Recuperatori di calore e sistemi di ventilazione aiutano gli edifici a risparmiare energia 20/01/2021
Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
In Toscana esiste un birrificio che ha deciso di puntare sul geotermico per la produzione della birra artigianale. Si tratta del birrificio “Vapori di Birra” ubicato a Sasso Pisano, la cui produzione sfrutta l’energia geotermica dello stabilimento di Sasso 2 di Enel Green Power. A cura di Fabiana Murgia L’energia geotermica diventa un ingrediente fondamentale per la birra prodotta da “Vapori di Birra”, rendendo la produzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Il legame tra il birrificio sostenibile, collocato nel cuore del distretto geotermico toscano, e il calore geotermico inizia nel 2013, quando il proprietario Edo Volpi decide di coniugare la passione per la birra e per il suo territorio alla sostenibilità, generando un prodotto artigianale, di alta qualità e con un impatto ambientale ridotto al minimo. Come ha dichiarato Volpi “Il nostro obiettivo è fare prodotti di eccellenza, ma quello che è veramente importante per noi è raccontare il territorio. Il nostro prodotto, infatti, nasce con alle spalle la storia della geotermia, presente in Toscana da oltre duecento anni”. Ecco che tradizione e amore per il territorio divengono un tutt’uno portando in alto la qualità della produzione made in Italy; una produzione sostenibile che funziona grazie al vapore proveniente dalla terra che viene trasformato in acqua, usata nei vari passaggi del processo. “Vapori di Birra” è il primo birrificio italiano che opera sfruttando il calore proveniente dalla Terra; non è un caso che questa attività sia nata in Toscana, una terra legata da una storia secolare alla geotermia. In particolare Sasso Pisano è un’area caratterizzata dalla presenza di soffioni boraciferi, emissioni di vapore ad alta pressione e temperatura che sgorgano da spaccature del terreno o da perforazioni artificiali. Come ha affermato Volpi: “Proprio grazie alla peculiarità del territorio, è nata la volontà di usare questa risorsa per dar vita a un progetto che unisse la nostra passione per la birra, la nutraceutica e la filiera corta a quella per la sostenibilità, creando un prodotto di qualità che non impattasse sull’ambiente”. Grazie all’adozione del vapore geotermico per la produzione della birra non si riscontrano solamente vantaggi per l’ambiente, ma si registrano anche consistenti risparmi in termini economici; tant’è vero che il birrificio ha potuto godere di una riduzione dei costi del 25% rispetto a quando utilizzava energia tradizionale. Questo risparmio non viene monetizzato dall’azienda, ma reinvestito nel processo di produzione e nelle materie prime con lo scopo di alzare la qualità del prodotto pur mantenendo un prezzo ampiamente accessibile. La centrale geotermica di Sasso 2 La centrale geotermica di Sasso 2 di Enel Green Power, risalente al 1959, vanta una dotazione di 20 MW di potenza, raggiunta dopo le operazioni di ristrutturazione del 2009. Si tratta di uno stabilimento funzionante per mezzo di un sistema di condotte condiviso con il teleriscaldamento; queste condotte portano vapore a circa 230° al birrificio, dove viene trasformato in acqua riscaldata a 136° e impiegato in tutte le fasi della produzione della birra che necessitano di calore. Ne risulta una produzione totalmente pulita e a impatto ambientale quasi nullo grazie all’assoluta assenza di emissioni di C02 nell’aria. Le fasi di produzione della birra che sfrutta il geotermico La produzione della birra ha inizio con l’ammostatura, fase durante la quale all’acqua riscaldata a 78° vengono aggiunti i malti macinati. Segue la filtrazione del prodotto che viene poi reimmesso nell’ammostatore per incontrare il calore geotermico che porta l’acqua fino all’ebollizione. La birra come la conosciamo inizia a prendere forma nella fase di fermentazione, dopo la quale si procede con i lavaggi effettuati mediante acqua riscaldata con la geotermia. Affinché la birra mantenga inalterate le proprietà organolettiche, nutrizionali e di gusto, il vapore geotermico non entra mai in contatto diretto con essa. L’energia elettrica è usata esclusivamente per il trasferimento dei liquidi. Il processo si chiude con la restituzione del vapore esausto alla centrale geotermica, che si occupa di raffreddarlo ulteriormente e reinserirlo nel sottosuolo, garantendo l’equilibrio del terreno e la sostenibilità della fonte nel tempo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
25/01/2021 Isola URSA a Digital Klimahouse: va in scena la sostenibilità! Dal 27 al 29 Gennaio torna a Klimahouse ISOLA URSA in versione digitale che offrirà momenti ...
25/01/2021 In Europa aumenta l'elettricità rinnovabile e calano le emissioni Elettricità rinnovabile - Uno studio dell'EEA mostra che è aumentata ma per rispettare l'impegno di neutralità ...
22/01/2021 Elon Musk annuncia l'arrivo dell’inverter solare Tesla per impianti fotovoltaici Elon Musk ha di recente annunciato il prossimo lancio sul mercato dell'inverter solare Tesla per impianti fotovoltaici, ...
21/01/2021 E' ufficiale il rientro degli Usa nell'accordo di Parigi A poche ore dal suo giuramento come Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato 15 ...
20/01/2021 Mari e oceani, mai così caldi Nel 2020 il riscaldamento degli Oceani ha raggiunto un nuovo record. Triste primato anche per il ...
18/01/2021 Cambiamento climatico: intensificare subito l'azione per salvare il pianeta Nuovo Rapporto UNEP: intensificare le azioni per adattarsi alla nuova realtà climatica, altrimenti i danni, le ...
18/01/2021 Idrogeno nella rete gas pubblica: al via le prime sperimentazioni negli Uk Il villaggio di Winlaton sarà il primo a utilizzare l'idrogeno miscelato al 20% col gas per ...
15/01/2021 Recovery plan da 222 miliardi per costruire l’Italia dei prossimi 30 anni Il Pnrr dovrebbe mobilitare risorse fino a 310 miliardi fino al 2026: nel Piano sei missioni ...
14/01/2021 Allarme deforestazione: dal 2004 scomparsi 43 milioni di ettari Dal 2004 al 2017 è scomparsa tanta foresta quanta l'intera California: 43 milioni di ettari in ...
12/01/2021 I peggiori eventi meteorologici del 2020 legati al cambiamento climatico e costati miliardi Un rapporto di Christian Aid identifica i 15 dei disastri climatici più distruttivi del 2020, 10 ...