Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Riqualificazione energetica: tipologie di interventi, soluzioni ed esempi di retrofit edilizio 17/06/2025
Cool Roof e pavimentazioni riflettenti: come ridurre l’effetto isola di calore e risparmiare energia 13/06/2025
Un progetto di vita condiviso: il cohousing sociale come nuovo modello dell’abitare contemporaneo 04/07/2025
Indice degli argomenti Toggle Allarme rosso, vicini al limite Accordo di ParigiDistrutti tutti i record su emissioni e fusione ghiaccioCrisi clima e disuguaglianzeAncora una possibilità, rinnovabili e decarbonizzazione Gli ultimi 10 anni sono stati i più caldi della storia, con la temperatura media globale che nel 2023 è stata di 1,45 gradi centigradi più alta del normale. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della meteorologia (Omm) delle Nazioni Unite “State of the Global Climate 2023“, in cui si parla di ‘allarme rosso‘ per il Pianeta. Il rapporto conferma che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con la temperatura media globale in superficie a +1,45 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. Ed è stato anche “il decennio più caldo mai registrato”. Allarme rosso, vicini al limite Accordo di Parigi “Non siamo mai stati così vicini al limite inferiore di 1,5 gradi previsto dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici – afferma la segretaria generale dell’Omm, Celeste Saulo – la comunità dell’Omm sta lanciando l’allarme rosso al mondo”. Distrutti tutti i record su emissioni e fusione ghiaccio In base all’analisi dell’Organizzazione mondiale sono stati battuti, e “in alcuni casi distrutti”, i record per i livelli di gas serra, per le temperature superficiali, per le ondate di calore e per l’acidificazione degli oceani, per l’innalzamento del livello del mare, per la copertura del ghiaccio marino antartico e il ritiro dei ghiacciai. Secondo il rapporto ondate di caldo estremo, inondazioni, siccità, incendi e cicloni tropicali hanno causato “miseria e caos, sconvolgendo la vita quotidiana di milioni di persone”. A questo vanno poi aggiunte perdite economiche per molti miliardi. Alla fine del 2023 – afferma l’Omm – oltre il 90% degli oceani ha subito ondate di caldo estremo. I ghiacciai a livello globale hanno subito la più grande perdita di ghiaccio mai registrata dal 1950, causata dallo scioglimento estremo sia nel Nord America occidentale che in Europa. Le calotte glaciali alpine, per esempio, hanno vissuto una stagione di scioglimento estremo: negli ultimi due anni quelle svizzere hanno perso circa il 10% del loro volume. L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata poi di gran lunga la più bassa mai registrata, con l’estensione massima alla fine dell’inverno pari a 1 milione di km quadrati in meno (equivalente alla dimensione di Francia e Germania messe insieme) rispetto all’anno precedente, che era già un record. Crisi clima e disuguaglianze L’inquietudine maggiore è legata soprattutto al fatto che gli effetti della crisi climatica si ripercuotono sulle fasce di popolazione più fragile, ampliando il divario che già esiste nella società. La crisi climatica – osserva Saulo – è infatti “la sfida decisiva che l’umanità si trova ad affrontare”. E – come fa notare – è “strettamente intrecciata con la crisi delle disuguaglianze”. A testimoniarlo c’è per esempio la crescente insicurezza alimentare, gli spostamenti sempre più frequenti di popolazioni, e la perdita di biodiversità. Secondo l’analisi infatti il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare acuta in tutto il mondo è più che raddoppiato, passando da 149 milioni di persone prima della pandemia da Covid 19 a 333 milioni di persone nel 2023; e si prendono in considerazione soltanto 78 Paesi al livello globale, monitorati dal Programma alimentare mondiale. Gli impatti e i pericoli causati dagli eventi meteorologici hanno continuato a provocare sfollamenti nel 2023, dimostrando come gli ‘shock climatici’ siano un problema per la resilienza delle popolazioni più vulnerabili. Allerta real time L’Organizzazione mondiale della meteorologia guarda con molta attenzione ai sistemi efficaci di allerta precoce multi-rischio, ritenendoli fondamentali per mitigare l’impatto dei disastri. E per esempio cita l’iniziativa ‘Early warnings for all’ che mira a garantire una protezione universale attraverso sistemi di allarme rapido entro il 2027. Con l’adozione del Quadro di Sendai per la riduzione del rischio di disastri – ricorda infatti l’Omm – c’è stato un aumento nello sviluppo e nell’implementazione di strategie locali per ridurre i rischi provocati dai disastri naturali e dagli eventi meteo estremi. La preoccupazione ‘continua’ delle Nazioni Unite Continua l’apprensione delle Nazioni Unite sul fronte dei cambiamenti climatici. Il segretario generale Antonio Guterres non ha dubbi quando ricorda come “le sirene” stiano “risuonando” per i principali indicatori: i record neanche vengono più contati perché riscrivono le classifiche di volta in volta. In particolare secondo Guteress, che mette in evidenza l’accelerazione di frequenza e intensità dei cambiamenti climatici, “ciò a cui abbiamo assistito nel 2023 è motivo di particolare preoccupazione”. Ancora una possibilità, rinnovabili e decarbonizzazione Ma nelle sue conclusioni l’Organizzazione mondiale della meteorologia lascia la porta aperta alla possibilità di riuscire a invertire la rotta, di riuscire a farcela: la speranza risiede soprattutto nell’implementazione a livello mondiale delle energie rinnovabili e nell’abbandono progressivo dei combustibili fossili. Raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è la sfida dei prossimi anni. Tenendo conto del fatto che si percepisce un’accelerazione. Nel 2023 l’aggiunta di capacità rinnovabile è aumentata di quasi il 50% rispetto al 2022, per un totale di 510 Gigawatt (GW), il tasso più alto osservato negli ultimi due decenni. E poi serve, in misura maggiore, il contributo della finanza climatica. Dal 2021 al 2022 i flussi finanziari globali legati al clima sono quasi raddoppiati rispetto ai livelli del 2019-2020, raggiungendo quasi 1,3 trilioni di dollari. Ma, a ben guardare, questa cifra equivale “soltanto a circa l’1% del Pil globale”. Di fronte c’è ancora “un significativo gap” da colmare. Per raggiungere gli obiettivi di un percorso che sia linea con la soglia degli 1,5 gradi centigradi di aumento medio della temperatura globale, gli investimenti annuali in finanziamenti per il clima dovrebbero aumentare di oltre sei volte entro il 2030, con ulteriori 10mila miliardi di dollari necessari entro il 2050. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
08/07/2025 Climatizzazione intelligente: risparmio energetico e aria più salubre in casa Secondo uno studio presentato a CLIMA 2025 integrare climatizzazione, illuminazione naturale e purificazione dell’aria può dimezzare ...
03/07/2025 Clima UE 2040: nuovo target di -90% emissioni. Opportunità con qualche criticità La Commissione europea ha annunciato il nuovo obiettivo climatico: ridurre del 90% le emissioni nette di ...
25/06/2025 Le miniere di carbone dismesse possono ospitare 300 GW di fotovoltaico A cura di: Raffaella Capritti Oltre 5.800 km² di miniere di carbone dismesse o in via di chiusura potrebbero ospitare 300 ...
24/06/2025 Piani climatici al 2035: la verifica di metà anno rivela gravi ritardi Piani climatici: solo 1 Paese su 40 ha un piano al 2035 compatibile con 1,5°C. Il ...
20/06/2025 Equità sociale e clima: la resilienza è (anche) una questione di giustizia Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente: senza giustizia sociale, l’adattamento climatico rischia di aumentare le disuguaglianze
19/06/2025 L’Europa accelera sull’energia: stop alle importazioni di gas e petrolio dalla Russia entro il 2027 L’UE propone il bando al petrolio e gas russo entro il 2027: nuove regole, infrastrutture e ...
18/06/2025 Cleaner Future: i bambini spingono il cambiamento, gli adulti restano indietro A cura di: Raffaella Capritti I bambini guidano la sostenibilità in casa, ma scarsa conoscenza e costi percepiti rallentano l’adozione delle ...
17/06/2025 Giornata Mondiale della lotta alla Desertificazione e alla Siccità 2025: Restore the land. Unlock the opportunities Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità. Il tema dell'edizione 2025: "Restore the land. ...
16/06/2025 Conferenza Onu sugli oceani, passi avanti per la salvaguardia degli oceani: cosa è stato deciso A cura di: Giorgio Pirani Conferenza ONU sugli Oceani: 90 paesi si sono incontrati per discutere di come salvare gli oceani, ...
12/06/2025 2G Italia: la cogenerazione per un futuro energetico efficiente A cura di: Laura Murgia Attiva in 70 Paesi, 2G è fra le protagoniste mondiali della cogenerazione, e guida la transizione ...