GreenItaly 2023: fotografia dell’Italia in transizione

Il rapporto GreenItaly 2023, come le precedenti edizioni, fotografa una filiera casa/edilizia molto attenta alle tematiche ambientali e volenterosa nell’aggiornare processi di produzione e concept di progetto. Un’impresa italiana su tre ha sposato strategie ecologiche per aggiornare i processi di produzione e migliorare prodotti e servizi. Ecco i numeri del comparto e qualche esempio virtuoso

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GreenItaly 2023: fotografia dell’Italia in transizione

Lo scorso 31 ottobre è stato presentato GreenItaly 2023, 14esimo rapporto di Fondazione Symbola con Unioncamere, che fotografa l’Italia nell’era della transizione ecologica, nel cammino verso i traguardi del 2050. Molte imprese italiane del comparto edile e del settore abitare hanno destinato gran parte degli investimenti a interventi mirati alla sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi (nel quinquennio 2018-2022, sono state 510.830 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti pari al 35,1% del totale ovvero più di 1 su 3), per aggiornare i propri strumenti, risparmiare sulle risorse e pesare di meno sull’ambiente.

Ma, se il paese è leader nel riciclo dei rifiuti (ben 83,4%, 30 punti percentuali in pù rispetto alla media europea), più critico è, invece, il quadro sul fronte delle energie rinnovabili (nel 2022 è stata installata una potenza da fonti rinnovabili pari a 3 GW, contro gli 11 della Germania e i 6 della Spagna, un dato lontano dal target di circa 8-9 GW all’anno da installare entro il 2030).

I numeri della filiera arredo/casa ed edilizia

La filiera arredo-casa procede con costanza e continuità nel suo cammino di transizione: il 64,1% delle imprese acquista materie prime o semilavorati rinnovabili o prodotti in modo sostenibile, il 51,1% ha implementato modelli di business orientati alla circolarità e circa il 70% ha realizzato investimenti per l’efficientamento dei processi.

Imprese che in Italia ritengono necessario investire in tecnologie green

Per aiutare le realtà più piccole, l’associazione di riferimento FederlegnoArredo ha attivato già da qualche anno la piattaforma FLA Plus che concentra tutti i servizi (anche di consulenza) e le informazioni utili alla programmazione di interventi per la sostenibilità.

Investimenti green in Italia: distribuzione sul territorio

Nel settore edilizia, invece, l’obiettivo più urgente adesso è misurare la classe energetica degli edifici e arginare il caro bollette. Il riscaldamento degli edifici è responsabile per il 18% delle emissioni di CO2 e di oltre il 50% delle polveri sottili in Italia.

Gli eco investimenti delle imprese in Italia

Quali sono le barriere alla transizione green delle imprese

Nuove tecnologie e strategie d’impresa

Tra le tecnologie per la decarbonizzazione di particolare importanza ci sono le pompe di calore di nuova generazione che utilizzano per il loro funzionamento energia che proviene per il 75% dalla natura (acqua, terra, aria). Ne sono esempi quelli che produce l’azienda di Collegno (Torino) Teon: i suoi investimenti più recenti mirano ad ottenere pompe di calore che superano i tradizionali limiti delle sorelle maggiori (basse temperature di esercizio adatte tipicamente a edifici con impianti a pavimento) e al posto degi F-Gas (nocivi per l’ambiente) l’azienda impiega risorse naturali.

I vantaggi delle pompe di calore Teon

Le pompe estraggono il calore da una risorsa naturale come l’acqua di falda (oppure il terreno o l’aria) e lo consegnano all’impianto di distribuzione del riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria a qualsiasi temperatura richiesta, sino a 80°C.

Saint Gobain insieme ad altre aziende italiane del settore (Wood Beton, Mapei), è parte della task force di Lendlease a Mind (Milano Innovation District) mirata alla realizzazione di progetti innovativi in ottica green. I prodotti Saint Gobain sono certificati EPD  e sono catalogati nella Green Library, sulla base delle certificazioni e dei criteri ambientali volontari come LEED®, WELL®, BREEAM® e di quelli obbligatori definiti dai CAM (Criteri Ambientali Minimi).

Saint Gobain per l'edificio Nuvola Lavazza a Torino
Saint Gobain per l’edificio Nuvola Lavazza a Torino (LEED® Platinum).
Prodotti Saint-Gobain: Isover PAR 4+, Isover PAR Gold 4+, Gyproc Wallboard, Gyproc Hydro, Gyproc Fireline, Gyproc Lisaflam, Gyproc Lisaplac, Gyproc Aquaroc, Gyproc Gyprofile.

Inoltre, il tool consente di scaricare tutti i documenti e le certificazioni ambientali, conoscere i protocolli ambientali attraverso una tabella sinottica e richiedere la distanza dal cantiere.

Saint Gobain Torre Generali a CityLife, Milano
Saint Gobain per le Torre Generali a CityLife, Milano (LEED®Platinum, protocollo LEED® 2009 BD+C Core & Shell). Prodotti Saint-Gobain: Gyproc Wallboard, Fireline, Lisaflam, Lisaplac e Flex 6, Isover PAR 4+.

In occasione della diciassettesima edizione di Klimahouse, un’azienda che si è distinta per il proprio impegno nell’avanzamento tecnologico è stata Schöck Italia GmbH. Il suo sistema per l’isolamento al rumore Schöck Tronsole ha visto il Schöck Tronsole per la categoria Innovation. Si tratta di una soluzione completa perl’isolamento acustico di scale monolitiche prefabbricate e conferma come il fattore acustico si affianchi ai requisiti termici ed energetici per garantire il comfort globale interno.

Mentre Marlegno, azienda di Bolgare (Bg), può vantare per i suoi lavori di edifici in legno, un approvvigionamento esclusivo da foreste certificate PEFC. L’azienda basa il suo approccio sul concetto di bio-quartiere, ovvero un modulo abitativo prefabbricato replicabile, che sublima le caratteristiche della singola casa su larga scala.

Marlegno Scuola primaria Racagni
Marlegno Scuola primaria Racagni

Dalla parte al tutto: esempi di riqualificazione urbana

Già nella passata edizione del rapporto GreenItaly era stato dedicato un apprezzabile spazio a COIMA SGR e al suo impatto sulla città di milano (COIMA SGR è una società che opera nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari italiani per conto di investitori istituzionali, con un approccio integrato di impatto ESG), con il complesso Gioia 22, nell’area di Porta Nuova a Milano, il più grande edificio nZEB italiano, progettato da Pelli Clarke Pelli Architects per COIMA, e primo distretto al mondo candidato ad ottenere le certificazioni LEED e WELL for Community.

Il suo punto di forza è l’approccio olistico al tema della sostenibilità e la consapevolezza che è necessaria una visione d’insieme del progetto urbanistico, che leghi architettura sostenibile e funzionamento tecnico del quartiere ai servizi integrati dedicati al benessere sociale delle persone; da qui la progettazione di aree verdi, per esempio, e spazi d’incontro per le nuove comunità che abiteranno quegli spazi.

Principi che ritroviamo nella riqualificazione dello Scalo di Porta Romana, nella cui opera la società è attualmente impegnata, con il Villaggio Olimpico invernale 2026 concepito per essere converto in studentato da 1.700 posti letto al termine dei Giochi, quindi già “sostenibile” in partenza. Il progetto, firmato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill – SOM, è in armonia con l’area circostante, con edifici diffusi in modo armonico e dotati di tutti i servizi che consentono di creare un quartiere cittadino in grado di favorire una frequentazione intergenerazionale, come ad esempio spazi pedonali e piazze, connessi con le aree adiacenti allo Scalo.

Un altro importante progetto (segnalato nella precedente edizione dell’analisi di Symbola) è quello di Generali Real Estate a CityLife a Milano. Di recente si sono aperti i cantieri per la realizzazione di CityWave, ultimo tassello dell’iconico quartiere di milanese, il completamento è previsto per il 2025.

Render CityWave a Milano

CityWave si propone come nuovo paradigma per gli uffici del futuro rispondendo ad una nuova idea di workplace, grazie a soluzioni progettuali innovative che mettono al centro la qualità della vita e ridefiniscono il concetto di sostenibilità. Sarà alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili, (il primo edificio ad uffici a superare l’impatto zero), sarà ricoperto da 11.000 mq di pannelli fotovoltaici, con una produzione di energia stimata in 1,3 MWh l’anno di circa 2 MWh. Rispetto ad un fabbricato di pari dimensioni, CityWave consuma circa il 45% in meno, con un risparmio annuo di 500 tonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni assorbite da circa 20.000 alberi. Inoltre, una strategia energetica ed idrica prevederà l’utilizzo termico dell’acqua di falda e la raccolta ed il riuso delle acque piovane, mentre un involucro costituito da elementi modulari di facciata a triplo vetro garantirà elevati standard a livello di prestazioni energetiche. Il progetto ha già ottenuto tre certificazioni: WiredScore PLATINUM, la pre-certificazione WELL v2 Core PLATINUM e la pre-certificazione LEED Core Shell v4 PLATINUM.

Render CityWave a Milano

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