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Indice degli argomenti Toggle Energy storage: crescita continua Tecnologia e taglieI target da raggiungere Al 31 dicembre 2022 risultano installati in Italia un totale di 227.477 sistemi di accumulo (erano 152.075 al 31 dicembre 2021) abbinati nel 99,9% dei casi agli impianti fotovoltaici. Un mercato da ormai qualche anno in forte crescita che è passato da una media di 3.000 unità/mese nel 2021 a circa 13.000 unità/mese nel 2022, registrando un + 333%. Lo rende noto il nuovo report dedicato al settore energy storage realizzato da Anie Rinnovabili su dati Gaudì di Terna. La potenza complessiva è di 1.530 MW e la capacità massima utilizzata è pari a 2.752 MWh, cui vanno aggiunti gli impianti di Terna per un totale di 60 MW e 250 MWh. Energy storage: crescita continua Quello degli accumuli è un settore solido e in crescita: solo a marzo e aprile del 2020 c’è stato un calo delle installazioni legato al lockdown dovuto all’emergenza sanitaria. L’ottimo andamento nei mesi successivi, a partire da giugno e, soprattutto, luglio, che ha visto il picco delle 2.069 installazioni, ha più che compensato questo calo. Questo trend è proseguito anche per tutto il 2021, che ha visto una crescita senza precedenti di numero, potenza e capacità di accumulo e, ancora di più, nel 2022. Un trend di crescita confermato in tutti i trimestri del 2022, con un incremento medio del 45% che ha toccato il record nell’ultimo quadrimestre con 64.648 accumuli e una media di circa 21.000 unità/mese. Come si può vedere dalla tabella qui sotto, il picco si è raggiunto a novembre con 24.479 SdA connessi. Nel complesso le installazioni nel 2022 arrivano a 152.075 unità, per una potenza di 1.121 MW e una capacità di 2.032 MWh. Sicuramente la detrazione fiscale del 50% ha sostenuto il settore, insieme al Superbonus 110%. Tra le spinte maggiori a realizzare interventi di storage, soprattutto nel residenziale, è stata la misura introdotta dal DL Rilancio di cessione del credito e sconto in fattura anche agli istituti finanziari sia per l’aliquota del 110% che quella del 50%. Considerando che il Governo lo scorso febbraio ha approvato un Decreto legge che ha vietato il meccanismo di cessione e sconto in fattura, ANIE Rinnovabili teme che l’impatto di questa misura sarà significativo sul settore con stime al ribasso per le installazioni nel 2023. Si prevede che gli investimenti già in corso saranno portati a termine mentre ci sarà un blocco dei nuovi investimenti perché il cittadino e le imprese si dovranno adattare al nuovo scenario normativo. L’Associazione commenta che “questi continui “stop&go” normativi sono deleteri per il sistema, perché mettono a rischio la pianificazione degli investimenti delle imprese da un punto di vista di produzione industriale e di posti di lavoro e nel caso peggiore la loro sussistenza”. Tecnologia e taglie Si tratta di un mercato legato quasi esclusivamente a installazioni in abbinamento con il fotovoltaico (99,9%) e soprattutto al residenziale (99,6%), mentre gli accumuli di taglia medio grande faticano a decollare. Per tutte le tipologie di impianti un sostegno potrebbe arrivare dallo sviluppo delle comunità energetiche e e dalla disciplina dell’autoconsumo diffuso, ma il mercato è ancora in attesa dei provvedimenti attuativi per l’implementazione dell’art. 18 del D.Lgs. 210/2021. Crescono le installazioni di fotovoltaico con sistemi di accumulo che sono passate dal 47% del 2021 al 67% del 2022. Rimangono fermi ad 1 unità i SdA stand-alone, abbinati a centrali termoelettriche ed a celle a combustibile, sono invece 2 quelli abbinati a impianti eolici. Il 92% dei sistemi SdA è infatti di taglia <20 kWh, e in questa fascia sono predominanti i sistemi di capacità tra i 5 kWh e i 10 kWh (35%) e quelli compresi tra 10 e 15 kWh (33%); per questi ultimi si segnala che le installazioni sono in aumento rispetto allo scorso anno, dato che conferma il processo di elettrificazione dei fabbisogni energetici degli edifici. Seguono i sistemi con capacità tra 15 kWh e 20 kWh. Per quanto riguarda la tecnologia il 99% dei sistemi installati sono a base Litio, seguiti dal Piombo (0,6% circa), iniziano lentamente a farsi strada i supercondensatori (in tutto 198) e le batterie a volano (221 in totale). Per quanto riguarda la tipologia di configurazione, l’85% del totale dei sistemi di accumulo sono installati “lato produzione in corrente continua”, dato in significativo aumento già nel 2021 rispetto all’anno precedente, in virtù della crescita degli interventi sugli impianti esistenti. Il 6% sono installati “lato produzione in corrente alternata” e il 10% “lato post-produzione”. A livello regionale segno + per tutto lo Stivale rispetto ai dati del 2021, la Lombardia continua ad avere il maggior numero di sistemi installati (47.262 SdA per una potenza di 301MW e una capacità di 542 MWh), segue il Veneto con 33.106 SdA per 214 MW e 426 MWh, l’Emilia Romagna con 22.886 SdA per 163 MW e 269 MWh, il Piemonte con 17.901 SdA per 144 MW e 236 MWh. Lombardia e Veneto lo scorso anno hanno installato più di 20.000 SdA. Il report segnala l’entrata in esercizio nel 2022 in Lazio di due accumuli di taglia 10 MW ciascuno abbinati a centrali termoelettriche. I target da raggiungere Certo siamo molto lontani dagli obiettivi posti dal PNIEC che chiedono la realizzare di 1000 MW di storage centralizzato al 2023 tra elettrochimico centralizzato (400 MW entro il 2023, attualmente siamo a 4 MW, l’1% dell’obiettivo) e pompaggio (700 MW nuovi da realizzare, siamo a 0 MW). Va un po’ meglio per gli accumuli distribuiti che registrano 1.526 MW rispetto ai 4.000 MW richiesti al 2030 dal PNIEC (38% dell’obiettivo). Nell’ultimo periodo inoltre il mercato ha subito l’effetto legato al timore per l’aumento dei prezzi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento. Sono sicuramente positive le norme a sostegno del settore tra cui la semplificazione degli iter autorizzativi per i sistemi di accumulo elettrochimici introdotta dal DL Semplificazioni per accumuli stand-alone o per accumuli abbinati a impianti FER e la promozione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo. Agli operatori serve però maggior chiarezza sulle strategie da attuare. Anie a questo proposito ha più volte segnalato le priorità da attuare: Un’accelerazione degli iter autorizzativi. Si è in attesa della delibera di approvazione degli algoritmi con cui computare, a seconda della configurazione del SdA, l’energia elettrica prelevata dalla rete e funzionale a consentire la successiva immissione in rete e di cui Terna ha chiuso la consultazione lo scorso 21 gennaio Un’evoluzione del mercato Capacity Market in modo che possa sostenere economicamente il fabbisogno di accumulo del sistema elettrico italiano Scarica il Report “Osservatorio sistemi di accumulo” aggiornato al 31 dicembre 2022. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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