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Indice degli argomenti Toggle 1 – Gestione più efficiente dell’energia2 – Impegni presi e scadenze per la protezione ambientale3 – Veicoli elettrici e fonti rinnovabili4 – Ristrutturazione e retrofit5 – Superare la carenza di competenze La crisi energetica verificatasi a seguito della pandemia, ulteriormente aggravata dallo scoppio della guerra in Ucraina, ha portato aziende e consumatori a dover affrontare una situazione senza precedenti. Per farvi fronte, si è assistito a un’intensificazione degli sforzi a livello europeo e nazionale per aumentare la sicurezza energetica. Allo stesso tempo, anche la riduzione delle emissioni di anidride carbonica rimane una priorità altrettanto urgente, tanto che la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), tenutasi lo scorso novembre, ha ribadito la necessità di intraprendere azioni immediate per mitigare il cambiamento climatico. In questo contesto, edifici commerciali e residenziali svolgeranno un ruolo di primaria importanza ed è dunque strategico per i player del settore saper indentificare i trend che caratterizzeranno i prossimi mesi. 1 – Gestione più efficiente dell’energia L’uso strategico dei sistemi di accumulo consentirà ad aziende e proprietari di edifici di conservare l’energia durante le ore a bassi consumi ed elevata produzione (giorno) e di utilizzarla poi come e quando desiderano (es. la notte). Questo cambiamento nei modelli di produzione e consumo, emerso già negli anni passati, è stato accelerato dall’aumento dei prezzi conseguente alla crisi energetica. Durante il 2023 si prevede quindi che la richiesta di sistemi di accumulo di energia si manterrà molto elevata indipendentemente dagli incentivi. Dal canto loro, i Governi dei diversi Paesi stanno facendo il possibile per ridurre la domanda di energia e anche l’Italia sta portando avanti politiche per migliorarne la gestione. Come si legge nella sintesi redatta dal think-tank indipendente Bruegel, il 22 novembre 2022 il Governo italiano, sotto l’amministrazione di Giorgia Meloni, ha firmato una legge di bilancio per il 2023 del valore di 35 miliardi di euro che comprende diverse iniziative finalizzate a combattere la crisi energetica. In primo luogo, è stata istituita un’imposta sugli extra-profitti per le società energetiche che aumenta le aliquote fiscali dal 25% al 35% fino alla metà del 2023: l’imposta sarà calcolata sul reddito netto, a differenza delle leggi fiscali precedenti. Inoltre, più di 21 miliardi di euro del bilancio saranno destinati alle famiglie e alle imprese per far fronte agli alti prezzi dell’energia. Sarà poi necessario un intervento sul mercato dell’energia poiché si prevede che i prezzi rimarranno elevati per tutto il 2023. Per far fronte a tale situazione, è stato presentato un disegno di legge che estende l’azzeramento degli oneri di sistema per gli utenti di energia elettrica, che costituisce il 20% dei fondi stanziati. Un ulteriore aiuto arriverà sotto forma di contributi di 150 euro per chi ha un reddito basso. Infine, l’IVA sul gas rimarrà ridotta al 5%. 2 – Impegni presi e scadenze per la protezione ambientale La riduzione dei consumi energetici è guidata da stringenti scadenze normative, che porteranno a un’intensificazione degli sforzi da parte di privati e settore pubblico nel corso dell’anno per rispettarle. I Paesi dell’UE dovranno tenere in considerazione le linee guida del pacchetto legislativo Fit-for-55, sviluppato per ottenere una riduzione del 55% delle emissioni nette di gas serra entro il 2030. Nel 2022 alcuni requisiti sono stati ulteriormente rivisti per rispettare il piano REPowerEU, pensato per accelerare i progressi dell’Europa in termini di sicurezza energetica, anche attraverso un aumento dei livelli di generazione di energia distribuita proveniente da fonti rinnovabili. Il 2023 risulta quindi un anno cruciale perché i proprietari di edifici dovranno capire come ridurre sia il consumo energetico, sia le emissioni. 3 – Veicoli elettrici e fonti rinnovabili I proprietari di edifici sono talvolta sorpresi quando si mettono a fattor comune ricarica dei veicoli elettrici ed energie rinnovabili, poiché non è immediatamente evidente come l’infrastruttura di ricarica dei veicoli possa migliorare l’efficienza energetica di un edificio. Tuttavia, questo è esattamente ciò che può accadere grazie al sector coupling, che permette una correlazione più stretta tra produzione e consumo di energia, grazie a un uso efficiente delle fonti rinnovabili. Questo tipo di approccio, che Eaton chiama “Buildings as a Grid” in riferimento a edifici commerciali e industriali, o “Homes as a Grid” per gli immobili residenziali, permette di trasformare con facilità un edificio in un polo energetico. Inoltre, con l’avvicinarsi dell’eliminazione graduale dei veicoli a benzina e diesel, un numero sempre maggiore di proprietari di edifici adotterà tale approccio nel corso del 2023. Sarà anche auspicabile che le reti nazionali introducano la ricarica bidirezionale (V2G – Vehicle to Grid), così che i proprietari di veicoli elettrici possano addirittura guadagnare vendendo energia alla rete, come già accade abitualmente per esempio in Norvegia. 4 – Ristrutturazione e retrofit Il 2023 sarà caratterizzato da una rinnovata attenzione per le ristrutturazioni, con i proprietari di edifici e abitazioni che cercheranno di contenere gli elevati prezzi dell’energia ammodernando sistemi di isolamento e impianti come i pannelli solari. Un ulteriore incentivo alla riqualificazione arriverà in conseguenza a iniziative governative, come la revisione della Direttiva sul rendimento energetico dell’edilizia (EPBD) dell’UE: questa prevede, ad esempio, che i Paesi rendano obbligatoria la ricarica dei veicoli elettrici negli edifici sia nuovi sia ristrutturati, per accelerare il passaggio alla mobilità elettrica. Si prevede che la maggior parte dei Paesi, sia all’interno che all’esterno dell’UE, introdurrà normative analoghe nel caso non fossero già essere presenti. Le ristrutturazioni hanno un ruolo fondamentale nella transizione energetica, soprattutto se si considera che circa il 35% degli edifici dell’UE ha più di 50 anni, quasi il 75% del patrimonio edilizio è considerato inefficiente dal punto di vista energetico e attualmente solo l’1% circa del patrimonio edilizio viene ristrutturato ogni anno. 5 – Superare la carenza di competenze La carenza di competenze elettriche specializzate in tutta Europa spinge l’acceleratore sulla necessità di formare la forza lavoro per l’installazione delle infrastrutture necessarie alla transizione energetica. Nel 2023 gli Stati europei dovranno impegnarsi maggiormente per garantire che i settori dell’edilizia commerciale, industriale e residenziale possano contare su lavoratori qualificati. L’attuazione di strategie che sostituiranno i combustibili fossili con un nuovo mix energetico, molto più orientato verso le energie rinnovabili, richiederà non solo un grande lavoro infrastrutturale, ma anche il personale adeguato per farlo. Un aiuto arriverà dall’automazione e dall’adozione di processi di lavoro efficienti e ripetibili, che consentiranno al personale qualificato di raggiungere gli obiettivi più velocemente. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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