Effetti da surriscaldamento globale: quanto tempo ci rimane?

Il meccanismo di scioglimento dei ghiacciai si è ormai innescato, ce lo ripetono costantemente scienziati ed esperti intenti a monitorare gli eventi causati dal surriscaldamento globale e le possibili soluzioni da attuare per frenare la corsa al raggiungimento del punto di non ritorno.

Quanto tempo ci rimane? Nonostante le numerose indagini e i risultati non proprio rassicuranti, relative alle condizioni attuali del nostro pianeta e alle prospettive future, sembra che il mondo non sia ancora riuscito ad imboccare la strada giusta. A rendere ancora più preoccupante la situazione è l’orologio digitale che fino a ieri ha indicato il tempo che ci rimane a disposizione sulla facciata di un edificio di Manhattan.

L’orologio, installato su un palazzo di Union Square, era stato avviato lo scorso lunedì alle ore 13:30, quando mancavano esattamente 7 anni, 101 giorni, 17 ore, 29 minuti e 22 secondi al punto di non ritorno.

Ad anticipare l’avvio del conto alla rovescia sono apparsi sulla facciata dell’edificio alcuni messaggi tra cui la scritta: “La Terra ha una scadenza”.

L’iniziativa, soprannominata Climate Clock dagli autori Gan Golan e Andrew Boyd, ha voluto mostrare la finestra d’azione entro la quale è necessario agire per impedire che gli effetti del riscaldamento globale diventino irreversibili.

La stima temporale è stata ottenuta sulla base dei calcoli del Mercator Research Institute, considerando il bilancio di carbonio presente sulla Terra e gli attuali tassi di emissione.

Il progetto di Golan e Boyd è presentato all’interno del sito web climateclock.world, dove viene riportata una spiegazione per i numeri dell’orologio climatico.

Sull’orologio erano visibili due cifre riportate in colori differenti: quella in rosso per indicare il momento della fine della Terra, e quella in verde a rappresentare la “linea di vita”, indicando l’energia disponibile fornita da fonti rinnovabili.

Sul sito è presente, inoltre, un rapporto del Gruppo intergovernativo pubblicato nel 2018 relativamente ai cambiamenti climatici nel quale si legge che, a questi ritmi, il riscaldamento globale potrebbe raggiungere 1,5 ° C rispetto ai livelli preindustriali tra il 2030 e il 2052, incrementando vertiginosamente i danni a molti ecosistemi.

L’esposizione del Climate Clock si è conclusa ieri, ma i due artisti pensano che un giorno possa diventare un’opera fissa e hanno già avviato i lavori di installazione in altre città sparse per il mondo.

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