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Indice degli argomenti Toggle Che cos’è l’Ecobonus e come funzionaInterventi da effettuare con l’Ecobonus 2024Sostituzione infissi e installazione di nuovi sistemi di ombreggiaturaSostituzione della vecchia caldaiaInstallazione di sistemi di domotica e monitoraggio energetico L’Ecobonus è un’agevolazione fiscale che permette di detrarre le spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici. Ormai in vigore da alcuni anni, è prossimo ad una revisione, come sempre avviene in occasione della Legge di Bilancio. Nei mesi scorsi si era parlato di una riduzione importante dell’aliquota, ma alla luce dell’impegno che verrà richiesto ai proprietari di immobili con l’attuazione di quanto previsto dalla Direttiva Case Green, si confermerà essere una misura strategica. In ogni caso, non è detto che saranno riconfermate aliquote e, soprattutto, la lista degli interventi detraibili. Per non avere sorprese, se si ha già l’idea di come intervenire sulla propria casa è meglio approfittare degli ultimi mesi dell’anno. Che cos’è l’Ecobonus e come funziona L’Ecobonus, come anticipato, è una detrazione fiscale IRPEF o IRES predisposta dal Governo per agevolare la riqualificazione energetica del patrimonio esistente. L’introduzione di questa misura risale alla Legge di Bilancio del 2007, per quanto sia poi diventato riferimento normativo il DL 63/2013. Nell’attuale versione il bonus varia dal 50% all’85% sul totale delle spese sostenute, in base alla tipologia di intervento realizzato e al tipo di edificio. Per la sostituzione di serramenti e infissi, schermature solari, installazioni di caldaie a biomassa e a condensazione in classe A, l’aliquota è al 50%. Sale al 65% per la riqualificazione globale dell’edificio, per l’installazione di impianti più efficienti (come pompe di calore e caldaie in classe A+ con sistema di termoregolazione evoluto), collettori solari, microgeneratori e sistemi di Building Automation, oltre che per l’isolamento termico dell’involucro opaco. Solo nel caso degli interventi realizzati in condominio è possibile ottenere detrazioni più significative, arrivando fino all’85% per gli interventi che oltre a riguardare la coibentazione dell’involucro per almeno il 25% della superficie disperdente totale, prevedono anche la riduzione della classe di rischio sismico. Il recupero fiscale, infine, viene sempre calcolato in 10 rate annuali di uguale importo. Interventi da effettuare con l’Ecobonus 2024 Come anticipato, l’Ecobonus non sparirà nel 2025, ma molto probabilmente sarà oggetto di revisione. Ad oggi, ad esempio, sembrerebbe che si escludano le seconde e terze case, lasciando la possibilità di beneficiare delle detrazioni solo per gli interventi eseguiti sulla prima casa. Altri aspetti oggetto di possibile modifica saranno gli interventi ammessi, in quanto si punterà indubbiamente a premiare in modo preponderante solo quelle misure che permettono il raggiungimento dei migliori risultati. Salvo ulteriori proroghe nella Legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2025 la detrazione scenderà al 36% con un limite di spesa di 48.000 euro. Pertanto, se si è pronti a partire con qualche intervento al momento ammesso, è meglio non attendere. Vanno considerati, infatti, anche i tempi utili ad ordinare il materiale necessario e ad eseguire le opere richieste. Questi fattori possono essere variabili e vanno attentamente verificati con tecnici e fornitori. Anche alla luce di tutto ciò, questi ultimi mesi del 2024 potrebbero essere dedicati a: Sostituzione infissi e installazione di nuovi sistemi di ombreggiatura Al momento questi interventi sono incentivati con una detrazione pari al 50% delle spese sostenute. Ci sono, come per ogni altro intervento, dei massimali stabiliti, che in questo caso sono di 60.000 euro. L’acquisto e la posa si dovrebbero concentrare su prodotti di qualità, con prestazioni di isolamento termico e acustico elevate. I materiali possono variare, anche in base ai gusti della committenza, ma si tratta di infissi con doppi e tripli vetri, in alcuni casi oggetto anche di specifici trattamenti (come nel caso dei vetri bassoemissivi, che evitano le dispersioni di calore verso l’esterno). L’ombreggiamento, infine, è fondamentale per contenere il problema del surriscaldamento estivo, periodo in cui i consumi energetici per il raffrescamento interno sono sempre più elevati. Sostituzione della vecchia caldaia Si può sostituire il vecchio impianto installando un sistema più efficiente e innovativo, in grado di assicurare performance migliori. Una scelta che ha il doppio vantaggio di migliorare la sostenibilità dell’edificio e di ridurre i costi di gestione dello stesso. Le bollette si riducono perché si consuma meno energia e l’investimento iniziale, anche grazie al bonus, si ammortizza più velocemente. Per una detrazione al 65% è necessario optare per una pompa di calore, per un sistema ibrido che combina la pompa di calore alla caldaia a condensazione o per una caldaia in classe A+ combinata a un sistema di termoregolazione evoluto appartenente alle classi V, VI o VIII secondo la Commissione 2014/C 207/02. La detrazione massima prevista è pari a 30.000 euro. Questo intervento potrebbe essere combinato all’installazione di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria, sfruttando a pieno le potenzialità dell’energia rinnovabile. Anche in questo caso la detrazione è del 65%, con una spesa massima ammissibile di 60.000 euro. Installazione di sistemi di domotica e monitoraggio energetico Si tratta di sistemi che permettono il controllo da remoto dell’impianto utilizzato per la climatizzazione domestica e per la produzione di acqua calda sanitaria. Si parla, quindi, di casa intelligente e di innovazione, favorendo sia la consapevolezza degli utenti, che il risparmio energetico. Nel vademecum di Enea, si ribadisce che i dispositivi devono mostrare all’utente i consumi e i dati periodici di funzionamento dell’impianto, lo stato di funzionamento e la temperatura di regolazione, ma anche permettere accensione, spegnimento e programmazione settimanale da remoto. In questo caso, la detrazione è pari al 65%, con un massimale di 15.000 euro. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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