L’edilizia popolare secondo Stefano Boeri Architetti

A Monza prenderà il via un intervento di riqualificazione edilizia ed energetica di due edifici Aler. L’intervento proposto dallo studio milanese dimostra che autosufficienza energetica e inclusione sociale sono i pilastri della rigenerazione urbana delle periferie italiane

A cura di: Pietro Mezzi

Riqualificazione energetica e qualità architettonica sono le parole chiave alla base dell’intervento sugli edifici Aler di via Baradello 6 e 12, nella zona industriale di Monza.

Si tratta di una ristrutturazione che usufruirà dei fondi stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la parte energetica e della qualità architettonica proposta dallo studio Stefano Boeri Architetti.

Nuovi standard per l’edilizia popolare

Il progetto, presentato giorni fa, dimostra che è possibile creare buona architettura anche per l’edilizia popolare, che acquista così un carattere identitario e uno standard abitativo unico.

Il lavoro dello studio Boeri mira infatti a ridare dignità all’abitare, per un welfare di qualità che comprende sostenibilità ambientale, economica, sociale e, soprattutto, qualità del vivere: azioni congiunte in grado di attivare percorsi di rigenerazione urbana e sociale.

Il progetto architettonico

L’intervento si sviluppa su una superficie di 8.270 metri quadrati e vede una riconnessione dei due fabbricati, allo stato attuale caratterizzati da uno spazio comune diviso, che genera una cesura tra le due comunità.

La creazione di aree verdi comuni, connesse da percorsi pedonali e alberature, supera questa divisione e offre un ambiente accessibile e di condivisione per gli abitanti, pur mantenendo per i due edifici un’identità distinta e chiara.

A livello architettonico infatti il fabbricato di via Baradello 12 prevede una serie di interventi puntuali sulla facciata, come la sostituzione degli infissi e la possibilità di ampliare gli spazi interni con nuovi balconi, a supporto di un sistema di verde rampicante.

Il progetto per l’edificio in via Baradello 6, oltre alla sostituzione degli infissi e il rivestimento ceramico dei pilastri, si caratterizza per l’aggiunta di ballatoi continui che accolgono la vegetazione rampicante, ancorata a un sistema di cavi a terra.

Entrambe le soluzioni hanno l’obiettivo di aumentare gli spazi esterni di pertinenza degli appartamenti, con due approcci diversi: il primo puntuale, con strutture in alluminio prefabbricate per la creazione di balconi; il secondo longitudinale continuo, creando un ballatoio in alluminio prefabbricato, con i rampicanti che reinterpretano la facciata dandole vita.

Anche il basamento vede una filosofia coerente, ma caratterizzata da soluzioni peculiari e differenziate per ciascun fabbricato.

In via Baradello 12 l’attacco a terra dell’edificio diventa un basamento verde per piante rampicanti, prolungamento verticale del giardino, dove – grazie a demolizioni strategiche e l’aggiunta di sedute – vengono cambiati i connotati dello spazio comune rendendolo meno rigido e più permeabile. Il piano terra così si libera, diventando uno spazio di sosta e di condivisione per i residenti.

In via Baradello 6 il piano terra viene trattato come un interno, arricchendosi di pilastri ceramici e sedute che si deformano in corrispondenza degli stessi.

La riqualificazione energetica

Per quanto riguarda la riqualificazione energetica, l’intervento prevede inizialmente la realizzazione di un cappotto termico esterno alle palazzine e la sostituzione dei serramenti nei 95 alloggi interessati.

Questa soluzione, unita a superfici fotovoltaiche in copertura di 90 KWP di potenza, permette una riduzione di emissioni di CO₂ di oltre 30 tonnellate all’anno, oltre alla produzione di 99,7 KWH di energia pulita (che comprende i fabbricati Aler limitrofi delle vie Debussy 2 e 4 e della Birona 47).

La sostenibilità sociale

I benefici oltre che ambientali sono anche sociali: un minor consumo comporta, infatti, la riduzione delle quote delle spese energetiche, con un conseguente abbattimento della morosità e, perciò, un contributo di solidarietà per gli inquilini a basso reddito.

Il progetto, quindi, non solo si propone di migliorare la qualità della vita dei residenti, introducendo un sistema di balconi, di facciate verdi e di spazi di socialità tra i due blocchi e nei loro portici, ma grazie alla presenza del fotovoltaico e alla riduzione dei consumi permessa dall’intervento sulle facciate, consente ai due edifici – e agli altri limitrofi di proprietà dell’Aler – di costituire una forma innovativa e avanzata di comunità energetica, in grado di distribuire tra le famiglie meno abbienti i vantaggi ricavati dal contributo energetico che eccede i bisogni degli edifici stessi.

La rigenerazione urbana delle periferie

L’intervento proposto da Stefano Boeri Architetti per le case Aler di Monza è la dimostrazione che autosufficienza energetica e inclusione sociale possono essere i due pilastri di una rigenerazione dell’edilizia popolare italiana.

La prima pietra dei lavori di riqualificazione delle palazzine monzesi verrà posata a breve. La fine lavori è prevista tra la fine del 2025 e i primi mesi del 2026.

 

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