 per il settore delle energie rinnovabili. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, il “Critical Raw Materials Act” pone l’obiettivo di non avere più del 65% dei materiali importati da un singolo Paese, mentre attualmente c’è una forte concentrazione delle forniture dalla Cina (65%), Sud Africa (10%), Repubblica Democratica del Congo (4%) e Stati Uniti (4%). Inoltre, almeno il 15% delle CRM dovrebbe provenire dal riciclo. In questo contesto di estrema vulnerabilità per l’Italia e l’Unione Europea, lo studio evidenzia come il riciclo dei prodotti elettronici possa contribuire al rafforzamento dell’indipendenza da Paesi terzi e alla riduzione della dipendenza dalle CRM. Riciclo RAEE e prospettive future In Italia c’è ancora molto da fare, poiché oggi la raccolta di RAEE non supera il 37%, mentre l’obiettivo europeo è del 65% rispetto al totale immesso sul mercato nei tre anni precedenti. Questo ci posiziona in coda alla classifica tra i cinque Paesi meno virtuosi, superando solo Portogallo, Cipro, Malta e Romania. I livelli di raccolta sono anche inferiori per i piccoli dispositivi elettronici (come smartphone, tablet, laptop, console, ecc.) e per i rifiuti professionali derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche destinate a scopi commerciali e industriali. Questi rifiuti contengono una quantità significativa di materie prime critiche. Tuttavia, secondo lo studio di The European House – Ambrosetti, se l’Italia raggiungesse l’obiettivo di raccolta stabilito a livello europeo (65%), potrebbero essere avviate al corretto trattamento 312.000 tonnellate in più di rifiuti domestici e professionali entro il 2030. L’aumento delle quantità raccolte e la creazione di impianti adeguati per il riciclo potrebbero consentire il recupero di circa 17.000 tonnellate di materie prime critiche, corrispondenti al 25% di quelle importate dalla Cina nel 2021. Allo stesso tempo, investendo in infrastrutture adeguate per il riciclo RAEE e il recupero delle materie prime critiche, l’aumento del tasso di raccolta potrebbe portare a una riduzione di circa 2,5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nell’atmosfera tra il 2025 e il 2030. Questo beneficio ambientale genererebbe anche un vantaggio sociale quantificabile in circa 487 milioni di euro per la comunità. Inoltre, non bisogna trascurare il vantaggio economico legato alla riduzione del peso delle importazioni e al diminuire la dipendenza estera. Vantaggio che, secondo lo studio, ammonta a circa 31 milioni di euro. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
20/06/2025 Equità sociale e clima: la resilienza è (anche) una questione di giustizia Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente: senza giustizia sociale, l’adattamento climatico rischia di aumentare le disuguaglianze
19/06/2025 L’Europa accelera sull’energia: stop alle importazioni di gas e petrolio dalla Russia entro il 2027 L’UE propone il bando al petrolio e gas russo entro il 2027: nuove regole, infrastrutture e ...
18/06/2025 Cleaner Future: i bambini spingono il cambiamento, gli adulti restano indietro A cura di: Raffaella Capritti I bambini guidano la sostenibilità in casa, ma scarsa conoscenza e costi percepiti rallentano l’adozione delle ...
17/06/2025 Giornata Mondiale della lotta alla Desertificazione e alla Siccità 2025: Restore the land. Unlock the opportunities Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità. Il tema dell'edizione 2025: "Restore the land. ...
16/06/2025 Conferenza Onu sugli oceani, passi avanti per la salvaguardia degli oceani: cosa è stato deciso A cura di: Giorgio Pirani Conferenza ONU sugli Oceani: 90 paesi si sono incontrati per discutere di come salvare gli oceani, ...
12/06/2025 2G Italia: la cogenerazione per un futuro energetico efficiente A cura di: Laura Murgia Attiva in 70 Paesi, 2G è fra le protagoniste mondiali della cogenerazione, e guida la transizione ...
11/06/2025 I rischi climatici influenzano i prezzi degli immobili commerciali. Lo studio della BCE I prezzi degli immobili commerciali reagiscono ai rischi climatici. La BCE lancia l'allarme e analizza gli ...
10/06/2025 Investimenti energetici: nel 2025 a livello globale si toccheranno i 3.300 miliardi di dollari Secondo il rapporto World Energy Investment 2025 dell’International Energy Agency (IEA), gli investimenti nel settore energetico ...
06/06/2025 Elisa a San Siro: anche la musica diventa sostenibile Elisa si fa portavoce della transizione ecologica della musica live con un evento a basso impatto ...
05/06/2025 Il Piano dell'Europa per trasformare e rafforzare le reti elettriche Le reti elettriche non sono più il semplice reticolo invisibile che trasporta energia da un punto ...