Finestre sul futuro: vetri isolanti con contenuto riciclato per un’architettura sempre più sostenibile

Per molto tempo si è ritenuto che il vetro proveniente da serramenti e pannelli decorativi dismessi fosse eccessivamente contaminato per poter essere riciclato e riutilizzato nello stesso settore. Studi recenti hanno aperto la strada a nuove soluzioni, portando sul mercato vetri isolanti che integrano, parzialmente o totalmente, materiale riciclato. Un esempio concreto è isoMax Circutherm, innovativo prodotto sviluppato dall’azienda olandese GSF Glasgroep B.V.

a cura di Materially

Finestre sul futuro: vetri isolanti con contenuto riciclato per un’architettura sempre più sostenibile

L’uso del vetro riciclato in architettura è una tendenza che sta guadagnando sempre più popolarità grazie ai numerosi benefici ambientali derivanti dalla pratica del riciclo e alle proprietà versatili dello stesso materiale.

I materiali vetrosi vengono utilizzati in varie forme per molteplici applicazioni architettoniche, come elementi di supporto per i rivestimenti degli interni, come elementi stabilizzanti per pavimenti, ma anche come isolanti termici sottoforma di pannelli o granuli espansi, nonché come strutture essenziali per i sottofondi stradali.

Naturalmente l’applicazione più visibile ed estensiva del vetro rimane quella in facciata e quella a scopo decorativo, in cui caratteristiche essenziali devono essere la trasparenza, la resistenza agli agenti atmosferici e agli urti, e una buona isolazione termica e acustica. E’ dunque possibile portare la pratica del riciclo anche in questo ambito?

Per anni si è pensato che il vetro proveniente da serramenti e lastre decorative dismesse fosse troppo contaminato per poter essere riciclato e impiegato nuovamente nello stesso ambito, proprio a causa delle caratteristiche ottiche e performative richieste. Tuttavia, negli ultimi anni nuovi studi e indagini sui benefici del processo di recupero e trasformazione hanno portato allo sviluppo e immissione sul mercato di vetri isolanti contenenti in parte o in tutto del contenuto riciclato.

E’ questo il caso di isoMax Circutherm, un prodotto dell’azienda olandese GSF Glasgroep B.V.. Grazie alla collaborazione con la Hogeschool van Amsterdam e la TU di Delft, l’azienda ha sviluppato e commercializzato vetrate esterne con contenuto riciclato in due varianti:

  • Circutherm 50: di dimensione standard 1230 x 1480 mm, è un doppio vetro costituito da un pannello di vetro piano rivestito HR (lastra interna) e un pannello riciclato di vetro piano (lastra esterna), con intercapedine riempita di gas argon di 15 mm.
  • Circutherm 100: di dimensione standard 1230 x 1480 mm è un doppio vetro costituito da due pannelli di vetro piano riciclato, con intercapedine riempita di gas argon di 15 mm.

Un’analisi sul ciclo di vita  del prodotto, condotta sul prodotto Circutherm 50,  ha dimostrato come 1 m2 di questa soluzione abbia una carbon footprint di 12.8 kgCO2 eq, rispetto ai 45.28 kgCO2 eq di un vetro isolante tradizionale. Queste informazioni sono inoltre state tradotte in un indicatore di costo ambientale (Environmental Cost Indicator) pari a €1,720 per una vita utile prevista pari a 30 anni.

Finestre sul futuro: vetri isolanti con contenuto riciclato per un’architettura sempre più sostenibile

L’uso del vetro riciclato da recupero, come nel caso citato, potrebbe ridurre l’impatto di CO2 del 95% rispetto al vetro nuovo. Questo lo rende una scelta ecologica e sostenibile per progetti architettonici moderni. Inoltre, il vetro riciclato, se accuratamente selezionato, mantiene la stessa qualità del vetro nuovo, garantendo prestazioni eccellenti in termini di isolamento e sicurezza.

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