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La domanda globale di elettricità è aumentata nel 2021 del 6%, creando tensioni nei principali mercati, spingendo i prezzi a livelli senza precedenti e portando le emissioni del settore energetico a un livello record. E’ quanto emerge dal nuovo Rapporto Electricity Market Report pubblicato dall’IEA-International Energy Agency. In assenza di un cambiamento strutturale più rapido nel settore, l’aumento della domanda nei prossimi tre anni potrebbe portare ad un’ulteriore volatilità del mercato e a un continuo aumento delle emissioni, a scapito della transizione energetica verso l’elettricità green. Lo scorso anno l’aumento della domanda globale di elettricità è stato del 6%, il maggiore dal 2010, sostenuto dalla rapida ripresa economica e da un inverno più rigido della media e un’estate calda. In termini assoluti, l’aumento nel 2020 di oltre 1 500 terawatt-ora è stato il più grande di sempre. Al forte aumento della domanda è corrisposta una carenza nei principali mercati di gas naturale e carbone che hanno generato volatilità dei prezzi ed effetti negativi sugli utenti finali, con il rischio di creare tensioni sociali e politiche. A questo proposito il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol ha sottolineato che “Maggiori investimenti in tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio, tra cui le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e l’energia nucleare – insieme a un’espansione di reti elettriche robuste e intelligenti – possono aiutarci a uscire dalle difficoltà di oggi”. L’indice dei prezzi dell’IEA per i principali mercati dell’elettricità all’ingrosso è quasi raddoppiato rispetto al 2020 ed è aumentato del 64% rispetto alla media 2016-2020. In Europa, i prezzi medi dell’elettricità all’ingrosso nel quarto trimestre del 2021 sono stati oltre quattro volte più alti della loro media 2015-2020. L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili è aumentata del 6% nel 2021, tanto ma non abbastanza per assorbire gli aumenti della domanda. La generazione elettrica da carbone è cresciuta del 9%, coprendo più della metà dell’aumento della domanda e raggiungendo un nuovo picco di tutti i tempi. La generazione a gas è aumentata del 2%, mentre il nucleare del 3,5%, raggiungendo quasi i livelli del 2019. In totale, le emissioni di anidride carbonica (CO2) dalla generazione di energia sono aumentate del 7%, raggiungendo anche un massimo storico, dopo essere diminuite nei due anni precedenti. Il ruolo del settore elettrico nella decarbonizzazione del sistema energetico è fondamentale ma sono necessari cambiamenti importanti: “Le emissioni dell’elettricità devono diminuire del 55% entro il 2030 per soddisfare il nostro obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050, ma in assenza di una grande azione politica da parte dei governi, queste emissioni sono destinate a rimanere intorno allo stesso livello per i prossimi tre anni” – ha commentato Fatih Birol. Per il 2022-2024, il rapporto prevede un aumento del 2,7% all’anno della domanda di elettricità, anche se qualche incertezza è legata alla situazione pandemica e agli alti prezzi dell’energia. Ci si aspetta una crescita delle rinnovabili dell’8% all’anno in media, che dovrebbero coprire più del 90% della crescita netta della domanda; il nucleare dovebbe crescere dell’1% all’anno nello stesso periodo. Di conseguenza la generazione basata sui combustibili fossili dovrebbe ristagnare nei prossimi anni, con un leggero calo del carbone. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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