Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
A cura di: A cura di Arch. Gaia Mussi Il metodo LCA permette di valutare gli impatti ambientali con riferimento all’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio. Nasce in ambito industriale, ma ha grandi potenzialità applicato nel settore edile, offrendo uno strumento completo per una progettazione e una costruzione consapevoli e più sostenibili. La valutazione degli impatti ambientali di un prodotto o di un servizio può essere effettuata in diversi modi, ma molto spesso quando si ragiona rispetto a quale intervento sia opportuno sostenere per costruzioni più sostenibili, un metro di misura incisivo è ancora quello economico. È certamente fondamentale che edifici energeticamente efficienti e sostenibili siano accessibili a tutti e che gli investimenti in questo settore abbiano un ritorno veloce, ma in fase di valutazione e progettazione dovremmo dedicare molto impegno alle nostre decisioni e scegliere per un punto di vista il più ampio possibile. Cos’è il sistema LCA Il sistema LCA – Life Cycle Assessment – prende in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto o un servizio, valutandone energia e materia prima necessari all’intero ciclo di vita. Per questo motivo si usa dire “dalla culla alla tomba” o, in inglese, “from cradle to gate”. Si tratta, quindi, di una valutazione dell’impatto ambientale sulla base della quantità di energia e di materia necessarie per ogni fase di vita di quel prodotto o servizio. Sono presi in considerazione gli input, intesi come energia e risorse utilizzate, e gli output, cioè gli scarti e le immissioni nell’ambiente. Dal momento in cui è impossibile costruire qualcosa o offrire un servizio senza dissipare energia o produrre materiale di scarto – quindi rifiuti – è importante poter valutare l’impatto atteso e scegliere la soluzione più ecologica. Chiaramente si tratta di un modello che semplifica la complessità della realtà, ma rimane comunque uno degli strumenti più completi per poter ragionare sugli impatti e i rischi attesi. Il metodo LCA nel settore edilizio Applicare il metodo LCA nel settore edilizio è certamente possibile e può portare ad un grado di conoscenza e consapevolezza importantissimo per una progettazione a basso impatto ambientale. La complicazione che sorge in questo settore dipende da una sua intrinseca caratteristica: l’unicità di ogni processo progettuale e di conseguenza di ogni costruzione. Inoltre, il sistema che si sviluppa è complesso poiché occorre fare una duplice valutazione: una in merito i prodotti edilizi e una sull’intero edificio. Ogni prodotto utilizzato per la realizzazione di un edificio è un elemento del sistema che comporta degli impatti ambientali dalla sua realizzazione fino al suo smaltimento, così come accade per l’intero sistema edificio. L’analisi ed i controlli dello studio LCA effettuati sul processo produttivo di Isolconfort, hanno confermato il basso impatto ambientale di ECO ESPANSO® 100 e l’idoneità del suo utilizzo per il miglioramento del risparmio energetico degli edifici. Se si vuole considerare l’analisi LCA come uno strumento di progettazione, è più semplice essere indirizzati nella scelta dei materiali da costruzione, delle tecniche costruttive, degli impianti da installare e nelle modalità di gestione e di demolizione dell’edificio. Si tratta, infatti, dei processi che contraddistinguono la vita di ogni edificio, ognuno dei quali con diversi impatti ambientali. Le fasi di un’analisi con il metodo LCA Il primo passo per lo svolgimento di un LCA è quello di stabilire gli obiettivi con cui lo si sviluppa, definendo un’unità funzionale, fondamentale per quantificare i flussi di energia. Si tratta di definire una prestazione di riferimento, un risultato atteso, per creare un sistema di riferimento che permetta la comparazione tra diversi prodotti. In questo modo si delinea il campo di applicazione del metodo LCA. La fase successiva è quella dell’analisi dell’inventario, in cui si individuano tutti i processi oggetto di studio e si contabilizzano gli input e gli output (energia consumata, materie prime, emissioni, …). Quantificare i flussi richiede tempo e questa fase – cuore dell’intero sistema – può essere svolta con l’ausilio di specifici software. Nella terza fase si procede con la valutazione degli impatti, durante la quale si rendono leggibili e sommabili tra loro i dati raccolti nell’inventario, in modo da poter aggregare tra loro impatti simili e ricorrere ad opportuni fattori di peso. L’ultima fase è quella di analisi e interpretazione dei risultati, in relazione agli obiettivi che ci si era posti, effettuando confronti e individuando i maggiori impatti ambientali. Nell’immagine sono rappresentate le fasi principali del ciclo di vita di un edificio, dall’estrazione delle materie prime per la produzione dei materiali da costruzione, alla demolizione. Riferimenti e linee guida L’introduzione del LCA e le sue prime linee guida sono state introdotte dal SETAC agli inizi degli anni ’90 e oggi è possibile trovare riferimenti al metodo LCA, per quanto generici e non specifici del mondo delle costruzioni, nelle norme ISO 14000, che definiscono una serie di standard internazionali relativi alla gestione ambientale delle organizzazioni. Nello specifico, le 14040 sono dedicate alla valutazione del ciclo di vita dei prodotti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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