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Indice degli argomenti Toggle Fotovoltaico per le Pmi: basta il credito d’impostaDal fotovoltaico sui tetti alle comunità energetiche industriali Puntare decisi sul fotovoltaico per le Pmi. Lo ha detto forte e chiaro la CNA nazionale già un anno fa e ora lo ha riproposto in questi giorni il presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini: “Non perdiamo altro tempo dobbiamo varare una strutturata e potente campagna di co-finanziamento dell’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni delle Pmi: con una spesa di 2,5 miliardi in tre anni si possono coinvolgere 200 mila imprese in tutta Italia, installare 8.700 MW di potenza, ridurre di 1 miliardo di metri cubi l’anno i consumi di gas, ridurre del 60% dei costi in bolletta”. «La proposta nasce da un’analisi che la nostra Confederazione ha portato avanti a livello nazionale in questi mesi anche per contestualizzare il tema della transizione energetica e l’opportunità di attuare la missione del PNRR incentrata sulla transizione ecologica», spiega Paolo Panciroli, Responsabile Energia ed Ambiente di CNA Lombardia. Proprio di recente Cerved aveva stimato in 110mila i tetti di stabilimenti industriali su cui si potrebbero installare pannelli fotovoltaici di taglia grande, che potrebbero produrre 30 GW di potenza. Fotovoltaico per le Pmi: basta il credito d’imposta Incentivare lo sviluppo del fotovoltaico per le Pmi avrebbe come primo effetto positivo di ridurre le bollette energetiche che le piccole e medie imprese italiane, tra le più care in Europa. Panciroli spiega come sarebbe possibile: «CNA ha inteso avviare una campagna su tutto il territorio nazionale per il fotovoltaico. In sostanza, si tratta di incentivare con un credito d’imposta al 50% l’installazione di piccoli impianti, con una taglia variabile da 12 a 200 kW, sfruttando i tetti dei capannoni delle imprese. Dalle stime fatte, con una dotazione di due miliardi e mezzo in tre anni si potrebbero coinvolgere circa 200mila Pmi». L’investimento avrebbe benefici in termini di sostenibilità ambientale ed economica: «la produzione di energia da fonti rinnovabili non inciderebbe sul consumo di suolo e vi sarebbe un’attivazione di capitali privati. È stato stimato che con questi interventi si potrebbero determinare 8700 MW di nuova potenza, quasi il 30% del totale oggi disponibile, e una riduzione stimata superiore a 1/1,5 miliardi di metri cubi l’anno di gas e un taglio delle bollette del 60%». L’investimento contribuirebbe a generare «un enorme parco fotovoltaico diffuso», rileva ancora il responsabile Energia e Ambiente CNA Lombardia. L’intervento, importante specie se eseguito in tempi brevi tempi, andrebbe a interessare una parte significativa del tessuto imprenditoriale italiano che può contare su un patrimonio immobiliare di circa 800mila unità, detenuto per il 70% da Pmi, con una superficie complessiva stimata di 400 milioni di metri quadri. «Si tratta di un patrimonio sfruttato tuttavia solo in minima parte a causa dell’assenza di strumenti economico-finanziari per sostenere l’investimento iniziale», ricorda. Da qui la proposta di CNA di un credito d’imposta al 50%. «Se poi le Regioni volessero intraprendere un ulteriore sforzo per incentivare la parte mancante sotto forma di un ulteriore incentivo contributo potrebbe avere una sua dignità». Il ritorno degli investimenti per le aziende è stimato nell’ordine di 7 anni; con il credito d’imposta l’impresa finanzierebbe l’impianto in 3-4 anni. Dal fotovoltaico sui tetti alle comunità energetiche industriali Ma cosa ne pensano le Pmi sull’idea di sviluppare fotovoltaico? Sono ricettive sull’argomento? «Assolutamente sì. Anzi, le piccole e medie imprese, quando si parla di sostenibilità in Italia, da una indagine di CNA, per la stragrande maggioranza equipara la sostenibilità col fotovoltaico e col risparmio energetico». Lo sviluppo del fotovoltaico tra le Pmi potrebbe abilitare anche lo sviluppo di comunità energetiche industriali. Ora la parola passa all’Esecutivo. Intanto CNA ha sottolineato proprio in questi giorni come “trova consensi nel Governo e tra le forze politiche la proposta di introdurre incentivi mirati allo sviluppo di nuova capacità da fonti rinnovabili nell’ambito della rinegoziazione in corso del PNRR”. Il PNRR potrebbe davvero essere una leva utile per sbloccare potenzialità ancora per buona parte ferme al palo. Intanto CNA proseguirà a mantenere alta l’attenzione sui temi. «A livello nazionale presidiamo questi argomenti attraverso il Dipartimento Competitività Ambiente: in tutte gli appuntamenti e gli eventi cui partecipiamo faremo presenti sia lo sviluppo del fotovoltaico per le Pmi sui tetti dei capannoni sia l’avvio delle comunità energetiche». Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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