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A cura di: Raffaella Capritti Indice degli argomenti Toggle Faq Ora legaleChe cos’è l’ora legale?Quanto si risparmia con l’ora legale?Qual è l’impatto dell’ora legale sui consumi di energia?Come influisce l’ora legale sulla nostra salute?I vantaggi di un’ora legale permanenteC’è un rovescio della medaglia?Ora legale e risparmio energetico, cosa prevede la petizioneCosa cambia tra ora solare e ora legale Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo torna l’ora legale e alle 2 dovremmo spostare avanti gli orologi di un’ora. Si tornerà all’ora solare il 26 ottobre 2025. Come sempre in questo periodo dell’anno si ripropone la questione se abbia o meno senso abolire l’ora solare per favorire il risparmio energetico. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) – nota a livello internazionale per il suo impegno nella ricerca scientifica sulla qualità dell’acqua, dell’aria e il risparmio energetico – e l’associazione Consumerismo No Profit spingono affinché il Governo e l’Unione Europea prendano in seria considerazione questa opzione. I risparmi stimati supererebbero il miliardo di euro e si taglierebbero emissioni di CO2 per oltre 200.000 tonnellate l’anno. Cosa succederebbe se l’ora legale restasse tutto l’anno? Secondo gli esperti i vantaggi sarebbero diversi, si potrebbero infatti ridurre i consumi di energia, guadagnando un’ora di sole al giorno, con benefici anche psicofisici. La stessa Sima ha da tempo presentato al Governo una proposta per l’istituzione dell’ora legale tutto l’anno, avviando anche – insieme a Consumerismo No Profit – una petizione online, che ha raggiunto quasi 350.000 firme. Si tratta di una possibilità garantita dall’Unione Europea sin dal 2019 quando è stata approvata una Direttiva che dava la possibilità agli Stati Membri di scegliere per la sola ora legale, ponendo fine al cambio di orario. Faq Ora legale Che cos’è l’ora legale? L’ora legale (Daylight Saving Time, DST) è una convenzione che prevede l’anticipo di un’ora rispetto all’ora solare per sfruttare al massimo l’irradiazione solare. In Italia è attiva da fine marzo a fine ottobre. L’obiettivo? Ridurre il consumo energetico grazie al minor ricorso all’illuminazione artificiale. L’idea di modificare l’ora per risparmiare energia risale a Benjamin Franklin nel 1784, ma fu adottata per la prima volta in modo sistematico dalla Germania durante la Prima Guerra Mondiale nel 1916. Oggi, molti paesi in tutto il mondo adottano l’ora legale, sebbene le date di inizio e fine possano variare. Quanto si risparmia con l’ora legale? Secondo le ultime stime fornite da Terna, durante i sette mesi di applicazione dell’ora legale nel 2025, l’Italia registrerà minori consumi elettrici per circa 330 milioni di kWh, equivalenti a circa 100 milioni di euro di risparmi per il sistema elettrico nazionale. Un beneficio economico calcolato sulla base del costo medio del kWh per il cliente domestico tipo in tutela, stimato per il primo trimestre dell’anno in 29,9 centesimi di euro (fonte ARERA). Ma il risparmio non è solo economico: si stima anche una riduzione di circa 160.000 tonnellate di CO₂ immesse in atmosfera, contribuendo in modo tangibile alla sostenibilità ambientale. Questo volume di energia evitata equivale al fabbisogno annuo medio di oltre 125.000 famiglie italiane. Nel lungo periodo, dal 2004 al 2024, l’adozione dell’ora legale ha generato per il nostro Paese oltre 11,7 miliardi di kWh di minori consumi elettrici e un risparmio economico complessivo di circa 2,2 miliardi di euro, a conferma dell’efficacia della misura in termini di efficienza energetica e impatto ambientale. Qual è l’impatto dell’ora legale sui consumi di energia? Come abbiamo visto, l’obiettivo l’obiettivo dell’ora legale è quello di ridurre il consumo di energia, sfruttando al massimo le ore di luce naturale durante i mesi estivi, il suo impatto sui consumi di energia varia a seconda di diversi fattori, tra cui la regione geografica e le abitudini di consumo energetico. Certo, avere un’ora di luce in più significa accendere più tardi le luci artificiali, risparmiando in bolletta. Alcuni studi hanno però sollevato dubbi sull’effettiva efficacia dell’ora legale nel risparmio energetico. Ad esempio, una ricerca condotta in Indiana, USA, da da Matthew Kotchen e Laura Grant, ha rilevato un aumento del consumo energetico dopo il 2006, anno in cui è stata introdotta l’ora legale in tutto lo Stato, a causa dell’incremento dell’uso del condizionatore nelle ore serali più calde. Le stime parlano di un incremento complessivo di circa l’1%, con picchi che raggiungono il 2-4% durante l’estate e l’inizio dell’autunno. Tale incremento ha più che compensato il risparmio nell’illuminazione. Come influisce l’ora legale sulla nostra salute? L’ora legale, introdotta principalmente per ottimizzare il consumo energetico, può avere qualche effetto sulla salute, parliamo soprattutto di benefici, ma in alcuni casi possono esserci anche piccoli disturbi. L’aumento delle ore di luce diurna durante i mesi estivi può contribuire a migliorare l’umore e ridurre i sintomi della depressione stagionale. La maggiore esposizione alla luce solare è infatti correlata a un incremento dei livelli di serotonina, l’ormone del benessere. Le ore di luce prolungate possono inoltre incentivare le persone a svolgere più attività fisica all’aperto. Tra i possibili disturbi evidenziamo possibili difficoltà nel dormire e una sensazione di affaticamento generale, effetti simili a quelli del jet lag. I vantaggi di un’ora legale permanente L’adozione permanente dell’ora legale porterebbe con sé una serie di benefici concreti, sia dal punto di vista economico che ambientale e sanitario. Le stime parlano di un risparmio che potrebbe toccare il miliardo di euro nel giro di due anni, grazie alla riduzione dei consumi legati all’illuminazione artificiale e al riscaldamento, in particolare durante i mesi più freschi. A ciò si aggiunge un impatto ambientale significativo, con una diminuzione stimata di circa 200.000 tonnellate di CO₂ all’anno, effetto diretto di un minore ricorso a fonti energetiche fossili. Ma i vantaggi non si fermano ai soli numeri. Le giornate più lunghe influenzano positivamente anche il benessere psicofisico delle persone: esporsi alla luce solare più a lungo durante il giorno aiuta a regolare il ritmo circadiano, migliora l’umore e può contribuire a mitigare i sintomi della depressione stagionale, oltre a incentivare uno stile di vita più attivo all’aperto. Infine, non va sottovalutato l’effetto del cambio orario su attenzione e lucidità: diversi studi hanno evidenziato come il passaggio all’ora solare sia associato a un aumento di incidenti, sia stradali che sul lavoro, proprio a causa del temporaneo sfasamento dell’orologio biologico e della conseguente riduzione della concentrazione C’è un rovescio della medaglia? Alcuni studi americani, come quello condotto in Indiana, hanno sollevato dubbi sull’efficacia del DST, rilevando un leggero aumento nei consumi energetici in estate a causa dell’uso dei condizionatori. Tuttavia, in Europa il bilancio resta largamente positivo. Ora legale e risparmio energetico, cosa prevede la petizione Privati cittadini, commercianti e imprese rischiano di trovarsi in serie difficoltà a causa della fluttuazione del prezzo di luce e gas, con possibili ripercussioni sull’aumento delle bollette. Ma, oltre a questo, non si può non considerare che dovremmo tutti adottare uno stile di vita “green” quindi più sostenibile e rispettoso per l’ambiente. Istituire l’ora legale in via permanente, eliminando il passaggio all’ora solare, secondo la Società di Medicina Ambientale aiuterebbe a far risparmiare i cittadini, garantendo al contempo un comportamento più sostenibile. Senza dimenticare, spiega Alessandro Miani, presidente di Sima, le ripercussioni sulla salute umana del passaggio dall’ora legale a quella solare e viceversa. “Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore”. Il che può avere effetti sulla pressione e sul cuore, come dimostrato da alcuni studi, tra cui quello pubblicato dall’Università di Stoccolma che ha calcolato un aumento del 4% di attacchi di cuore nei 7 giorni che seguono il passaggio al nuovo orario. Ma non solo, molte persone lamentano problemi di insonnia nei giorni di passaggio, perché si tratta comunque di uno sfasamento concepito come un piccolo jet-leg, con “conseguenze negative su concentrazione e umore e quindi su rendimento scolastico, efficienza sul lavoro, relazioni personali”, continua Miani. Inoltre si è registrato un aumento di incidenti stradali e sul lavoro, proprio a causa di una minore concentrazione. Cosa cambia tra ora solare e ora legale Per contestualizzare quanto detto e non fare confusione è bene conoscere la differenza tra ora legale e ora solare. La prima è un orario convenzionale che prevede di spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti per sfruttare quanto più possibile l’irradiazione del sole. Generalmente è in vigore da metà marzo fino a settembre/ottobre. Al contrario l’ora solare è usata nel periodo invernale, inizia in autunno e finisce in primavera, coincide con il fuso orario nazionale del Paese di appartenenza in base al meridiano di riferimento. Spesso l’ora solare è chiamata anche “ora civile” o “convenzionale”. Dunque passare permanentemente all’ora legale significherebbe guadagnare un’ora di luce e di calore del sole con grandi benefici sul versante dei consumi. Detto tutto questo, vale la pena guadagnare un’ora di sonno in più? 31/3/2020 Grazie all’ora legale minori emissioni di CO2 e risparmi economici Da domenica 29 marzo è tornata l’ora legale e abbiamo spostato le lancette avanti di un’ora. Secondo le stime elaborate da Terna nei prossimi 7 mesi ci saranno importanti risparmi per il sistema elettrico e minori emissioni di CO2 in atmosfera, pari nel 2019 a 250 mila tonnellate Dal 29 marzo in Italia siamo tornati all’ora legale e dopo cinque mesi abbiamo riportato le lancette avanti di un’ora. Il 25 ottobre torneremo all’ora solare. E’ interessante l’analisi realizzata da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, relativa ai risparmi generati per il sistema elettrico e alle minori emissioni di CO2 Lo scorso anno l’Italia nei mesi 7 di ora legale ha risparmiato nel complesso 505 milioni di kWh, ovvero il consumo medio annuo di elettricità di circa 190mila famiglie, il che ha significato minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250mila tonnellate e un risparmio economico pari a circa 100 milioni di euro, considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte. Terna spiega però che i risparmi nel 2020 saranno certamente influenzati dalla diminuzione dei consumi registrata in questo periodo di chiusura delle attività a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Considerando un arco temporale più lungo, dal 2004 al 2019 i risparmi di elettricità in Italia legati all’ora legale sono stati di circa 9,6 miliardi di kilowattora, ovvero un quantitativo pari alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna, e ha assicurato un risparmio economico per i cittadini superiore a 1 miliardo e 650 milioni di euro. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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