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Indice degli argomenti Toggle Edifici armonizzati con la natura: estetica, percezione sociale e identità territorialeLa mensa Mutti firmata Carlo Ratti La boutique hotel HOMA La villa integrata nel paesaggio svizzeroFunzionalità e sostenibilità: oltre l’esteticaContract-Hospitality Banyan Tree AlulaArchitettura organica: come si progettano gli edifici “intorno” al contesto naturale? L’acquario nazionale Danese e il Shenzhen Natural History Museum Anfiteatro sull’isola di San Servolo a VeneziaFAQ Architettura e paesaggio naturalePerché oggi è importante adottare un approccio organico nella progettazione?Che caratteristiche ha l’architettura integrata con il paesaggio naturale?Quali sono i vantaggi dell’integrazione paesaggistica in un progetto architettonico? Progettare interni che si lasciano attraversare dal contesto esterno significa restituire all’architettura la capacità di raccontare un luogo. Ogni territorio ha un’identità propria, fatta di colori, materiali, luci e profumi. Incorporare questi elementi nel progetto di interior design, attraverso una forma organica, con la scelta dei materiali locali, come pietra, legno o terra cruda, la valorizzazione della luce naturale e delle viste panoramiche, rende ogni spazio unico e radicato nel paesaggio. Un edificio che si fonde con il suo contesto naturale diventa parte del racconto geografico, senza interromperlo. L’effetto estetico che ne deriva è di grande impatto: l’architettura non si impone, ma si adatta, valorizzando l’ambiente e creando esperienze sensoriali autentiche per chi quegli spazi li vive ogni giorno. Edifici armonizzati con la natura: estetica, percezione sociale e identità territoriale Gli edifici armonizzati con la natura e i progetti di architettura biomimetica valorizzano l’identità del territorio e rappresentano un connubio tra sostenibilità, estetica e radicamento locale. Le coperture verdi, i tetti inclinati che seguono l’andamento del terreno e le facciate in pietra o legno locale permettono agli edifici di “scomparire” nel paesaggio, riducendo l’impatto visivo e creando continuità tra costruito e naturale. Uno degli aspetti più delicati e spesso sottovalutati nel processo di integrazione architettonica è l’accettazione sociale dell’edificio da parte della comunità. L’architettura non è solo un esercizio formale o funzionale: essa assume valore pieno solo quando riesce a dialogare con il contesto culturale, simbolico e identitario del territorio in cui si inserisce. L’accettazione sociale è un fenomeno complesso, che dipende dalla capacità del progetto di interpretare le aspettative implicite di una collettività, ma anche di proporre visioni nuove senza risultare estranee o imposte. In questo senso, l’architettura che si radica nel territorio è spesso quella che sa ascoltare: i materiali, le proporzioni, le relazioni spaziali e il linguaggio formale devono risuonare con la memoria collettiva e il vissuto quotidiano degli abitanti. La mensa Mutti firmata Carlo Ratti Lo studio CRA-Carlo Ratti Associati ha espresso questo approccio progettuale con il contesto ristorativo Quisimangia, la nuova mensa aziendale progettata per Mutti, azienda di derivati del pomodoro, che la sera si trasforma in ristorante, situata a Montechiarugolo, in provincia di Parma. Quisimangia – Img by Melania Delle Grave, Agnese Bedini, DSL Studio L’edificio è stato concepito partendo da un intervento sul paesaggio: una parte del terreno è stata sollevata per creare un’integrazione armoniosa tra l’architettura e la natura circostante. La sala da pranzo, incastonata in una struttura vetrata, è coperta da un tetto verde realizzato con terra compattata, prelevata direttamente dal sito. Questo permette ai commensali di mangiare circondati dal verde, alla stessa altezza del prato esterno, come se fossero immersi nel paesaggio. L’effetto visivo richiama una grande zolla di terra sollevata dal suolo. Img by Melania Delle Grave, Agnese Bedini, DSL Studio Il terreno rialzato raggiunge un’altezza massima di 5 metri e copre uno spazio interno di circa 500 metri quadrati, all’interno di un’area complessiva di 1.200 metri quadrati. L’intero progetto è ispirato a principi di economia circolare. Un esempio evidente è il pavimento, realizzato con bucce di pomodoro, residui della produzione Mutti: per realizzarlo sono state impiegate oltre 3 tonnellate di scarti. Inoltre, l’edificio è dotato di avanzati sistemi di controllo ambientale per garantire un consumo energetico minimo. “Questo progetto illustra la nostra ricerca di fondere il naturale con l’artificiale“, spiega Carlo Ratti, socio fondatore di CRA, professore al MIT e curatore della Biennale Architettura 2025. “Questa zolla di terra che emerge dal terreno crea un dialogo costante con la natura. Invece di un “déjeuner sur l’herbe” potremmo chiamarlo un “déjeuner sous l’herbe”, un pasto sotto l’erba“. La boutique hotel HOMA HOMA è un boutique hotel di 180 mq situato a Vagia, nel sud dell’isola di Serifos (Cycladi). Comprende tre unità indipendenti, ciascuna con due camere da letto, una zona giorno e ampi spazi esterni con cucina, area pranzo/soggiorno e piscina privata. La boutique hotel HOMA – Img by Panagiotis Voumvakis Il progetto, sviluppato da Iliana Kerestetzi, Mold Architects, nel 2022, si inserisce in un contesto segnato da un passato minerario, ancora visibile attraverso strutture abbandonate, gallerie sotterranee e tracciati di binari. Questi elementi storici, che creano tagli geometrici nel paesaggio e superfici piane artificiali, hanno ispirato il concept architettonico. Img by Panagiotis Voumvakis Sfruttando la pendenza naturale del terreno, sono state disegnate due linee inclinate che definiscono piattaforme su cui poggiano gli alloggi. Ogni edificio è leggermente ruotato per garantire privacy e viste differenti sul mare. Img by Panagiotis Voumvakis Gli ingressi avvengono dai tetti, scendendo tramite scale lineari, rievocando i cunicoli delle antiche miniere. Interno della boutique hotel HOMA – Img by Panagiotis Voumvakis Patii, scale e piscine sono ottenuti attraverso sottrazioni geometriche dai volumi, creando spazi immersi nella luce naturale che richiamano la struttura e la funzione degli antichi spazi minerari. La villa integrata nel paesaggio svizzero Il villaggio svizzero di Vals, noto per le sue terme di fama mondiale progettate dall’architetto Peter Zumthor, ha inglobato un altro singolare edificio, un progetto firmato da Bjarne Mastenbroek (SeARCH) & Christian Müller (CMA). L’intenzione era uno sviluppo non invasivo di una struttura che non sembrasse residenziale, il risultato è una villa completamente integrata nel paesaggio. L’accesso avviene tramite un fienile in legno esistente, situato a un livello inferiore della montagna. Un tunnel sotterraneo, conduce al sistema principale situato in un taglio circolare praticato nel pendio della montagna. La vista dalla villa si estende sulla stretta valle montana di Vals e sul suo spettacolare paesaggio circostante. Il progetto è stato realizzato nel pieno rispetto della cultura territoriale, con manodopera locale, la competenza, l’esperienza e la tecnica che derivano da un remoto villaggio di montagna. Funzionalità e sostenibilità: oltre l’estetica Oltre al valore estetico, integrare elementi naturali nella progettazione di interni offre numerosi vantaggi funzionali. Innanzitutto, l’utilizzo di risorse locali riduce i costi e le emissioni legate al trasporto dei materiali, contribuendo a diminuire l’impronta di carbonio dell’edificio. Inoltre, il dialogo con il contesto naturale permette di sfruttare al meglio le caratteristiche climatiche del luogo: l’orientamento dell’edificio, la ventilazione naturale, l’ombreggiamento vegetale e l’isolamento offerto da materiali naturali sono tutte strategie di architettura bioclimatica che, se ben progettate, migliorano l’efficienza energetica e il comfort abitativo, riducendo il ricorso a sistemi artificiali di riscaldamento e raffrescamento. Resilienza ambientale e risparmio energetico Progettare nel rispetto del contesto significa anche aumentare la resilienza dell’edificio agli eventi atmosferici estremi, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico. Edifici pensati per assecondare il paesaggio piuttosto che modificarlo risultano più adattabili e duraturi nel tempo. Un buon esempio è rappresentato dall’uso del verde integrato (tetti verdi, pareti vegetali, cortili interni), che migliora l’isolamento termico e acustico, contribuisce alla gestione delle acque meteoriche e favorisce il benessere psico-fisico degli abitanti, creando un microclima più stabile e salubre. Contract-Hospitality Banyan Tree Alula Un esempio estremo di progettazione con approccio organico al paesaggio è il Contract-Hospitality Banyan Tree Alula in Arabia Saudita progettato da AW2 Architecture & Interiors nel 2024. Contract-Hospitality Banyan Tree Alula – Img Ales Photography FZ LLE AW² ha adottato una filosofia progettuale sostenibile e leggera, pensata per integrare il resort in modo naturale con il paesaggio della Valle di Ashar. Ogni suite si basa su una piattaforma essenziale e una struttura robusta che richiama le formazioni rocciose del luogo. Sono stati impiegati tessuti color sabbia per favorire la ventilazione tra il tetto e la tenda, offrendo al contempo protezione dal sole. Img by Ales Photography FZ LLE Questo sistema, articolato su tre livelli, dà origine a coperture dalle forme morbide, che si fondono armoniosamente con l’ambiente circostante. I rivestimenti in tela e terracotta sono stati scelti con attenzione per rispecchiare i toni naturali del paesaggio, e l’architettura stessa è stata concepita come un’estensione del territorio. Le facciate della spa, costruite con sabbia pressata, presentano variazioni orizzontali di colore che riprendono le sfumature delle rocce retrostanti. Considerata la vastità del sito, il design è stato sviluppato con cura per evitare che gli ospiti si sentissero sopraffatti, pur offrendo loro viste straordinarie. Per sottolineare l’approccio delicato adottato nello sviluppo dell’ampia area del sito, i sentieri e le passerelle sono stati concepiti come tracciati leggeri nella sabbia. I visitatori si muovono attraverso un ambiente di dune, che li invita a entrare in contatto diretto con la natura circostante. Questo metodo consente di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e di conservare l’ecosistema originario del luogo. L’impiego di materiali locali, lavorazioni artigianali e minerali della zona contribuisce ulteriormente a contenere l’impronta ecologica del progetto. Il paesaggio del resort integra piante autoctone, una scelta sostenibile che privilegia specie endemiche adattate al clima arido. Gli architetti hanno anche adottato sistemi di raccolta dell’acqua piovana, indirizzandola verso piccoli giardini che favoriscono la crescita vegetale. Questi spazi verdi servono, inoltre, come barriera naturale contro le inondazioni improvvise, frequenti durante la stagione delle piogge intense. Per completare il progetto di integrazione sono stati scelti gli elementi d’arredo della linea Argo Wood Collection di Talenti, firmati Ludovica Serafini+Roberto Palomba. Architettura organica: come si progettano gli edifici “intorno” al contesto naturale? Parlando del rapporto tra architettura e natura, l’approccio organico alla progettazione si impone come paradigma fondamentale per costruire in armonia con il paesaggio. Progettare edifici “attorno” al contesto naturale (e non al di sopra di esso) significa restituire centralità alla natura, evitando di relegarla a semplice sfondo scenografico o ostacolo tecnico. Ecco quali sono i principali passaggi per adottare un approccio organico alla progettazione architettonica, secondo una visione olistica e rispettosa dell’ambiente. Analisi approfondita del sito: ascoltare il luogo Il primo passo verso una progettazione organica è la lettura consapevole del contesto naturale: morfologia del terreno, esposizione solare, venti dominanti, presenza di vegetazione, corsi d’acqua e fauna locale. Questo tipo di analisi consente di comprendere le caratteristiche uniche del sito, trasformandole in risorse progettuali piuttosto che in vincoli da superare. Integrare il progetto nel paesaggio L’edificio deve nascere come prolungamento del paesaggio, dialogando con le forme naturali esistenti. Curve del terreno, pendenze e orientamento diventano linee guida del progetto architettonico. In questa logica, si preferisce il modellamento del volume edilizio piuttosto che la sua imposizione artificiale sul suolo. Materiali locali e sostenibili Un approccio organico implica anche una scelta consapevole dei materiali, privilegiando quelli naturali, a basso impatto ambientale e possibilmente provenienti dal territorio circostante. Pietra locale, legno, terra cruda o canapa diventano protagonisti di un’architettura che rispetta le identità del luogo. Relazione tra interno ed esterno In un progetto organico, i confini tra architettura e natura si sfumano. Le aperture, i percorsi, le soglie e gli spazi di transizione, come logge, patii e porticati, sono pensati per favorire la continuità visiva e funzionale tra interno ed esterno. La luce naturale, la ventilazione incrociata e la vista sul paesaggio diventano elementi compositivi centrali. Progettazione bioclimatica e autosufficienza energetica L’approccio organico non è solo estetico o formale: è anche tecnico e prestazionale. Un edificio ben integrato nel contesto naturale può ridurre il fabbisogno energetico grazie a strategie passive: orientamento corretto, schermature solari, ventilazione naturale, tetti verdi e sistemi di raccolta dell’acqua piovana. La progettazione bioclimatica è dunque parte integrante del processo. Coinvolgimento multidisciplinare La progettazione organica richiede il contributo di diverse figure: architetti, paesaggisti, ingegneri ambientali, biologi e geologi. Solo un approccio integrato e collaborativo permette di ottenere un progetto realmente in equilibrio con l’ambiente naturale e sociale. L’acquario nazionale Danese e il Shenzhen Natural History Museum Trai più avveniristici esempi di architettura organica integrata con la natura ci sono le opere di 3XN lo studio di progettisti danese autore di Den Blå Planet, l’acquario nazionale danese, a Copenhagen e Shenzhen Natural History Museum, Museo di storia naturale di Shenzhen, destinato a diventare uno dei “Dieci monumenti culturali della nuova era” di Shenzhen e, una volta completato, il primo museo naturale completo su larga scala della Cina meridionale. L’acquario nazionale danese, a Copenhagen Affacciato sull’Øresund, l’edificio dell’acquario collega terra e mare, con grandi spazi aperti che accolgono i visitatori all’interno. La forma ad elica si dispiega attraverso il terreno, facendo da contenitore alle piscine e tutto intorno il mare che circonda l’edificio. Il progetto vincente di 3XN, B+H e Zhubo Design intitolato “Delta” (lo Shenzhen Natural History Museum), si erge senza soluzione di continuità dal delta del fiume, invitando visitatori e residenti a percorrere il suo tetto verde accessibile. Shenzhen Natural History Museum Un parco pubblico si estende lungo tutto il tetto, esaltando le geometrie organiche del museo. Come un corso d’acqua che trova la sua forma in equilibrio con la terra, ogni curva incornicia una nuova vista spettacolare sul parco circostante, sulle colline e sul lago. Anfiteatro sull’isola di San Servolo a Venezia L’anfiteatro sostenibile sull’isola di San Servolo a Venezia, progettato da MCA – Mario Cucinella Architects per la 5ª edizione di VID (2024), ha un forte valore simbolico. Anfiteatro sull’isola di San Servolo a Venezia – Img by Niccolò Baccega Ispirato alla forma di una corolla, l’anfiteatro si integra armoniosamente con il paesaggio, aprendo la visuale verso la laguna e l’Isola di San Lazzaro degli Armeni. La struttura è composta da circa 750 blocchi modulari in 62 varianti, stampati in 3D con calce naturale certificata. Ogni modulo si incastra con gli altri, dando vita a una costruzione autoportante. FAQ Architettura e paesaggio naturale Perché oggi è importante adottare un approccio organico nella progettazione? Adottare un approccio organico alla progettazione significa rimettere la natura al centro dell’architettura. Non si tratta di un ritorno al passato, ma di una visione evolutiva in cui l’edificio diventa parte del sistema ecologico. In questo modo, si costruisce non solo per l’uomo, ma con la natura, dando forma a spazi più sani, resilienti e duraturi. Che caratteristiche ha l’architettura integrata con il paesaggio naturale? L’architettura integrata con il paesaggio naturale è un approccio progettuale che mira a creare edifici armonizzati con l’ambiente circostante, minimizzando l’impatto visivo ed ecologico delle costruzioni. Questo tipo di architettura utilizza materiali locali, tecniche costruttive sostenibili e orientamenti strategici per sfruttare luce, ventilazione naturale e caratteristiche morfologiche del sito, creando un dialogo tra natura e spazio costruito. Quali sono i vantaggi dell’integrazione paesaggistica in un progetto architettonico? L’integrazione paesaggistica offre numerosi vantaggi: migliora l’efficienza energetica, contribuisce al benessere psicofisico degli utenti, valorizza il contesto naturale e culturale, e spesso riduce i costi di manutenzione nel lungo termine. Inoltre, favorisce una maggiore accettazione sociale del progetto, specialmente in aree sensibili dal punto di vista ambientale o paesaggistico. 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