Canapa “rinforzata”, l’edilizia green migliora e conviene

Il progetto europeo ISOBIO ha sperimentato e intende promuovere materiali edili naturali a base canapa commercialmente interessanti

a cura di Andrea Ballocchi

Canapa “rinforzata”, l’edilizia green migliora e conviene

La canapa e altri materiali naturali sono ottimi alleati per abbattere le emissioni generate in edilizia. Sulla loro impronta ecologica non ci sono dubbi ma anche sulle sue prestazioni, equivalenti se non superiori a quelle dei materiali edili tradizionali.

Ma si può fare di più per far comprendere come essa possa diventare competitiva anche a livello economico. Da queste premesse è nato ISOBIO, un progetto europeo parte del programma Horizon 2020 che intende trasformare i biomateriali da costruzione in prodotti a largo uso.

I partner del progetto intendono mettere a punto nuovi materiali da costruzione sostenibili che, attraverso una serie di dimostrazioni a livello di prototipo, possano mostrare significativi benefici sociali, ambientali e finanziari per un impiego a largo spettro in edilizia.

Già solo la canapa offre diversi benefici, anche economici. Come riporta il sito ufficiale del progetto, Mike Lawrence, docente dell’University of Bath, afferma che “se si confrontano i sistemi costruttivi britannici, il muro di un edificio in canapa costa circa il 30% in meno per metro quadrato rispetto a quello realizzato con materiali da costruzione tradizionali. In Spagna va ancora meglio, in quanto i prezzi sono più elevati: qui un sistema murario a base canapa sarà circa il 55% in meno rispetto a corrispettivo tradizionale con le stesse prestazioni termiche”. 

Canapa e legante green, l’unione fa la forza

I partner coinvolti hanno lavorato sin da subito a combinare varie soluzioni per sviluppare pannelli a base biologica e intonaci con elevate proprietà isolanti, un basso indice di energia incorporata (ovvero la quantità di energia impiegata durante le varie fasi di vita di un edificio), come pure un’impronta di carbonio minima e contando su un’elevata efficienza igrotermica.

Dal lavoro di ricerca congiunto si è arrivati così a mettere a punto varie soluzioni tra le quali la più recente è un pannello con una miscela formata da canapa, o meglio dalla parte legnosa del ceppo della pianta, unita a un nuovo legante termico, anch’esso a base “bio” e in grado di rendere il muro più forte di quello ottenibile con il solo mix canapa e calce. L’ottimo risultato anche in termini di efficienza energetica è dato dal particolare assemblaggio dei pannelli, che unendosi creano una superficie senza ponti termici.

Ma l’azione combinata di questi materiali naturali offre diversi benefici che spaziano dalla conduttività termica alla resistenza al fuoco fino alla traspirabilità e alla capacità di mantenere un tasso di umidità costante, a tutto vantaggio del comfort e della qualità dell’aria indoor.

Inoltre la canapa “rinforzata” è riciclabile, non solo come materiale edile, ma anche per i più disparati usi, persino per la pacciamatura delle piante, contando su un prodotto totalmente naturale e biodegradabile.

Infine, i biomateriali non emettono CO2, ma sono in grado di catturarla. Sullo stesso sito web si segnala che un metro cubo di un mattone prodotto con “hempcrete”, un bio composito di canapa e calce è in grado di sottrarre 20 kg di anidride carbonica dall’atmosfera. Un metro cubo dello stesso mix a bassa densità, utilizzato per isolare tetti o sottofondi, può rimuoverne fino a 60 kg di CO2. 

Prossimo appuntamento a Bruxelles

Grazie a questo tipo di materiali è possibile costruire edifici carbon zero: ed è questa la forza dei materiali edili naturali come canapa, calce, argilla, paglia.

Finora hanno trovato spazio in un’edilizia di nicchia, ma il momento è maturo per fare il salto definitivo nell’impiego di massa. Occorre quindi far conoscere i benefici, avviando iniziative per promuovere l’uso di questi materiali innovativi per decarbonizzare l’edilizia.

A questo proposito partner del progetto ISOBIO invitano rappresentanti politici, industriali, della società civile e tutte le parti interessate a un evento il 29 gennaio a Bruxelles. Il 2019 deve caratterizzarsi come l’anno della definitiva svolta verso un’edilizia green, a tutto vantaggio dell’efficienza energetica e dell’ambiente.

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