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Il Renewable Energy Report 2019 fotografa un momento molto particolare del comparto delle rinnovabili nel nostro Paese: l’attesa della nuova “corsa alle installazioni”. Non certo quella, pur stimata all’interno del Rapporto, dovuta al nuovo (e a lungo “in preparazione”) Decreto FER; quanto soprattutto quella che il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) fissa come obiettivo per l’Italia entro il 2030. Vi proponiamo in anteprima i principali risultati del Rapporto, invitandovi a partecipare al convegno, iscrivendovi alla presentazione del report. Ai presenti sarà consegnata in omaggio una copia della 5a edizione del Renewable Energy Report. A fondo pagina il PDF con l’Executive Summary completo _____________________________________________ Oggi – volendo usare una metafora – ci si trova come di fronte all’osservazione degli atleti che si preparano per una “maratona” (lunga oltre 10 anni a dire il vero) e che dovrebbe portare il nostro Paese ad installare circa 40 GW di nuova potenza da rinnovabili. Gli atleti, a differenza di quanto era accaduto in passato, quando la corsa era “aiutata” (per usare un termine politically correct) dal sistema di incentivazione, sono molto più maturi e professionali, hanno una “corporatura” (fuor di metafora una configurazione industriale) molto più robusta ed ovviamente hanno alle spalle maggiore esperienza. Forse proprio per questo, accanto al sicuro entusiasmo e all’emozione per la partenza della nuova “maratona”, scontano tutti i dubbi e le incertezze di chi vede il percorso molto più tortuoso e ricco di ostacoli di quanto non abbia fatto il pianificatore (fuor di metafora l’estensore del PNIEC). L’”allenamento” dell’ultimo anno, di cui si dà conto nella prima parte del Rapporto, infatti, è stato decisamente “leggero” ed i rischi del “cambio di passo” sono quindi ancora maggiori. A questi rischi e alle “proposte” di miglioramento del “percorso” della “maratona” delle rinnovabili è dedicata la gran parte di questo Rapporto. Al “pianificatore” il compito di raccogliere questi stimoli per assicurare che la gara si compia davvero e che, soprattutto, si possa giungere tutti insieme al traguardo. In questo summary, uscendo definitivamente dalla metafora iniziale, sono riportati i principali contenuti del Renewable Energy Report 2019, che tuttavia per essere compreso appieno nella sua complessità deve davvero essere letto per esteso. Interpreti quindi il lettore, questa sintesi, come una guida alla lettura. Il Rapporto, poi include il contributo del GSE sullo “stato del fotovoltaico di media e grande taglia in Italia”: un contributo lucido ed ovviamente informato (dimostrando una grande capacità di elaborazione e lettura della mole di dati che GSE raccoglie) sulle potenzialità “inespresse” del nostro parco installato. Un ulteriore spunto su cui riflettere. L’anno 2018: l’ultimo prima della “ripartenza”? La nuova potenza installata nel corso del 2018 è stata di circa 1.162 MW, oltre 250 MW superiore a quella installata nello stesso periodo del 2017 (+28%). Una crescita che si è legata molto al comparto eolico, soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno. Complessivamente la potenza installata da rinnovabili supera i 54 GW (37 GW se si esclude l’idroelettrico “storico” già installato nel nostro Paese prima degli anni ‘00), ossia circa il 45% del parco di generazione italiano (pari a circa 118 GW e che non ha visto nel corso dell’ultimo anno nessun incremento di potenza connesso a produzione da fonte tradizionale). I 1.162 MW di potenza installata nel 2018 sono così suddivisi tra le diverse fonti: è l’eolico nel 2018 a guidare la classifica delle installazioni con 511 MW, superando il fotovoltaico che, con 437 MW, perde la «leadership» dopo anni. Seguono idroelettrico con 140 MW mentre sono le biomasse con soli 74 MW a chiudere la classifica. Il PNIEC: gli obiettivi e le sfide per il futuro delle rinnovabili in Italia Pubblicato dal MISE a Dicembre 2018 e inviato alla Commissione Europea, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) è il documento che determina le strategie dell’Italia per il periodo 2021-2030 in merito a decarbonizzazione, efficienza energetica, autoconsumo e generazione distribuita, sicurezza energetica ed elettrificazione dei consumi. Attualmente non è ancora disponibile la versione definitiva del documento, rimasto disponibile per la consultazione pubblica fino al 5 maggio. Costituisce, di fatto, un aggiornamento rispetto a quanto previsto nella Strategia Energetica Nazionale, pubblicata a fine 2017, anche a causa dei cambiamenti introdotti in merito alla quota di consumi da fonti rinnovabili nei Paesi membri dell’Unione Europea. Rispetto a questa è però vincolante, e quindi, una volta definitivo, non si potrà deviare dal percorso tracciato. Si presentano qui i dati maggiormente importanti relativamente alle energie rinnovabili, lasciando ai rapporti di ricerca successivi l’analisi degli obiettivi per gli altri comparti (efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato dell’energia, ..). Gli obiettivi di potenza installata per le diverse fonti rinnovabili al 2025 e al 2030 sono decisamente sfidanti. Si può vedere chiaramente come si punti fortemente su eolico (quasi il doppio rispetto al 2017) e soprattutto fotovoltaico (2,5 volte l’installato attuale). Questo comporta un aumento complessivo della potenza da fonti rinnovabili installata pari al 75%. Praticamente invariata la potenza idroelettrica (+ 2%), quella geotermica (+ 17%, ma su un contingente molto ridotto) e da biomassa, l’unica in calo (- 9%). Per quanto riguarda la generazione elettrica si prevede che questa aumenti del 65% rispetto ad oggi, arrivando a coprire oltre il 55% dei consumi nazionali (stimati in 337 TWh al 2030). È interessante notare come sia per l’eolico che per il fotovoltaico si preveda un aumento maggiore della generazione rispetto alla potenza installata. All’interno del Rapporto si è “tradotto” il PNIEC in uno scenario puntuale di sviluppo delle installazioni per le fonti fotovoltaico ed eolico. Questo scenario, risultato di una semplice operazione di reverse engineering, è divenuto poi la base per le successive elaborazioni. Il grafico mostra l’andamento atteso della generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile secondo le stime contenute nel PNIEC: Per la generazione da fonte solare viene previsto un tasso medio annuo di crescita, nel medio termine, pari a +1,5 TWh/anno, accompagnato da circa 900 MW di nuove installazioni ogni anno. Ancor più accentuato è l’incremento previsto tra il 2025 e il 2030: il tasso medio di annuo di crescita delle installazioni dovrà essere pari a +4,8 GW/anno, mentre la generazione dovrà crescere, in media, di 7,6 TWh/anno nel lungo termine. Per l’eolico è prevista un deciso incremento sin dai primi anni: il tasso medio annuo di crescita dell’energia prodotta nel periodo 2019-2025 è pari a +1,7 TWh/anno, accompagnato da un aumento medio della potenza installata pari a +740 MW/anno. Nel secondo periodo è prevista una crescita di +560 MW/anno per la potenza installata e +1,8 TWh/anno per la generazione. Si tratta di obiettivi particolarmente ambiziosi, il cui conseguimento è però necessario affinché si raggiunga il deciso taglio delle emissioni di gas climalteranti stabilito a livello internazionale. Le principali misure indicate all’interno del Piano per favorirne il raggiungimento sono: Incoraggiare l’installazione di impianti di piccola taglia tramite quote minime di fonti rinnovabili nei nuovi edifici, con possibile estensione anche su quelli già esistenti; Favorire l’autoconsumo tramite l’evoluzione del meccanismo dello scambio sul posto; Favorire l’incremento della capacità installata di grande taglia tramite incentivi basati su contratti per differenza «a due vie» a seguito di gare competitive e la diffusione dei contratti a lungo termine (PPA); Incoraggiare la salvaguardia e il potenziamento degli impianti esistenti favorendo il repowering e il revamping; Semplificare le procedure, in particolare per le valutazioni di tipo ambientali; Condividere l’obiettivo nazionale, espresso in quote sui consumi, attraverso una ripartizione dello stesso fra le regioni (burden sharing regionale). Il PNIEC: l’analisi critica della fattibilità Il Rapporto si concentra – per rilevanza rispetto allo stesso PNIEC – su fotovoltaico ed eolico, e analizza, basandosi da un lato su una serie di simulazioni numeriche condotte da Energy & Strategy e dall’altro lato sul lungo ed articolato dibattito avuto con gli operatori del settore (durante l’indagine empirica e nei «tavoli di lavoro» con i partner), l’evoluzione attesa in assenza di strumenti normativi e regolatori addizionali rispetto a quanto oggi indicato nel PNIEC. In buona sostanza si tratta di uno scenario che potremmo definire «inerziale» e che viene ulteriormente declinato in due sotto-scenari, uno in cui non si prevede un apporto significativo, sia in termini di generazione che in termini di potenza, delle attività di manutenzione, revamping e repowering e un altro in cui invece verrà considerato questo effetto su parte del parco installato. Fotovoltaico Gli scenari considerati portano, al termine del «medio termine» (nel 2025), ad una produzione in linea con quella prevista dal PNIEC, ed anzi superiore di circa 2 TWh nel caso di maggior attenzione verso la gestione degli impianti installati (ipotizzando che manutenzione, revamping e repowering vengano effettuati sul 25% degli impianti). Nel lungo termine si può vedere come emerga una forte differenza tra gli scenari di sviluppo previsti dal PNIEC e quelli «inerziali», che si fermano, nel migliore dei casi, a 50 TWh, ben 25 TWh in meno di quanto ipotizzato al 2030. Eolico Contrariamente a quanto visto per il fotovoltaico, l’eolico ha una crescita iniziale molto lenta, che comporta un «ritardo» di circa 5 TWh già al 2025 anche nel caso di repowering, comunque limitato nel primo periodo. Nel lungo termine si può vedere come emerga una forte differenza non solo tra gli scenari di sviluppo previsti dal PNIEC e quelli «inerziali», ma anche tra gli scenari «inerziali» stessi, in quanto si ipotizza qui un maggiore apporto del repowering. In ogni caso, anche nell’ipotesi migliore emerge una differenza di oltre 6 TWh al 2030. Per entrambe le fonti emerge una forte disparità tra quanto si prevede di ottenere rispetto a quanto invece previsto dal PNIEC, soprattutto nel lungo periodo. Per l’analisi sulla sostenibilità economica e il fabbisogno del consumo di suolo per le installazioni di rinnovabili previste dal PNIEC si veda il PDF allegato. Lo scenario “desiderabile” per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia Il capitolo conclusivo del Rapporto propone di suggerimenti per i possibili provvedimenti/interventi di accompagnamento al PNIEC per rendere effettiva la possibilità di ripresa degli investimenti in rinnovabili nel nostro Paese. Per semplicità, i suggerimenti sono stati suddivisi per ambito di appartenenza (di mercato, normativo, ..), con l’obiettivo di presentare uno scenario di sviluppo «desiderabile», ovvero quello che si otterrebbe, sia in termini di generazione che di potenza installata, se le criticità venissero superate. Le barriere che limitano lo sviluppo delle rinnovabili in Italia possono essere raggruppate in 3 diverse categorie, ognuna con proprie criticità e possibili provvedimenti di supporto: Barriere «normative» Barriere «di mercato/economiche» Barriere relative all’attuale “configurazione del sistema elettrico” A partire dai possibili provvedimenti il Rapporto prevede due possibili scenari di sviluppo: Nello scenario «desiderabile 1» si ha un forte apporto di revamping e repowering dell’installato attuale (che arriva al 50% del parco installato) e nuove installazioni contenute.Complessivamente si stima in questo scenario una generazione di poco meno di 100 TWh al 2030 rispetto ai 115 TWh previsti. Nello scenario «desiderabile 2» si ha un apporto ancora maggiore dei rifacimenti sull’installato attuale (fino al 70% del parco installato) e nuove installazioni più consistenti.Complessivamente si stima in questo scenario il raggiungimento degli obiettivi al 2030 una generazione di poco meno di 120 TWh al 2030 rispetto ai 115 TWh previsti. In entrambi gli scenari analizzati si può osservare l’importanza dell’apporto dei rifacimenti sulla generazione complessiva, grosso modo equivalenti all’apporto delle nuove installazioni. Se è infatti indubbio che queste ultime saranno assolutamente necessarie al raggiungimento degli obiettivi, è anche vero che il contributo dell’attuale parco di generazione sarà altrettanto fondamentale. Il potenziale per uno sviluppo delle rinnovabili in Italia è insomma elevato: pochi Paesi possono contare su un apporto così bilanciato di fotovoltaico, eolico ed idroelettrico come il nostro. Al legislatore, soprattutto, e agli operatori la responsabilità di garantire lo sviluppo futuro delle rinnovabili in Italia. ____________________________________________________ Renewable Energy Report 9 maggio – h. 9.30 Politecnico di Milano – Campus Bovisa, via Lambruschini 4, Edificio BL28 – Aula Magna Carassa Dadda Scarica l’Executive Summary del Renewable Energy Report Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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