Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Il grattacielo Torre GalFa costruito nel 1959 su progetto dell’architetto Melchiorre Bega, dopo anni di abbandono sarà oggetto di un progetto di riqualificazione condiviso tra Comune di Milano e UnipolSai, che inzierà il prossimo gennaio per concludersi a fine 2017, per un investimento complessivo da parte di UnipolSai di circa 100 milioni di euro. La torre GalFa, che ha una superficie lorda complessiva di 27.000 mq per 103 metri di altezza, avrà una destinazione sia ricettivo/alberghiera, con la realizzazione di un albergo del gruppo Melià fino al 12° piano, sia residenziale dal 13° al 31° piano, con servizi dedicati (autorimessa, box auto, sale meeting e convegni, ristorante e area fitness) e ingressi separati. “Questo progetto rappresenta un altro importante obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale nell’ambito della politica di rigenerazione del patrimonio esistente inutilizzato. È emblematico che si tratti proprio della Torre GalFa, per la cui riqualificazione avevamo promesso la presentazione di un progetto in tempi brevi” ha sottolineato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e Edilizia privata del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris. “Dopo 16 anni di inutilizzo – ha dichiarato Gian Luca Santi Direttore Generale Immobiliare e Società Diversificate di UnipolSai – Torre GalFa tornerà ad essere uno dei simboli della città. L’incuria e l’abbandono ne avevano deturpato l’immagine snaturandone il suo alto valore architettonico. Grazie all’intervento di Unipol, si è provveduto alla riqualificazione di questo storico edificio che sarà caratterizzato da destinazioni funzionali miste con criteri all’avanguardia di ottimizzazione degli spazi”. L’obiettivo è quello di conservare l’immagine della torre così com’è stata progettata dall’architetto Bega, valorizzando le peculiarità originarie del progetto come, ad esempio, l’elegante facciata a vetrata continua (curtain wall) da cui la struttura portante della torre risulta arretrata rispetto al suo filo esterno e quindi “invisibile”. I cardini del progetto sono riassumibili nel desiderio di conservare l’eleganza della struttura, di dotare l’edificio di un involucro ad alta efficienza energetica e nella volontà di restituire alla collettività lo spazio a livello del piano stradale, offrendo un’occasione importante di riqualificazione di tutto l’isolato. L’area esterna antistante ospiterà il volume del cubo di cristallo che racchiude l’ascensore per l’accesso “senza barriere” al livello -1 della scala elicoidale. Lo slargo dove si trova il cubo è stato pensato come luogo di passaggio e di incontro, punto di riferimento per le attività della zona. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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