Pubblicati i risultati di un progetto pilota realizzato da Enea: una parete vegetale nel Centro Ricerche Casaccia ha permesso rispermio energetico e in bolletta e la diminuzione della temperatura interna fino a 3 gradi Un sistema naturale per ambienti più freschi nei mesi caldi e riduzione dei costi in bolletta grazie a un “cappotto verde” è stato messo a pinto da Enea, che sta testando un proprio progetto pilota presso il Centro Ricerche Casaccia. In particolare è stata creata una parete vegetale, fondata su un sistema estensivo di tetto-giardino e su una struttura autoportante, posta a 50 cm dalla parete dell’edificio della Scuola delle Energie, in cui si svolgono i corsi di formazione. Come sappiamo tetti e facciate verdi permettono di formare un cuscinetto isolante intorno a case e condomìni, che aiuta a mantenere una temperatura più fresca in estate, perché i raggi del sole si posano sulle piante senza colpire direttamente l’edificio. Un altro importante vantaggio è che queste soluzioni assicurano di dissolvere, attraverso l’evapotraspirazione delle piante, una grande quantità di energia termica, che in caso contrario verrebbe assorbita dall’edificio per poi essere rilasciata sotto forma di calore all’interno dell’abitazione. Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità per l’efficienza energetica spiega lo studio delle interazioni tra le coperture verdi, i flussi energetici, il microclima e il comfort interno, considerando le caratteristiche delle varie specie vegetali. Ogni pianta infatti ha una propria tipologia di foglia (che dipende da colore, spessore, forma, disposizione sui fusti e ciclo biologico), che causa la quantità di radiazione solare che può captare la pianta senza colpire le pareti dell’edificio. Si tratta del parametro costante verde (Kv) che varia tra da un minimo (0) se la coltre verde non esercita alcuna schermatura verso la radiazione solare, a un massimo (1) se viceversa la coltre esercita una schermatura totale e la temperatura della facciata esterna è uguale a quell’aria. Prototipo tetto giardino sull’edificio dimostrativo di Enea Centro Casaccia Oltre ai vantaggi già elencati, questo sistema in estate assicura la diminuzione fino al 15% di energia per il raffrescamento, mentre nei mesi freddi garantisce un risparmio sui costi di riscaldamento fino al 10%, grazie all’effetto camino tra la parete e la coltre vegetale: “in pratica, una ventilazione naturale che toglie umidità alle pareti esterne e riduce la dispersione termica dell’edificio”. Prototipo parete-verde sull’edificio dimostrativo del centro Casaccia Non bisogna poi dimenticare i benefici che tali soluzioni assicurano nei contesti urbani, in termini di riduzione dell’effetto ‘isola di calore’, riduzione di emissioni di gas serra, miglioramento della qualità dell’aria e contenimento degli effetti delle ‘bombe d’acqua’, ricoprire tetti e terrazzi di verde assicurerebbe di assorbire fino al 50% di acqua piovana regolandone il deflusso nel sistema idrico della città. Grazie al bonus verde, introdotto dalla Legge di Bilancio, che garantisce una detrazione del 36% delle spese, fino a 5mila euro, sostenute per la sistemazione a verde di singole abitazioni e parti di condominio, si tratta anche di interventi oggi particolarmente vantaggiosi. Tipologie di coperture verdi Susanna Mariani del Dipartimento Unità per l’efficienza energetica di Enea sottolinea che l’Agenzia sta testando tre tipologie di coperture verdi: estensiva, caratterizzata da varietà di piante facili da coltivare e dalla semplice manutenzione; intensiva leggera che può raggiungere un peso compreso tra 200 e 400 kg/m2 e intensiva, in cui è previsto anche anche l’inserimento di alberi, un’elevata manutenzione e un’irrigazione. Partirà il prossimo settembre, presso la Scuola delle Energie del Centro Ricerche ENEA Casaccia, un corso gratuito sulla coltivazione delle essenze vegetali più adatte per le coperture verdi, destinato ad agronomi, periti agrari, architetti, biologi e laureati in scienze naturali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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