Sostegno finanziario innovativo per le economie emergenti: un passo decisivo per l’energia sostenibile

La transizione energetica globale dipende dalla capacità delle economie emergenti di mobilitare risorse finanziarie adeguate e di implementare solide politiche. E’ naturalmente necessario il sostegno internazionale perché questi paesi possano sbloccare il proprio potenziale, contribuendo in modo decisivo alla decarbonizzazione globale.

Sostegno finanziario innovativo per le economie emergenti: un passo decisivo per l’energia sostenibile

In occasione della quindicesima Assemblea di IRENA: “Accelerare la transizione verso le energie rinnovabili”, si è parlato del ruolo delle economie emergenti che dovranno essere protagoniste della transizione energetica globale. Il loro ruolo sarà fondamentale per raggiungere i livelli di investimento necessari nelle infrastrutture per la transizione energetica. Si tratta di un processo che richiede un incremento senza precedenti della capacità energetica rinnovabile e un’accelerazione dell’efficienza energetica.

Per raggiungere gli obiettivi climatici globali entro il 2030, sarà necessario triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso annuale di miglioramento dell’efficienza energetica. Secondo l’ultima analisi pubblicata da IRENA (International Renewable Energy Agency) questo ambizioso percorso richiederà investimenti cumulativi stimati in 31,5 trilioni di dollari.

Sebbene la maggior parte delle economie emergenti si sia impegnata a raggiungere la neutralità climatica in termini di emissioni di gas serra, i fondi necessari per trasformare tali impegni in realtà sono attualmente gravemente insufficienti.

La sfida climatica: un’emergenza globale

Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, con temperature che hanno superato per la prima volta l’aumento di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Eventi estremi come inondazioni, siccità e incendi hanno evidenziato l’urgenza di un’azione climatica decisiva. L’accordo adottato alla COP28 negli Emirati Arabi Uniti ha ribadito l’importanza di aumentare le ambizioni globali in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica. Tuttavia, senza un sostegno finanziario adeguato, questi obiettivi rischiano di rimanere fuori portata, soprattutto per le economie emergenti.

Triplicare il finanziamento climatico

Alla COP29 è stato raggiunto un accordo per triplicare i finanziamenti climatici per i paesi in via di sviluppo, portandoli a 300 miliardi di dollari all’anno. Sebbene significativo, questo passo resta lontano dai 3,8 trilioni di dollari annui necessari per supportare adeguatamente la transizione energetica.

Tra i progressi più importanti si annovera il miglioramento dei mercati del carbonio, grazie all’implementazione dell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi, che ha stabilito standard chiari per lo scambio di crediti di carbonio. Questi meccanismi, se combinati con programmi di rafforzamento delle capacità, potrebbero generare nuovi flussi finanziari per le economie emergenti.

Il ruolo delle economie emergenti nella transizione energetica

Le economie emergenti, pur rappresentando una parte sostanziale del potenziale globale per le energie rinnovabili, affrontano gravi difficoltà nell’attrarre investimenti sufficienti. La mancanza di infrastrutture finanziarie, unita al percepito rischio elevato da parte degli investitori privati, rappresenta una barriera significativa.

Come sottolineato durante il 15° Assemblea di IRENA, l’implementazione di piani energetici nazionali solidi è fondamentale per ridurre l’incertezza degli investimenti. Tali piani non solo segnalano priorità chiare agli investitori, ma facilitano anche la collaborazione tra ministeri, autorità locali e settore privato.

La collaborazione internazionale come chiave del successo

La G20 Global Coalition for Energy Planning (GCEP) è stata proposta come una piattaforma per migliorare la pianificazione energetica nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. L’obiettivo è sostenere il processo decisionale in materia di investimenti e finanziare progetti di transizione energetica con una maggiore efficacia.

Strumenti finanziari innovativi

L’adozione di strumenti finanziari innovativi è stata al centro del dibattito al Ministerial Dialogue on Innovative Sustainable Finance.

Tra gli strumenti discussi si è parlato di Finanza mista (blended finance): Un approccio che combina capitali pubblici e privati per ridurre i rischi degli investimenti. Spazio anche ai Green bonds: Titoli obbligazionari emessi per finanziare progetti con benefici ambientali; i Meccanismi di credito di carbonio sono invece un sistema che permette di compensare le emissioni di carbonio tramite investimenti in progetti di riduzione delle emissioni.

Un esempio concreto di successo è rappresentato dal meccanismo di scambio debito-sostenibilità climatica adottato da Barbados. Questo modello ha rafforzato la posizione finanziaria del paese e ha consentito l’implementazione di progetti su larga scala per le energie rinnovabili, fornendo un esempio replicabile per altre nazioni.

Ridurre i rischi e rafforzare la fiducia degli investitori

Per gli investitori privati, il rischio percepito legato ai progetti nelle economie emergenti influisce direttamente sui costi di capitale e sulla bancabilità dei progetti. È essenziale analizzare i rischi con un approccio specifico per ogni contesto nazionale, adottando misure adeguate per mitigarli. I fondi pubblici, in questo senso, possono svolgere un ruolo strategico, fungendo da leva per attrarre capitale privato e fornire finanziamenti a lungo termine a basso costo.

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