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Gli spazi verdi nelle città europee sono pochi e la loro mancanza causa molte morti ogni anno. Un team del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) ha stimato, nell’ambito del progetto ISGlobal Ranking of Cities, gli impatti sulla salute dovuti alla mancanza di spazi verdi. Sono in particolare state analizzate più di 1.000 città in 31 paesi europei e la conclusione dei ricercatori è piuttosto impressionante. Ogni anno potrebbero infatti essere evitate fino a 43.000 morti premature se queste città aumentassero gli spazi verdi, seguendo le indicazioni dell’OMS che raccomanda l’accesso universale al verde, che dovrebbe essere a non più di 300 metri da ogni casa. Come sappiamo la presenza di verde nelle aree urbane, sempre più popolate, garantisce una serie di importanti benefici, sia per la salute delle persone che per il comfort, aiuta anche a mitigare l’inquinamento dell’aria, il calore e i livelli di rumore, contribuisce al sequestro di CO2. Per calcolare lo spazio verde presente in ogni città, il team ha utilizzato l’indicatore Normalised Difference Vegetation Index (NDVI) che viene calcolato utilizzando immagini satellitari e considera tutti i tipi di vegetazione, dagli alberi ai giardini privati. La classifica delle 10 città in Europa con più di 100.000 abitanti e la più alta mortalità legata alla mancanza di verde vede il triste primato dell’Italia, con Trieste e Torino a occupare le prime due posizioni. Più del 60% della popolazione ha un accesso limitato al verde I risultati complessivi di NDVI mostrano che il 62% della popolazione vive in aree con meno spazio verde di quanto raccomandato. Questa mancanza è associata a 42.968 morti – ovvero il 2,3% di tutte le morti per cause naturali – che potrebbero essere evitate se venissero rispettate le raccomandazioni dell’OMS. Evelise Pereira, ricercatrice di ISGlobal, autrice principale dello studio, ha sottolineato che lo studio mostra che il verde è distribuito in modo molto disomogeneo nelle città europee, con una mortalità, attribuibile alla sua presenza, che varia dallo 0% al 5,5%. “La disuguaglianza non è solo tra le città ma anche tra diverse aree in uno stesso Comune, il che rende alcune persone più vulnerabili, a seconda del quartiere in cui vivono”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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