Biopiscine, come possono diventare un valido alleato per la sostenibilità ambientale

Le biopiscine, un’alternativa innovativa alle tradizionali piscine clorurate, stanno guadagnando sempre più popolarità per la loro combinazione unica di design estetico e sostenibilità ambientale. Queste oasi naturali offrono un’esperienza di balneazione simile a quella di una piscina tradizionale, ma senza gli effetti nocivi dei prodotti chimici.

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Biopiscine, come possono diventare un valido alleato per la sostenibilità ambientale

Negli ultimi tempi le persone si stanno sempre più preoccupando del futuro dell’ambiente e la ricerca della sostenibilità. Si assiste all’emergere di soluzioni innovative che non solo garantiscono relax e benessere, ma contribuiscono anche alla tutela dell’ecosistema.

In questo contesto, le biopiscine sono un punto di riferimento per la sostenibilità ambientale, offrendo un’alternativa all’avanguardia e ecologica rispetto alle tradizionali piscine trattate con sostanze chimiche.

Funzionamento e diffusione in Europa

Le biopiscine sfruttano un ecosistema naturale per mantenere l’acqua pulita e sicura per il nuoto. Si dividono in due zone: la zona di balneazione e la zona di fitodepurazione. La zona di balneazione è simile a quella di una piscina tradizionale, mentre la zona di fitodepurazione è un ambiente acquatico in cui crescono piante acquatiche e microorganismi benefici. Questi organismi lavorano insieme per filtrare e purificare l’acqua in modo naturale, rimuovendo alghe e impurità.

La costruzione di piscine è da tempo una pratica radicata nel Nord Europa, caratterizzata dal rispetto per l’ambiente circostante. Di conseguenza, le biopiscine si impongono come scelta naturale, progettate senza l’uso di cemento armato e concepite per favorire la diversità della flora e della fauna, oltre a fornire una superficie acquatica adatta al nuoto.

Questo approccio, già consolidato nel Nord Europa, sta guadagnando terreno anche in Italia, dove le biopiscine stanno ottenendo sempre più successo. I loro vantaggi sono evidenti e vanno oltre la mera adesione a una filosofia ecologica, poiché si traducono in un reale beneficio per l’ambiente e per chi le utilizza. Il tema è stato recentemente approfondito in occasione della terza edizione di Cosmogarden, biennale del verde che si è svolta a Brescia dal 5 all’8 aprile.

Il rispetto ambientale

La progettazione di una biopiscina richiede un’attenzione particolare alla scelta delle piante e alla disposizione degli elementi. Le piante acquatiche svolgono un ruolo fondamentale nel processo di fitodepurazione, assorbendo nutrienti in eccesso e filtrando l’acqua. La dimensione e la forma della zona di fitodepurazione dipendono dalle dimensioni della biopiscina e dalla quantità di nuotatori previsti. È importante anche considerare l’esposizione al sole e l’ombreggiatura per mantenere un equilibrio ecologico ottimale.

Biopiscine e rispetto ambientale
Img by Cosmogarden

Le biopiscine rappresentano un’opzione ecologica per chi desidera ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività ricreative. Eliminando l’uso di sostanze chimiche nocive, le biopiscine contribuiscono a preservare la qualità dell’acqua e a proteggere gli ecosistemi circostanti. Inoltre, la presenza di piante e organismi acquatici favorisce la biodiversità e crea un habitat naturale per insetti e piccoli animali.

Quali sono le piante migliori per le biopiscine

Le piante sono un elemento cruciale nel processo di fitodepurazione dell’acqua, dato che contribuiscono alla creazione di un ambiente naturale ed equilibrato all’interno delle piscine naturali e dei laghi ornamentali.

Alcune specie come il giunco e la cannuccia di palude offrono un importante contributo nel mantenere la qualità dell’acqua. Sono piante particolarmente efficaci nel trattenere particelle sospese e metalli pesanti, contribuendo così a migliorare ulteriormente la pulizia dell’ambiente acquatico.

Piante galleggianti come la Lemna minor offrono ombra e riducono l’evaporazione dell’acqua, mentre le specie ossigenanti come il Myriophyllum contribuiscono all’ossigenazione dell’acqua, essenziale per la vita acquatica e il mantenimento di un ambiente sano.

Le piante palustri, come l’Iris pseudacorus, svolgono un ruolo cruciale nel stabilizzare le rive e filtrare le sostanze inquinanti attraverso le loro radici. È fondamentale considerare le condizioni specifiche di ogni biopiscina, come l’esposizione solare, la profondità dell’acqua e il tipo di suolo, al fine di selezionare le piante più adatte.

Una diversità di specie non solo assicura un sistema ecologico equilibrato, ma contribuisce anche a creare un paesaggio visivamente accattivante.

Il costo delle biopiscine

La nuova tecnologia delle biopiscine si distingue anche per i suoi costi contenuti. L’installazione e la manutenzione di una biopiscina richiede investimenti inferiori rispetto alle tradizionali vasche per il nuoto. Inoltre, le biopiscine generano un impatto ambientale minimo e non richiedono l’impiego di alcun trattamento chimico. Di conseguenza, consentono un risparmio significativo sui costi dei prodotti chimici.

Questo aspetto le rende ovviamente più eco-compatibili, favorendo anche il riutilizzo dell’acqua e garantendo un risparmio idrico considerevole. Inoltre, si integrano armoniosamente nel contesto paesaggistico grazie agli elementi distintivi che le caratterizzano, come laghetti naturali, filtri biologici, corsi d’acqua e zone di rigenerazione.

“C’è una riduzione dei costi a lungo termine – spiega Marcello Bianchin, Oase Italia srl Sebbene l’installazione iniziale di una biopiscina possa essere leggermente più costosa rispetto ad una vasca tradizionale, nel lungo periodo comporta risparmi significativi. L’eliminazione dei costi legati all’acquisto e alla gestione dei prodotti chimici per il trattamento dell’acqua, il minor costo elettrico d’esercizio, il consumo ridotto d’acqua compensano decisamente il costo iniziale aggiuntivo”. 

C’è differenza tra piscine naturali e biopiscine?

Le biopiscine e le piscine naturali, sebbene abbiano obiettivi simili di sostenibilità ambientale e integrazione con l’ecosistema circostante, presentano alcune differenze significative.

Le prime utilizzano un sistema di filtrazione biologica, che coinvolge piante acquatiche e microorganismi benefici, per purificare l’acqua senza l’uso di prodotti chimici. Inoltre, sono generalmente divise in due zone: una zona di balneazione simile a quella di una piscina tradizionale e una zona di fitodepurazione, dove crescono piante acquatiche che contribuiscono alla purificazione dell’acqua. Infine, le biopiscine richiedono una progettazione specifica per garantire un corretto funzionamento del sistema di filtrazione biologica. Possono essere realizzate senza l’uso di cemento armato, favorendo l’integrazione con l’ambiente circostante.

Le piscine naturali invece si basano esclusivamente su processi naturali per mantenere l’acqua pulita. Possono sfruttare la filtrazione attraverso sedimenti, rocce e piante, ma non includono necessariamente un sistema di filtrazione biologica come nelle biopiscine. Tendono poi ad essere completamente integrate con l’ambiente circostante, spesso mimando laghi o laghetti naturali, non c’è quindi una separazione netta tra la zona di balneazione e la zona di purificazione, ma è tutta un’unica area acquatica.

Infine, le piscine naturali possono avere un aspetto più rustico e selvaggio rispetto alle biopiscine, poiché si basano su processi naturali senza l’aggiunta di tecnologie specifiche.

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