Un progetto di vita condiviso: il cohousing sociale come nuovo modello dell’abitare contemporaneo

Il cohousing è una soluzione abitativa innovativa in cui i residenti prendono parte attiva alla vita della comunità. In perfetto equilibrio tra spazi privati e ambienti condivisi, il cohousing offre una nuova visione di coabitazione sociale.

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Un progetto di vita condiviso: il cohousing sociale come nuovo modello dell’abitare contemporaneo

Il cohousing è un progetto innovativo del vivere contemporaneo che mette al centro le persone e le loro relazioni. Unisce gli spazi privati, dove ciascuno può sentirsi libero, con aree comuni pensate per condividere insieme momenti di svago e di socialità. Così, chi vive in cohousing riesce a equilibrare la propria indipendenza con la voglia di stare in comunità e di prendere parte ad un progetto condiviso e partecipativo.

Che cosa si intende per cohousing?

La ricerca “Rilanciare il legame sociale attraverso nuove pratiche abitative condivise” condotta da Francesca Bianchi dell’Università di Siena e Giuliana Costa del Politecnico di Milano offre una chiave di lettura interessante di questo fenomeno.

Le ricercatrici collocano il cohousing nel contesto dei processi di atomizzazione e individualizzazione che caratterizzano il periodo storico attuale, evidenziando come queste nuove forme di abitare rappresentino una risposta concreta alle sfide della contemporaneità.

Come sottolineano le studiose, non si tratta di una mera “operazione nostalgica”, ma piuttosto di riscoprire il senso e il valore della condivisione, superando “l’impoverimento umano e culturale a cui ci porta la solitudine della competizione a ogni costo, del possesso come marchio di successo” (Marco Aime).

Nel cohousing lo spazio esterno è condiviso

Il cohousing si presenta come una comunità intenzionale di abitazioni private organizzate attorno a spazi condivisi. Ogni unità abitativa, sia essa bifamiliare o unifamiliare, mantiene la propria autonomia e completezza funzionale e dispone di tutti i servizi tradizionali necessari.

Cosa rende il cohousing diverso dal modo tradizionale di abitare? A fare la differenza sono gli spazi comuni, pensati per far nascere occasioni di incontro, scambio e collaborazione tra i vicini, coinvolgendo persone di tutte le età in un dialogo attivo e partecipato.

Ad esempio è possibile condividere con gli abitanti la lavanderia, la cucina, oppure altri ambienti destinati al tempo libero e allo svago.

Anche lo spazio esterno è ad uso collettivo: parcheggi comuni, vialetti condivisi, aree verdi aperte e giardini da curare insieme creano un forte senso di appartenenza e incentivano il dialogo tra le persone.

Il cohousing si basa su un’esperienza condivisa che mira a superare il modello individualista, promuovendo una nuova forma di convivenza armoniosa tra i residenti, nel rispetto dell’autonomia e degli spazi di ciascuno.

Come funziona il cohousing

Il cohousing si fonda su alcuni elementi chiave che ne definiscono la filosofia.

In primis parliamo dell’intenzionalità: come sottolinea Fromm nella sua riflessione sulle “Collaborative communities” i futuri residenti fanno una scelta consapevole e deliberata: prima di trasferirsi, i futuri membri del cohousing hanno l’intenzione di bilanciare la privacy della loro abitazione indipendente con la creazione di una comunità alla quale parteciperanno attivamente.

L’aspetto sociale è fondamentale. Ogni elemento della vita nel cohousing è basato sul concetto di vita comunitaria. Molti progetti pongono al centro l’attenzione all’inclusività e all’accessibilità economica. Alla base del progetto di cohousing troviamo la promozione di un contesto accogliente e aperto al dialogo, al rapporto intergenerazionale e all’uguaglianza tra i residenti.

Che cosa si intende per cohousing?

Infine ricordiamo che la sostenibilità ambientale ha una grande rilevanza. Le persone che scelgono di far parte di questa nuova comunità lo fanno anche perché condividono l’idea di vivere in modo più sostenibile, mettendo l’attenzione ecologica tra i valori principali del progetto di vita condivisa.

Dove si trovano i cohousing in Italia

A Milano, la Cascina Sella rappresenta un esempio di come il cohousing possa integrarsi con la valorizzazione del patrimonio storico. Il progetto architettonico di recupero, sviluppato dallo Studio Piuarch e dallo Studio Passerini, mira a rivitalizzare questa struttura rurale del 1400 situata al confine tra tessuto urbano e Milano Agricola.

Cohousing Cascina Sella a Milano
Cohousing Cascina Sella a Milano

L’intervento coinvolge circa 30 soggetti per realizzare alloggi in cohousing intergenerazionale, integrati con servizi all’infanzia, spazi formativi, un museo digitale e orti sperimentali.

Sempre a Milano troviamo COventidue in Corso XXII Marzo. Nel progetto trovano spazio circa 60 appartamenti e 180 mq di spazi polifunzionali destinati al co-working, lavanderia e foresteria.

COventidue in Corso XXII Marzo
COventidue in Corso XXII Marzo

La struttura prevede aree dedicate agli animali domestici e spazi gioco per bambini.

Sempre a Milano sorge l‘Urban Village Navigli firmato dallo studio Cino Zucchi Architects, rappresenta un modello di housing collaborativo contemporaneo. Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana che trasforma un ex istituto scolastico in un complesso sostenibile di 5 palazzine, per un totale di 110 unità abitative in classe energetica A+, affiancate da spazi condivisi pensati per favorire socialità e senso di comunità.

Cohousing: Urban Village Navigli

Promosso da NewCoh, il progetto unisce comfort abitativo, partecipazione attiva dei residenti e attenzione alla sostenibilità ambientale, offrendo soluzioni flessibili per famiglie e giovani under 35.

A Torino, il Buena Vista offre un modello di social housing che combina diverse soluzioni abitative in 40 alloggi ospitati in due palazzine dell’ex Villaggio Olimpico. Inaugurato nel 2012, il progetto accoglie sia studenti fuori sede in forma temporanea che nuclei familiari stabili, single e coabitanti. Gli spazi collettivi si distribuiscono su tutto l’edificio attraverso grandi terrazzi, tetti verdi e sale comuni.

Roma presenta invece Casa Giada, un esempio specifico di cohousing senior che si rivolge alle persone anziane. L’idea del cohousing romano per abitanti della terza età punta a incentivare un modello di coabitazione che sostenga l’invecchiamento attivo, l’autodeterminazione degli ospiti e che sviluppi una migliora qualità della vita.

Faq Cohousing

Dove è nato il cohousing?

L’applicazione moderna del cohousing trova la sua origine in Danimarca negli anni Sessanta, dove emerse una visione innovativa: creare comunità di residenti attivi nella vita sociale e al tempo stesso offrire degli spazi privati per i residenti. Il cohousing ha preso piede anche nel resto d’Europa, riuscendo ad arrivare fino agli USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Un progetto di vita condiviso: il cohousing sociale come nuovo modello dell’abitare contemporaneo

Qual è la differenza tra cohousing e co-living?

Spesso si fa confusione tra cohousing e co-living, ma si tratta di modelli differenti. Il cohousing si basa su unità abitative private e indipendenti, affiancate da spazi e servizi condivisi gestiti collettivamente dagli abitanti. Il co-living, invece, prevede la locazione di alloggi gestiti da un soggetto esterno.

Quali sono i vantaggi del cohousing?

Vivere secondo il modello di cohousing sviluppa un forte senso di appartenenza: i residenti organizzano eventi, collaborano in progetti comuni e ciò si traduce nella creazione di una solida rete sociale e di supporto. Gli ambienti condivisi beneficiano di un impegno collettivo nella manutenzione e nel monitoraggio in quanto tutti prendono parte attiva nella cura degli spazi comuni.

Il cohousing mette i residenti al centro del processo decisionale: incontri regolari e forme di governance collettiva permettono a ciascun membro di avere voce in capitolo nel funzionamento della comunità.

Condividere spazi e risorse come il giardino, la lavanderia o le aree comuni permette a tutti di risparmiare su bollette, manutenzione degli ambienti e riparazioni. Ma non è solo una questione di costi: è anche un modo più sostenibile di vivere ogni giorno. La comunità punta a ridurre gli sprechi e a scegliere soluzioni più ecologiche, grazie all’uso collettivo di servizi e strumenti.

Non dimentichiamo l’aspetto legato alla sicurezza. La vicinanza fisica e relazionale tra vicini crea naturalmente un sistema di sorveglianza informale che garantisce maggiore tranquillità.

Che cos’è il cohousing senior?

Il cohousing sta acquisendo rilevanza come soluzione efficace per contrastare l’isolamento sociale e migliorare significativamente la qualità della vita degli anziani. Questa “evoluzione” specializzata del cohousing valorizza le caratteristiche di supporto e coesione sociale tipiche del modello di cohousing: l’interazione quotidiana con gli altri residenti della terza età, la condivisione di momenti di socialità e il mantenimento dell’indipendenza personale. Il cohousing senior supporta l’indipendenza degli individui, ma al tempo stesso permette loro di far parte di una comunità riducendo il rischio di isolamento e solitudine.

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