Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Giornata Internazionale della Luce: illuminare il futuro con efficienza e per il benessere 16/05/2025
Giornata Internazionale della Biodiversità 2025: armonia con la natura e sviluppo sostenibile 22/05/2025
Indice degli argomenti: Quale ruolo svolgono le foreste nella lotta ai cambiamenti climatici? Qual è lo stato delle foreste oggi a livello globale, in Europa e in Italia? Quanto è importante l’apporto del legno per rendere l’edilizia sostenibile? L’importanza della forestazione delle aree urbane e periurbane Agroalimentare e verde: quanto è importante questa unione e come? Green Deal e verde: quanto sarà importante la strategia UE per dare nuovo vigore alle foreste e al verde? «Le foreste stanno emergendo sempre più come elemento fondamentale nella lotta al climate change. Sono le tecnologie migliori su cui possiamo contare per compensare le emissioni». A dirlo è un autentico esperto in materia: Giacomo Grassi, ricercatore del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea a Ispra (Varese). È uno scienziato, tra i pochi italiani a far parte dell’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change, che lavora mettendo in luce il ruolo delle foreste nell’assorbimento della CO2 e cercando soluzioni e strategie migliori per contare sul loro ruolo di alleate nella lotta ai cambiamenti del clima. Opera nell’interfaccia tra scienza e politica, seguendo le negoziazioni internazionali e le Conferenze sul Clima: era presente alla conferenza ONU sui Cambiamenti climatici (COP 21) del 2015, che ha portato al famoso Accordo di Parigi. “I suoi studi e i monitoraggi sui flussi delle emissioni CO2 ispirano le guidelines della Commissione Europea per l’assorbimento dei gas serra grazie alle aree agricole e forestali”, segnala il sito web di Bologna Award 2020, premio attribuito proprio pochi giorni fa proprio a Giacomo Grassi. A lui chiediamo notizie sullo stato forestale e il loro importante contributo nella lotta al climate change e non solo. Quale ruolo svolgono le foreste nella lotta ai cambiamenti climatici? Partiamo dall’Accordo di Parigi, dove tutti i Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni climalteranti per raggiungere il traguardo della neutralità climatica nel 2050. Dato che una parte delle emissioni non potranno essere azzerate, si dovranno mettere in atto meccanismi compensativi. Le ‘tecnologie’ migliori su cui possiamo contare al momento sono le foreste. Allo studio ci sono anche le CCS, per la cattura e il sequestro dell’anidride carbonica e, tra queste, la BECCS. Ma sono soluzioni ancora allo studio per comprenderne la reale fattibilità di applicazione, oltre che l’impatto sociale ed economico. Quindi, le foreste rimangono essenziali per raggiungere gli obiettivi fissati a Parigi, anche se non dobbiamo illuderci che esse possano risolvere tutto. Una rapida decarbonizzazione del settore energetico rimane imprescindibile. Qual è lo stato delle foreste oggi a livello globale? Direi di luci e ombre. Purtroppo continua la deforestazione a ritmi troppo elevati in aree tropicali, legata soprattutto alla necessità di fare spazio agli allevamenti di bovini, e riconvertendo terre per coltivazioni dedicate (soprattutto soia come pure palma da olio per altri usi alimentari), in modo da soddisfare i consumi di carne e di altri prodotti anche da parte dei Paesi occidentali. La deforestazione ha un effetto drammatico sul clima, perché causa il rilascio improvviso di enormi quantità di anidride carbonica, pazientemente accumulate dalle foreste nel corso dei decenni se non dei secoli precedenti. Inoltre ha un grave impatto anche sulla biodiversità, considerando che le foreste racchiudono l’80% della diversità biologica terrestre, nonché un impatto pesante anche sulle popolazioni locali. Un fattore da considerare sono i possibili punti di non ritorno: penso, per esempio, alla foresta Amazzonica, che sembra in alcune aree destinata a trasformarsi in savana, secondo l’opinione di molti scienziati. Le foreste in Europa e in Italia come stanno invece? La situazione è decisamente migliore. Le foreste si stanno espandendo, basti pensare che dal dopoguerra a oggi in Italia la superficie forestale è praticamente raddoppiata, soprattutto prendendo il posto dei pascoli montani ormai abbandonati. Occorre massimizzare i benefici di questa espansione, con una gestione forestale accorta per gestire al meglio i servizi ecosistemici che la foresta sa offrire, dall’assorbimento della CO2 alla biodiversità fino alla fornitura di legno di cui avremo sempre più bisogno. Quanto è importante l’apporto del legno per rendere l’edilizia sostenibile? Notevole. Tra le strategie per massimizzare i benefici ecosistemici della foresta, l’impiego del legno a scopo edilizio è certamente tra i più promettenti. Le costruzioni edili possono essere una finalità propizia per due motivi: il legno così utilizzato conserva per decenni il carbonio in esso stoccato; impiegando legno al posto di cemento o acciaio si evita un quantitativo enorme di energia e di emissioni conseguenti alla loro produzione. A proposito di forestazione delle aree urbane e periurbane, per le quali l’Italia ha stanziato 30 milioni per finanziare progetti dedicati, che importanza ha? Anche su questo tema c’è un’attenzione crescente. Lo stanziamento è un segnale che va nella giusta direzione. Abbiamo detto che in area montana e anche collinare le foreste si stanno espandendo naturalmente. La riforestazione si deve concentrare laddove c’è più bisogno e dove le specie vegetali possono svolgere funzioni multiple. Le aree urbane e periurbane ne hanno particolarmente bisogno. Sebbene l’impatto globale dell’assorbimento di CO2 da parte della riforestazione urbana sia modesto, l’impatto a scala locale può essere notevole. Gli alberi, facendo ombra e traspirando acqua, raffreddano le aree limitrofe e aiutano a sopportare meglio le ondate di calore. E poi hanno un’azione positiva per ridurre l’inquinamento atmosferico, nel controllo idrogeologico, oltre a ricostituire le reti ecologiche spesso interrotte. Certo, occorre selezionare specie adatte, capaci di massimizzare le funzioni descritte, e vanno curate e tutelate. Si parla sempre più di smart city, capaci di provvedere ai fabbisogni sempre più intensi della popolazione urbana. L’elemento green che ruolo avrà nel conferire “intelligenza” alle città? Dovrà avere un’importanza sempre crescente. Assisteremo a una collaborazione sempre più stretta tra urbanisti, architetti e gestori del verde proprio perché le foreste avranno un ruolo strategico nel conferire resilienza alle città, oltre che per migliorare il nostro benessere. Ecco perché ci sarà sempre maggiore integrazione tra l’elemento green nel tessuto urbano. In ogni caso degli alberi non potremo mai fare a meno in città e, in generale, nei luoghi in cui viviamo. Agroalimentare e verde: quanto è importante questa unione e come? L’agricoltura è sottoposta a molteplici sfide nei confronti del climate change: la resilienza è la principale. Occorre riuscire a produrre cibo a sufficienza per una popolazione crescente a livello globale, nonostante l’impatto complessivamente negativo che i cambiamenti climatici hanno sulla produttività agricola. Ma occorre farlo riuscendo al tempo stesso a diminuire l’impatto ambientale, in tutte le fasi, dalla produzione al trasporto e stoccaggio, evitando anche le notevoli perdite e sprechi di cibo. Il sistema alimentare nel suo complesso è responsabile di quasi un terzo delle emissioni globali. Occorre diminuire questo impatto, altrimenti si peggiorerà solo un problema già evidente. È una questione complessa, di non facile risoluzione, su cui occorre lavorare con urgenza. Agricoltura e fotovoltaico (e fonti rinnovabili): come considera questo abbinamento? Le energie rinnovabili non solo possono diventare una fonte di reddito ulteriore per gli agricoltori, ma soprattutto possono contribuire ad accrescere la quota di energia pulita di cui c’è grande bisogno. A proposito del fotovoltaico installato in aree agricole, c’è chi ritiene che l’ombreggiamento possa stimolare alcune colture. Certo, c’è anche la necessità di tutelare paesaggi unici in Italia e non solo. Occorre, quindi, tenere conto delle varie esigenze, trovando un giusto equilibrio tra le varie istanze. Green Deal e verde: quanto sarà importante la strategia UE per dare nuovo vigore alle foreste e al verde? L’Unione Europea, con il Green Deal, ha messo in campo un piano la cui portata politica non sembra sia stata colta pienamente in Italia. Credo sia la politica più ambiziosa che l’Europa abbia messo in campo negli ultimi anni, non solo in tema ambientale o climatico: è destinata a governare le scelte energetiche nei prossimi anni e decenni. La sfida non è solo ridurre le emissioni in modo drastico (-55% al 2030 rispetto al 1990; neutralità climatica al 2050), ma cogliere in questa necessità di transizione ecologica un’opportunità di innovazione unica e necessaria, senza lasciare nessuno indietro. Per questo il Green Deal è una sfida epocale per l’UE. In questo c’è molto spazio sia per le foreste che per l’agricoltura. Nel 2021 si prevede che la Commissione europea proponga una strategia forestale in cui si dovrà cercare di trovare il giusto equilibrio tra le varie istanze: protezione della biodiversità, produzione di legno, contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici ma anche protezione delle stesse foreste dagli impatti dei cambiamenti climatici, quali l’aumento di incendi e di danni da insetti o da vento. Indirizzo strategico e politico a parte, va considerato l’impegno economico profuso mediante il Green Deal che lo rende un’opportunità unica, da utilizzare al meglio. Sarà l’ultima occasione per invertire la rotta prima che sia troppo tardi. Pochi sanno che il 37% dei fondi resi disponibili mediante il Next Generation EU (detto anche Recovery Fund) saranno vincolati alla lotta ai cambiamenti climatici. È un segnale incoraggiante e un’opportunità incredibile: non bisogna perderla. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
23/05/2025 Più di un'auto su quattro venduta nel 2025 sarà elettrica Nel 2025, oltre il 25% delle auto vendute sarà elettrico. I trend globali e le sfide ...
22/05/2025 Decreto FER X Transitorio: via alle procedure per nuovi incentivi alle rinnovabili FER X Transitorio: pubblicate le regole operative. Incentivi 2025 per fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Dal 3 ...
21/05/2025 Come detrarre le spese per i pannelli solari nel 730: istruzioni e importi A cura di: Adele di Carlo Istruzioni operative per indicare la detrazione pannelli solari nella Dichiarazione dei redditi: l’elenco dei requisiti e ...
20/05/2025 Giornata mondiale delle api, tutti noi dipendiamo dalla loro sopravvivenza A cura di: Raffaella Capritti Il 20 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Api, istituita dall'ONU per sensibilizzare l'opinione pubblica ...
19/05/2025 A The smarter E Europe il futuro dell'industria energetica globale A cura di: Laura Murgia The smarter E Europe si conferma epicentro del comparto energetico globale e fondamentale appuntamento per il ...
16/05/2025 Firmato dal MASE il Decreto che modifica gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili Firmato dal MASE il nuovo decreto che amplia gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili, favorendo ...
16/05/2025 In Italia l'energia più cara d'Europa. Prezzi da record e transizione rallentata In Italia l'energia è molto cara. Emissioni in calo lento e dipendenza estera alta: il report ...
15/05/2025 Decreto aree idonee, arriva la sentenza del TAR: cosa cambia per le Regioni coinvolte A cura di: Adele di Carlo Il TAR Lazio ha accolto i ricorsi di diversi operatori del settore annullando parte del Decreto ...
14/05/2025 Nuovo stadio di Tirana, perfettamente integrato con il contesto urbano A cura di: Tommaso Tautonico Il nuovo stadio di Tirana, che amplia quello esistente, connette tra loro i diversi quartieri della ...
13/05/2025 Internet of Things: il futuro è già qui, ma siamo pronti a essere sempre connessi? A cura di: Erika Bonelli Nel 2024 il mercato IoT italiano raggiunge i 9,7 miliardi. Opportunità, vulnerabilità e riflessioni etiche in ...