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A settembre inizierà il montaggio delle facciate dell’edificio di via Melchiorre Gioia a Milano, che sta sorgendo sulle ceneri dell’ex sede dell’Inps. Il grattacielo di 26 piani e 120 metri di altezza, progettato dallo studio americano Pelli Clarcke Pelli Architects, segue i principi degli edifici Nzeb, a energia quasi zero. Indice: Gioia 22, una nuova icona per Milano Sostenibilità ed efficienza energetica per il grattacielo Gioia 22 Nella Milano che cambia, un posto rilevante nel nuovo skyline della città sarà presto occupato da un altro edificio icona. Si tratta di Gioia 22, un grattacielo terziario che, una volta realizzato (la fine lavori è prevista per il 2020), andrà a sostituire la sede dell’ex Inps di via Melchiorre Gioia, costruita nel 1961 e in disuso dal 2012. Siamo in una delle zone del cambiamento, nelle aree limitrofe a Porta Nuova, in fregio a una delle strade urbane più importanti del capoluogo milanese. Gioia 22, una nuova icona per Milano Una volta terminato sarà un grattacielo di 26 piani (più quattro interrati), alto 120 metri, con il podio aperto al pubblico e gli spazi verdi circostanti e che si svilupperà su una superficie lorda di 68mila metri quadrati. Il podio del grattacielo Gioia 22 a Milano La forma del nuovo oggetto architettonico sta nelle parole di Gregg Jones, principal dello studio americano Pelli Clarcke Pelli Architects: «Gioia 22 è il risultato della confluenza di due tessuti urbani e al tempo stesso la risposta all’esigenza di ottimizzazione della luce e dell’energia solare. La combinazione di questi due fattori ha determinato la singolarità di una forma dinamica in grado di esprimere in modo autentico la sua collocazione nello skyline milanese». Sostenibilità ed efficienza energetica per il grattacielo Gioia 22 La progettazione, che si pone come obiettivo la certificazione Leed Gold, ha seguito un approccio progettuale cradle-to-cradle (“dalla culla alla culla”) per quanto concerne i materiali e in termini di autoproduzione e consumo di energia. È infatti il primo edificio di queste dimensioni progettato e costruito secondo gli standard degli edifici Nzeb, Nearly zero energy building. E questo anche grazie agli oltre seimila metri quadrati di pannelli fotovoltaici collocati anche sulla facciata esposta a sud e in grado di produrre energia pari al fabbisogno medio di circa 300 alloggi residenziali. Gioia 22 è edificio che produrrà il 65% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili. La lobby di Gioia 22 Con i risparmi derivanti dalle sorgenti luminose a Led, dal sistema alimentato da acqua di falda per la climatizzazione invernale ed estiva, che sfrutta il raffrescamento diretto da free cooling (senza utilizzo di un gruppo frigorifero), dal sistema di travi fredde attive a quattro tubi e dall’involucro a triplo vetro altamente performante, i progettisti stimano un risparmio di emissioni annue di CO2, rispetto al precedente edificio, di 2.260 tonnellate.A settembre inizia il montaggio delle facciate, a un ritmo di 10-15 cellule di facciata al giorno. Si tratta di cellule, realizzate off-site, di nove differenti tipologie e 70 diverse geometrie, al cui interno sono integrati i pannelli fotovoltaici. Permasteelisa Group, il contractor che ha progettato la facciata continua, ha collaborato con Onyx Solar per sviluppare la facciata fotovoltaica dell’edificio. In particolare il vetro fotovoltaico è integrato in tutta la facciata del grattacielo per un totale di 6.500 m2 e raggiunge una potenza di 773 KWp. L’edificio soddisfa in questo modo il 65% del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto