Salewa e il nuovo headquarters che rappresenta lo sport alpino



Dinamismo, ricerca in ambito tecnologico, rinnovamento continuo, sono i tratti di una azienda che oggi rappresenta il riferimento per lo sport alpino. Questo è lo spirito che si è voluto trasparisse dalla nuova sede di Bolzano sud di SALEWA, perché il legame tra l’azienda e la propria “casa” fosse diretto, immediato e riconoscibile.

 SALEWA headquarter

Indice:

La tecnicità da un lato, la natura dall’altro, l’alta affidabilità dei prodotti, degli agganci, a cui gli scalatori affidano la propria vita, associata all’immersione nella natura, la volontà di lasciare incontaminato ciò che si incontra salendo la montagna, queste le due chiavi a cui il progetto doveva rispondere per poter incarnare e rappresentare lo spirito SALEWA.

Il progetto è stato affidato allo studio di architettura Cino Zucchi Architetti e Park Associati dopo un concorso che ha annoverato nella propria giuria nomi importanti come quelli degli architetti Josef March, Wolfgang Piller e Walter Angonese, dell’ingegnere Konrad Bergmeister, dell’architetto Marta Schreieck dello studio Henke und Schreieck Architekten, del CEO Oberalp-SALEWA Massimo Baratto, del presidente e fondatore di Oberalp Heiner Oberrauch e infine Reinhold Messner.

Il progetto dell’headquarters di SALEWA

La nuova sede SALEWA rappresenta un vero e proprio polo per la città e risponde al duplice bisogno di nuovi spazi lavorativi da un lato e di aree per l’interazione sociale dall’altro.

Nella concezione dell’opera hanno giocato un ruolo fondamentale i rapporti con i diversi elementi circostanti: l’autostrada, riferimento dinamico, i campi a sud e le montagne a nord, scenario naturale, gli accessi al lotto dalle aree urbane, richiamo all’interazione sociale. In questo puzzle di realtà preesistenti s’inserisce l’opera come tessera di unione tra le parti, città, natura, vie di comunicazione.

 Nuovo quartier generale SALEWA

Il progetto risponde alle esigenze del committente da un lato e del paesaggio dall’altro attraverso la bifaccialità dell’edificio. Venendo da sud, dall’autostrada, si percepisce l’arco delle montagne dietro Bolzano e si incontra la nuova sede quale primo edificio della zona industriale, nello specifico il progetto in questa sezione risponde alla necessità di mediazione tra una scala edilizia ed una scala paesaggistica, estrinsecandosi in una forma sintetica. A nord invece una sorta di abbraccio della struttura ricerca la creazione di un luogo urbano, una sorta di piazza che risponde alla natura in mutamento delle moderne zone industriali le quali divengono luoghi di interconnessione e comunicazione sociale.

La qualità architettonica dell’intervento, derivante da un attento studio del paesaggio circostante, l’accessibilità alla struttura e la presenza di uno spazio verde adiacente, direttamente collegato ad essa, sono le caratteristiche principali della struttura.

 Vista dell'headquarter SALEWA

Dal punto di vista della disposizione dei flussi e degli spazi a nord trova luogo il volume delle torri con gli uffici e lo showroom; a est la palestra di roccia; a sud i magazzini. Lo spazio pubblico in direzione sud diventa il cuore verde del complesso.
I volumi degli uffici e della palestra di roccia dialogano tra loro e con le montagne circostanti abbracciando lo spazio verde centrale, mentre il magazzino è trattato come una grande topografia artificiale.

Le funzioni correlate, asilo nido, giardino pensile, bistrot, sono state trattate nel complesso della progettazione con minuziosa attenzione.
L’asilo trova collocazione al quinto piano ed è predisposto per ospitare 10 bambini, dotato di spazio d’ingresso, area giochi di gruppo, servizi igienici, area riposo e piccola cucina, si affaccia sul lato nord e ovest dove è protetto dalla lamiera forata; è dotato di uno spazio esterno recintato per il gioco posto sul giardino pensile al terzo piano. E’ accessibile dalla hall principale dell’edificio e dal parcheggio interrato.

 Nuova sede SALEWA

Sul tetto del magazzino, scavato nella copertura, si trova il giardino pensile, visibile da tutti i piani, si presta a divenire la location ideale per eventi e meeting.
Nell’area verde si trova poi il bistrot, vero e proprio luogo di relax e svago per i dipendenti e per gli ospiti di SALEWA.
Uno dei tratti distintivi del nuovo quartier generale SALEWA sarà sicuramente la palestra di arrampicata che sorgerà al suo interno. Una grande apertura scorrevole, che dona la sensazione di arrampicare all’aperto, è la caratteristica saliente del progetto, che avrà una superficie di arrampicata di ben 2000 mq per un’altezza di 24 metri con una parete di 19,5 metri, in altre parole la più grande palestra di arrampicata italiana e tra le maggiori in tutta Europa.

L’interno e le pareti della struttura, rivestite di pannelli di puro zinco, sono stati ideati dall’ingegnere Ralph Preindl e prevedono circa 90 vie, uno strapiombo alto 9,5 metri, due zone arrampicata oltre a un’area boulder e ad alcuni blocchi boulder all’aperto. Una parte della palestra, che potrà accogliere contemporaneamente fino a 250 climber, sarà inoltre riservata alle scolaresche e alla formazione. Completano la palestra ampi locali riservati a docce e spogliatoi e, in una piacevole ambientazione esterna, un laghetto ed il bistrot.

Il complesso presenta un impianto fotovoltaico in copertura, posto sulla parte dedicata ai magazzini, con potenza pari a 450 kW, in grado di generare 520.000 kWh all’anno di energia elettrica per un risparmio di 335 ton di anidride carbonica in termini di emissioni.

Il sito presenta una estensione notevole, con 17.208 mq di superficie; questo ha permesso di poter usufruire di adeguati spazi di stoccaggio e di gestire l’organizzazione del cantiere con tutti i mezzi necessari, tra cui 7 gru.

Stahlbau Pichler per SALEWA

Importanti gli interventi realizzati da Stahlbau Pichler per quest’opera, dalle strutture ai sistemi di facciata.
Una realizzazione questa che richiesto un notevole impegno organizzativo per lo sviluppo progettuale in tempi molto ristretti per affrontare le complesse fasi di produzione ed la coordinazione durante le fasi di montaggio con le altre aziende operanti nel cantiere.
La geometria delle torri e degli edifici che compongono l’headquarter SALEWA risulta molto articolata, quindi molte sono state le particolarità tecniche da soddisfare.

Riuscire a fare funzionare staticamente tutte le parti a sbalzo dei rivestimenti in alluminio, realizzate con sottostrutture in acciaio ancorate a retrostanti nuclei dei vari edifici, realizzati con diverse tipologie costruttive (cemento armato, prefabbricato in c.a.p. e legno lamellare), senza poter prevedere dei giunti di dilatazione visivi in facciata; riuscire a fare combaciare le varie facce della pelle in alluminio con le facciate vetrate con un innesto secco, senza poter prevedere lamiere di raccordo e compensazione, questa alcune delle sfide affrontate dall’azienda Stahlbau Pichler, senza dimenticare le dimensioni fuori standard dei pannelli vetrati con cui si è lavorato e le restrittive prescrizioni richieste da capitolato per certificare l’edificio “casa clima”.

Per sopperire a tutte queste problematiche tecniche ci si è avvalsi di un particolare software 3D, dovendo progettare e produrre tutti quanti i materiali sui soli disegni architettonici, non potendo fare un rilievo in cantiere delle strutture portanti, visti i particolari tempi ristretti.
Proprio la capacità di saper rispondere alle richieste in tempi brevi con perizia e ingegno è uno dei tratti distintivi di Stahlbau Pichler.
Grazie alla sua abilità nel dare non solo un prodotto rispondente ai più alti standard qualitativi, ma anche un supporto ingegneristico e progettuale, Stahlbau Pichler si propone come vero e proprio partner nella realizzazione di importanti opere come questa.

Dalla progettazione e sviluppo della struttura al rivestimento di facciata, al cliente è assicurata la collaborazione con un unico referente in grado di sviluppare tutto il lavoro esecutivo, portarlo in cantiere e montarlo. Un unico interlocutore quindi, diviene sinonimo di tempi stretti ed ottimizzazione delle energie, queste caratteristiche si sono rivelate fondamentali per collaborare a completare quest’opera rappresentativa della tecnologia e della forza dell’uomo.

Le pareti vetrate

Entrando nell’analisi tecnica dei lavori non si può non cominciare sottolineando come tutto il lato nord, ed in particolare le torri, sia caratterizzato architettonicamente da pareti vetrate.
Tutti gli elementi sono stati marcati e resi identificabili per tipologia all’uscita dalle fasi di produzione o di assemblaggio a disposti singolarmente per il montaggio, questo per la complessità derivante dalla variazione dimensionale e geometrica degli elementi di chiusura e rivestimento, difficoltà che ha richiesto una precisa organizzazione operativa sia nella fase produttiva che in quella di gestione del cantiere.
Nello specifico la facciata vetrata è stata installata su una struttura a montanti e traversi.

La scelta tecnica di adottare il sistema di facciata vetrata con supporto di sottostruttura indipendente discende dalla necessità di garantire tolleranze dimensionali che compensino i movimenti per flessione degli sbalzi dei solai.
L’ancoraggio dei montanti alle solette della struttura in calcestruzzo armato è stato realizzato in acciaio zincato.
Le pareti vetrate poste sulle torri garantiscono ottimi livelli di illuminazione naturale diffusa non richiedendo alcuna schermatura e consentono una piacevole visione del paesaggio esterno che con le montagne del Trentino Alto Adige avvolge tutto il complesso.
Le chiusure verticali trasparenti sono state concepite in modo tale da nascondere il sistema strutturale a garanzia dell’effetto sfaccettato ed unitario.

Le facciate

Il rivestimento esterno è stato realizzato in pannelli d’alluminio con varie tipologie di fori elettrocolorati per interferenza a base di stagno, eseguita a fine ciclo in modo da garantire che tagli e forature siano protetti da processi di ossidazione. Questo particolare procedimento di colorazione dell’alluminio è stato realizzato per la prima volta in Italia su grandi superfici in questa occasione.
Questa vera e propria pelle presenta una colorazione cangiante in base all’incidenza dei raggi solari, ed è stata trattata con tre tonalità di grigio azzurro. Questa scelta, assolutamente non casuale, implica una interrelazione con l’ambiente alpino circostante, come a voler creare una immersione dell’opera nel paesaggio.

I pannelli di alluminio sono stati ricavati partendo da un modulo base di 590×1190 mm e 30/10 di spessore. Sui pannelli sono state eseguite lavorazioni di piegatura, foratura, con fori con passo orizzontale di 100 mm e verticale di 150, e colorazione.
La sottostruttura della pelle si compone di staffe in acciaio zincato di dimensioni e geometrie differenti che attraversano il cappotto isolante di polistirene.

Queste staffe sono state fissate, separate da uno strato di forex isolante dello spessore di 5 mm, sulle testate delle solette piene di calcestruzzo armato attraverso tasselli meccanici e serraggio di sicurezza con rondelle quadre spinate con viti auto perforanti. Alle staffe sono stati imbullonati profilati strutturali scatolari, sagomati ad hoc, che definiscono gli spigoli delle facce del rivestimento, delineando la macrostruttura del sistema di facciata.

Lo studio che è stato fatto dietro alla progettazione dei pannelli in facciata ha permesso di ottenere un eccellente risultato tecnico e cromatico a garanzia dell’invisibilità ed impercettibilità della sottostruttura, sia dall’esterno che dall’interno fin attraverso la foratura. Anche il fissaggio del pannello di alluminio alla sottostruttura è stato eseguito in modo da rimanere invisibile, in pratica sulle ali di risvolto sono stati praticati dei tagli per consentire di appendere i pannelli attraverso un incastro a gravità.

La realizzazione della sottostruttura e degli elementi di facciata è derivata da uno studio molto approfondito al fine di assicurare la resa estetica richiesta dal progetto, sempre nel pieno rispetto delle migliori rese prestazionali.

Al fine di ridurre al minimo i ponti termici e di facilitare le operazioni di cantiere, il sistema di connessione è stato trasformato da una sezione a “U” ad una sezione a “L” attraverso l’aggiunta di sezioni plastiche a taglio termico.

Si tratta in sostanza di un edificio con viste molto lunghe sia dall’interno all’esterno che viceversa, proprio per questo motivo si è rivelato di fondamentale importanza creare dei sistemi di facciata che non appesantissero l’organismo intero, ma anzi lo rendessero leggero pur nella sostanza monolitica del complesso nel suo insieme.

Le strutture

Mentre per le sezioni più irregolari della porzione nord del complesso sono state scelte strutture gettate in opera, per i volumi più regolari dei magazzini si è deciso di adottare una soluzione più logica per abbinare la funzionalità distributiva dei grandi spazi liberi a terra e della presenza importante delle luci alla razionalità economica, quella delle strutture prefabbricate.

Nella scelta di adottare questa soluzione ha giocato un ruolo fondamentale la consapevolezza della possibilità di ridurre notevolmente le tempistiche. Lastre prefabbricate, nelle dimensioni massime di 12,50 m, sono state utilizzate anche a parete ed i pannelli sono stati ancorati a mezza altezza ad una trave interna.

Sistemi per facciata Schuco

I sistemi FW 60+ SG di Schüco possono essere impiegati per la realizzazione di vetrate di grande effetto ed eleganza. Questa facciata strutturale riesce a creare un importante effetto estetico anche in edifici di piccole dimensioni. L’effetto uniforme della facciata si ottiene grazie all’utilizzo di profili portanti visibili solo dall’interno.

Dall’esterno sono visibili solo le superfici vetrate caratterizzate dai giunti sottili. Grazie alla speciale giunzione dei bordi, e possibile realizzare anche vetri isolanti con intercapedine con gas e ottenere cosi ottimi valori Ug.

Schüco FW 60+ SG con canaline in acciaio inossidabile

Caratteristiche e vantaggi:

  • Facciata strutturale per vetri di peso fino a 400 kg (FW 50+ SG) oppure 450 kg (FW 60+ SG)
  • Giunzioni leggere e sottili in 3 varianti di design: fughe aperte, fughe complanari con guarnizione montata in superficie o fughe complanari con sigillatura
  • I distanziatori in acciaio inossidabile a tenuta di gas dei tamponamenti vetrati consentono di ottenere ottimi valori di isolamento termico.

In alternativa e possibile utilizzare distanziatori in alluminio:

  • Vetri con dimensioni massime di 2600 mm x 4200 mm (in conformità con l’omologazione generale per l’edilizia Z-70.1-46)
  • Dispositivi di sicurezza anticaduta e sottili supporti di sostegno in acciaio inossidabile testati, che non compromettono l’estetica uniforme della facciata strutturale

Finestra ad inserimento Schüco AWS 102

Ventilazione efficiente nelle facciate ad alta tecnologia, grazie alle finestre a isolamento termico SchücoAWS 102, con apertura a sporgere. Un’ampia sezione trasversale delle aperture consente di ottenere una ventilazione ottimale.

Il sistema innovativo degli infissi può essere integrato in modo omogeneo senza pregiudicare la geometria uniforme della facciata-con peso delle ante fino a 250 kg. Un limitatore di apertura ad assorbimento di energia offre una sicurezza anticaduta -anche ad anta aperta.

Nella versione completamente in vetro, la finestra per facciate SchücoAWS 102 offre numerose possibilità creative e può essere integrata senza problemi nelle facciate FW 60+ SG.



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