Il Covid rallenta i – già insufficienti – progressi dell’efficienza energetica

I progressi in tema di efficienza energetica già molto deboli nell’ultimo decennio, tanto da mettere a rischio il rispetto degli obiettivi internazionali in materia di clima, quest’anno sono ulteriormente rallentati a causa dell’emergenza sanitaria. Il nuovo rapporto IEA: necessaria un’azione urgente

Il Covid rallenta i progressi dell'efficienza energetica. Il Rapporto IEA

Pubblicata dall’IEA l’ultima edizione dell’Energy Efficiency 2020, aggiornamento annuale sugli sviluppi globali in materia di efficienza energetica, che svolge un ruolo essenziale nell’accelerare la transizioni verso l’energia pulita. Emerge che i progressi in tema di efficienza energetica degli ultimi 10 anni sono stati talmente deboli da minacciare il rispetto degli obiettivi internazionali in materia di clima e, l’emergenza sanitaria ed economica dovuta al Covid, hanno ulteriormente rallentato l’andamento: i prossimi tre anni sono fondamentali per invertire questa preoccupante tendenza.

L’Energy Efficiency 2020 attraverso l’analisi dei dati energetici, delle politiche e degli sviluppi tecnologici fornisce una visione completa delle tendenze dell’efficienza energetica in tutto il mondo.

Secondo il rapporto l’intensità energetica primaria globale – ovvero il rapporto tra il consumo di energia e Prodotto Interno lordo – quest’anno migliorerà di meno dell’1%, la percentuale più bassa dal 2010, un valore molto al di sotto del progresso necessario per raggiungere gli obiettivi condivisi a livello mondiale per affrontare il cambiamento climatico, ridurre l’inquinamento atmosferico e aumentare l’accesso all’energia.

La crisi economica in atto, scatenata dalla pandemia, ha inoltre rallentato gli investimenti in costruzioni efficienti dal punto di vista energetico e anche la vendita di macchine ibride o elettriche.

Nel complesso nel 2020 gli investimenti nell’efficienza energetica in tutto il mondo diminuiranno del 9% .

“Insieme alle energie rinnovabili, l’efficienza energetica è uno dei pilastri degli sforzi globali per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici. La nostra recente analisi mostra uno slancio incoraggiante per le energie rinnovabili, al contrario sono molto preoccupato per il rallentamento dei miglioramenti in efficienza energetica a livello globale, ha detto il Dr. Fatih Birol, Direttore Esecutivo dell’AIE. Per i governi che sono seriamente intenzionati ad aumentare l’efficienza energetica, la cartina di tornasole sarà la quantità di risorse che dedicano ad essa nei pacchetti di ripresa economica, dove le misure di efficienza possono contribuire a guidare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro”.

Secondo l’analisi dell’AIE, il miglioramento dell’efficienza energetica può contribuire a circa la metà della riduzione delle emissioni di gas serra legate all’energia, necessaria nei prossimi due decenni per mettere il mondo sulla via del raggiungimento degli obiettivi internazionali in materia di energia e clima.

Gli investimenti previsti nei PNIEC possono aiutare a ridurre l’intensità energetica in tutti i settori dell’economia: oltre il 60% dei finanziamenti per le misure relative all’efficienza energetica nei pacchetti di stimolo annunciati dai governi finora si è concentrato sul settore edilizio o sull’accelerazione del passaggio ai veicoli elettrici, comprese le nuove infrastrutture di ricarica dei veicoli. Ma, sottolinea il Rapporto, c’è ancora uno squilibrio di spesa tra i vari settori e nei diversi paesi. Non viene fatto abbastanza per incentivare l’acquisto di elettrodomestici efficienti, a parte le auto elettriche e l’86% della spesa in efficienza a livello mondiale viene fatta in Europa, il restante 14% è suddiviso tra la regione dell’Asia-Pacifico e il Nord America.

La spesa per le misure di stimolo legate all’efficienza annunciate finora dai governi di tutto il mondo è destinata a generare quasi 2 milioni di posti di lavoro a tempo indeterminato tra il 2021 e il 2023, secondo l’analisi dell’AIE, soprattutto in Europa e nel settore dell’edilizia. Tuttavia, il piano di ripresa sostenibile dell’AIE suggerisce che ulteriori sforzi potrebbero creare altri 4 milioni di posti di lavoro a livello globale, attraverso maggiori investimenti del settore pubblico e privato nell’edilizia, nei trasporti e nell’industria.

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