Transizione energetica, città ed edifici

La transizione energetica, ossia il passaggio alle fonti rinnovabili, ha impatto su interi settori economici, città e edifici. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni e favorire la sostenibilità.

A cura di:

Transizione energetica: impatto su città ed edifici

La transizione energetica è un processo che coinvolge l’intera filiera energetica, con impatto su ogni tipo di utenza. Nasce con lo scopo di abbattere le emissioni in atmosfera e, di conseguenza, incrementare la sostenibilità e ridurre gli impatti ambientali. Se ne parla a livello europeo e anche nazionale, con obiettivi sfidanti posti per il 2030 e, ancora, per il 2050. Si tratta di un cambiamento, quindi, che richiede il coinvolgimento e l’impegno di più soggetti, Enti e operatori, di portata non indifferente.

Che cos’è la transizione energetica

Con il termine transizione energetica si intende il passaggio a una diversa fonte energetica, che in questo specifico momento storico significa abbandonare le fonti fossili in favore delle rinnovabili. Infatti, la transizione energetica non è una novità, anzi, si tratta di un fenomeno che è già accaduto in passato, ad esempio in epoca di rivoluzione industriale, quando si introdusse il carbone.

Tornando al presente, una nuova transizione energetica è necessaria a fronte di un costante aumento di richiesta e consumo di energia, con impatti ambientali sempre più significativi. I cambiamenti climatici sono poi la conseguenza evidente di tutto ciò. Ecco perché, oggi, è inevitabile il passaggio ad un mix di rinnovabili, decarbonizzando l’intera filiera e aumentando il livello di sostenibilità.

Che cos’è la transizione energetica

L’uso dell’energia verde è aumentato negli ultimi anni, su questo non ci sono dubbi, ma si è sempre trattato di un affiancamento ai sistemi di produzione tradizionali.

Secondo dati IEA, nei 15 anni compresi tra il 1990 e il 2015 la crescita delle rinnovabili (in termini di consumi effettivi) nel mix energetico totale è rimasta a livelli stabili, crescendo solo dell’1%. Ciò significa che, nonostante in quantità totali se ne produca di più, il contemporaneo aumento del consumo energetico globale fa sì che pesi, in percentuale, allo stesso modo. Questo dato rende chiaro che non si parla di quantità di energia rinnovabile prodotta, ma del suo peso nel mix energetico globale.

Gli obiettivi della transizione energetica

La transizione energetica, come anticipato, si pone l’obiettivo di aumentare la sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale. Tradotto in termini molto pratici, significa riuscire a contenere il surriscaldamento globale annuale al di sotto di 1,5°C e rispettare quanto definito con l’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Questo significa che per avviare un vero processo di transizione energetica è necessario attuare azioni concrete che permettano di eliminare completamente l’uso di fonti quali il carbone, disincentivare il consumo di combustibili fossili, favorire la produzione di energia rinnovabile e adeguare tutte le relative infrastrutture.

Gli obiettivi della transizione energetica

La transizione energetica, infatti, è anche l’occasione per intervenire sull’infrastruttura, assicurando accessibilità, affidabilità e sicurezza. Come gli altri paesi, l’Italia è impegnata in questo processo, per quanto non sia affatto semplice. Nonostante sia tra i paesi che sono riusciti a ridurre le emissioni in modo abbastanza significativo negli ultimi 5 anni, con un taglio dell’11% e le rinnovabili pesino più del 35% del mix energetico nazionale, la strada da percorrere è davvero molto lunga. In ogni caso, il piano di transizione energetica ha come obiettivo il successo entro il 2050, puntando principalmente su solare, eolico e geotermico. 

Il ruolo delle città in questo cambiamento

Per quanto detto finora, è evidente che il cuore della transizione energetica sia l’aumento del consumo da fonti energetiche rinnovabili. Ma oltre a ciò, va detto che questo cambiamento avrà un inevitabile impatto su interi settori economici e utenze.

Parlando di città, ad esempio, significa ad esempio cambiamenti per le infrastrutture e le reti di distribuzione, il sistema di illuminazione pubblico, il mondo dei trasporti.

Transizione energetica, il ruolo delle città

Difatti, oltre a cambiare la fonte energetica di riferimento, sarà in ogni caso necessario incentivare anche l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi. Ci si ricollega, dunque, anche al tema dell’evoluzione delle città e al paradigma della Smart City.

Ecco, allora, che diventano di grande attualità progetti e pianificazioni urbane che guardino in questo senso, con interventi diretti all’elettrificazione dei trasporti, allo sviluppo di reti intelligenti (Smart Grid) e di comunità energetiche, allo studio e alla promozione di nuove politiche urbane e di governance. Le città si devono fare promotrici di un cambiamento che, poi, riguarderà a cascata tutti i relativi sottosistemi, con importati vantaggi anche in termini di qualità della vita e benessere delle persone.

Transizione energetica e edifici: impatti e opportunità

Infine, transizione energetica significa anche novità in casa e, in generale, nel mondo degli edifici. Da un lato, infatti, si apre il tema della quantità di energia consumata, dall’altro quello dell’efficienza energetica. Per favorire un reale cambiamento questi due aspetti devono andare di pari passo; quindi, gli edifici dovranno consumare meno energia ed essere efficienti, sfruttando energia rinnovabile. L’efficientamento del patrimonio esistente, in particolare, è ciò che più di tutto nel nostro Paese può fare la differenza.

Transizione energetica e edifici: impatti e opportunità

Riqualificazione dell’involucro, sostituzione dei serramenti, installazione di impianti performanti, domotica, smart meter, elettrodomestici in classe A sono solo alcuni dei principali punti da toccare quando si parla di evitare sprechi energetici e migliorare il comportamento dell’edificio.

Dopo di che, è necessario prevedere l’installazione di impianti quali il fotovoltaico, il solare termico o anche geotermici, eventualmente in combinazione con sistemi di accumulo, che possano bilanciare la discontinuità della produzione rinnovabile. In aggiunta, l’acquisto di energia deve essere fatto consapevolmente, prediligendo solo le fonti rinnovabili.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento



Tema Tecnico

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange