Fotovoltaico: allo studio nuove celle tandem ad alta efficienza

Enea coordina il progetto GOPV che ha l’obiettivo di realizzare nuove celle “tandem” in silicio e perovskite, adatte per creare moduli fotovoltaici ad alta resa e dalle dimensioni ridotte.

Fotovoltaico: allo studio nuove celle tandem ad alta efficienza

Nell’ambito del fotovoltaico, si assiste da tempo a una ricerca costante di nuovi materiali sempre più efficienti, leggeri e ad alta resa, che permettano di ridurre i costi e l’impatto ambientale e si prestino a un’industrializzazione su larga scala.

Questo è l’obiettivo principale del progetto GOPV (Materiali di nuova GeneraziOne Per celle fotoVoltaiche tandem), coordinato dall’ENEA, che vede la partecipazione di importanti partner, come l’azienda BeDimensional e Università italiane tra cui la “Federico II” di Napoli, Roma Tor Vergata e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) . Finanziato dal Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, il progetto si inserisce nelle attività della Ricerca di Sistema Elettrico, mirando all’innovazione tecnica e tecnologica a beneficio degli utenti.

Un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di sviluppare dispositivi fotovoltaici innovativi in silicio e perovskite di tipo “tandem”, che prevedono l’uso di due celle solari, ciascuna ottimizzata per assorbire diversi spettri della luce solare e adatte a costruire moduli fotovoltaici efficienti e di dimensioni ridotte.

Paola Delli Veneri, responsabile del Laboratorio Dispositivi innovativi presso il Centro Ricerche ENEA di Portici, spiega che i partner di GOPV vantano un importante know-how, riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale e il progetto  “rappresenta l’occasione per aggregare le rilevanti competenze nazionali nel settore, promuovere la conoscenza sui materiali innovativi disponibili, ecocompatibili e realizzati mediante processi a basso costo e sicuri, al fine di ottenere dispositivi ad alta efficienza e creare una nuova filiera industriale del fotovoltaico”.

Obiettivo dei ricercatori è sviluppare soluzioni in grado di aumentare la sostenibilità e la stabilità delle prestazioni delle celle, oltre che la sicurezza dei processi produttivi.

La ricerca nell’ambito dei dispositivi in perovskite è volta a cercare soluzioni alternative a quelle maggiormente in uso di tipo ibrido, organico-inorganico, meno dipendenti da materiali come il piombo, e prodotte anche mediante evaporazione termica. Per i dispositivi in silicio, il focus sarà sui nuovi materiali per le celle a eterogiunzione, più trasparenti rispetto ai film sottili di silicio generalmente utilizzati. Verranno infine studiati nuovi materiali, anche bidimensionali, alternativi all’ossido di indio e stagno (ITO), molto usato in elettronica e energia ma che ha il problema della scarsa disponibilità.

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