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Il nuovo Rapporto “World Energy Outlook Special Report on Energy and Climate Change” dell’Agenzia internazionale dell’Energia, sottolinea che il mondo è a un punto critico nei suoi sforzi per combattere i cambiamenti climatici ma, anche in preparazione al vertice della Cop 21 di Parigi del prossimo dicembre, è possibile arrivare già nel 2020 a una significativa diminuzione delle emissioni, purchè vengano sostenute le energie rinnovabili e siano gradualmente eliminate le sovvenzioni alle fonti fossili. In particolare l’Agenzia evidenzia 5 azioni chiave che le nazioni devono sostenere: Aumentare l‘efficienza energetica nell’industria, dell’edilizia e dei trasporti Diminuire l’utilizzo delle centrali elettriche a carbone meno efficienti e proibirne la costruzione Aumentare gli investimenti nelle tecnologie in energie rinnovabili nel settore elettrico dai 270 miliardi dollari nel 2014 a 400 miliardi dollari nel 2030 Eliminare gradualmente entro il 2030 le sovvenzioni ai combustibili fossili per gli utilizzatori finali Ridurre le emissioni di metano nella produzione di petrolio e gas L’AIE raccomanda che sia rispettato l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale a 2 gradi Celsius al 2020 ripetto ai livelli preindustriuali.Nel Report viene sottolineato il ruolo sempre più importante delle rinnovabili che nel 2014 hanno pesato quasi per il 50% della nuova potenza installata. I governi dei vari paesi per riuscire a limitare l’aumento delle emissioni da qui al 2030 dovrebbero prevedere tagli della CO2 più ambiziosi monitorandone i risultati. Proprio per questo la IEA propone una revisione ogni 5 anni per evidenziare i progressi ed eventualmente aggiustare il tiro. Greenpeace in una nota esprime apprezzamento per l’analisi dell’Agenzia che riconosce il ruolo fondamentale delle rinnovabili e chiede a tutti i Paesi obiettivi più ambiziosi per ridurre le emissioni di gas serra.“Siamo alle soglie di una nuova era energetica, e la IEA lo riconosce chiaramente. Il carbone farà presto parte del passato, seguito dal petrolio, sottolinea Luca Iacoboni, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. Occorrono però maggiori sforzi da parte di tutti gli Stati. Concordiamo con la IEA, gli attuali impegni di riduzione delle emissioni presi in vista della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici sono decisamente inferiori rispetto a quanto necessario per mantenere l’aumento di temperatura entro i 2°C, soglia limite indicata dalla scienza. Tutti i Paesi devono essere più ambiziosi, e gli impegni attualmente sul banco devono rappresentare il punto di partenza minimo. Come affermato dalla IEA, occorrono maggiori investimenti in energie rinnovabili, tecnologie già oggi economicamente convenienti, mentre bisogna porre fine ai sussidi alle fonti fossili. Ridurre le emissioni – conclude Iacoboni – è un’opportunità di business, e non solo un costo. Per questo dobbiamo lavorare tutti insieme per un futuro 100 per cento rinnovabile entro il 2050″. Scarica il rapporto World Energy Outlook Special Report on Energy and Climate Change (Inglese) Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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