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Indice degli argomenti: Il Risparmio energetico diventa obbligo per Italia Cosa prevede il Decreto efficienza Cosa dicono le Associazioni Approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e del ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola, il provvedimento per l’attuazione della direttiva Ue che fa parte del Pacchetto energia pulita per tutti pubblicato nel 2018, e che aggiorna la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Tra i punti qualificanti del provvedimento, fondamentale per raggiungere gli obiettivi su energia e clima al 2030 (-32,5% sui consumi energetici), l’ampliamento dello stanziamento di risorse del Programma per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica amministrazione fino al 2030, l’incremento da 30 a 50 milioni all’anno della quota derivante dalle aste della CO2; l’estensione dell’obbligo di risparmio energetico dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2030; l’impiego di contatori leggibili da remoto a partire dal 25 ottobre 2020; la realizzazione di un sistema informatico per la gestione dei progetti, e il controllo dei consumi della Pa sfruttando il Sistema informativo integrat; i target di risparmio energetico dovranno essere raggiunti tramite regimi obbligatori di efficienza energetica e misure alternative; diventa obbligatoria per tutte le aziende la diagnosi energetica, anche per quelle dotate di schemi EMAS e di certificazioni ISO 14001, con sanzioni in caso di inadempimento. 27/2/20 Il Risparmio energetico diventa obbligo per Italia di Tommaso Tetro Il risparmio energetico diventa un obbligo per l’Italia fino al 31 dicembre 2030, e oltre. Questo il tassello principale che viene inserito dal decreto legislativo sull’efficienza energetica approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e del ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola. Cosa prevede il Decreto efficienza Il via libera di Palazzo Chigi al provvedimento (in attuazione della direttiva Ue 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27) prevede infatti, tra le altre cose, l’estensione dell’obbligo di risparmio energetico al periodo dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2030; e che gli obiettivi di risparmio energetico siano raggiunti tramite regimi obbligatori di efficienza energetica e misure alternative. In particolare amplia lo stanziamento di risorse del Programma per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica amministrazione centrale (Prepac) fino al 2030, incrementando da 30 a 50 milioni all’anno la quota derivante dai proventi delle aste della CO2. Nel decreto legislativo vengono anche integrate le prescrizioni per la misurazione e la fatturazione dei consumi energetici, prevedendo l’impiego di contatori (e sotto-contatori) leggibili da remoto a partire dal 25 ottobre 2020. Poi, per potenziare la capacità di risparmio energetico del nostro Paese, il testo contempla: la realizzazione di un sistema informatico per la gestione dei progetti; la ridefinizione dell’attività di monitoraggio dei consumi annui della Pubblica amministrazione, sfruttando il Sistema informativo integrato; l’eliminazione dell’esenzione dalla diagnosi per le imprese che sono dotate di schemi Emas e di certificazioni Iso 14001 (poiché non rilevanti ai fini energetici) e l’introduzione di sanzioni in caso di inadempimento della diffida a eseguire le diagnosi energetiche (e in caso di mancata attuazione di almeno uno degli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi stesse). C’è anche la ridefinizione e il rinnovo fino al 2030, con un incremento della dotazione, del Piano di informazione e formazione per l’efficienza energetica. Tutto questo dovrebbe avere, almeno nelle intenzioni, un obiettivo che è quello di individuare una quota di edifici da ristrutturare entro il 2020, tenendo anche presente il ciclo di vita degli immobili, a cominciare da quelli pubblici. Cosa dicono le Associazioni Ma per Italia solare con il decreto “non viene introdotta alcuna indicazione specifica o indirizzo politico per il Piano di ristrutturazione immobiliare”, oltre all’assenza di “misure economiche e finanziarie”. Secondo l’associazione invece servirebbe mettere a punto un Piano che preveda la ristrutturazione del 3% all’anno del patrimonio immobiliare già dal 2021 e indicare quando è obbligatoria la ristrutturazione in base all’età e allo stato dell’edificio. Mentre per Elettricità futura il decreto è “un’importante occasione di riqualificazione del parco edilizio del nostro Paese”, che allo stesso tempo potrà “apportare un contributo essenziale al raggiungimento dei target delineati dal Piano nazionale integrato energia e clima”. Elettricità futura propone di “promuovere la semplificazione dell’attuale quadro che regolamenta la generazione distribuita e le procedure autorizzative degli impianti” attraverso portali on-line accessibili da cittadini e imprese”. Inoltre per Elettricità futura servirebbe la reintroduzione dello sconto in fattura per l’eco-bonus e uno strumento di incentivazione per rottamare gli impianti termici più vecchi e non in regola con le attuali normative. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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