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A cura di: Federica Arcadio La crescente minaccia della siccità, dovuta in gran parte al cambiamento climatico, richiede azioni e interventi a livello globale. A dieci anni dal vertice di alto livello sulla politica nazionale contro la siccità, la Drought Resilience +10 Conference, organizzata dalla World Meteorological Organization (WMO), che si è conclusa ieri, ha riunito esperti, decisori politici e professionisti per discutere strategie innovative e rafforzare la resilienza alla siccità, uno dei pericoli climatici più mortali, spesso trascurato fino a quando le sue devastanti conseguenze non diventano evidenti. Si tratta di una delle minacce più silenziose ma distruttive legate al clima, non solo colpisce la sicurezza alimentare e umana, ma è anche una delle principali cause di migrazione interna nei paesi più vulnerabili. Per affrontare questi rischi, la conferenza si è concentrata su soluzioni scientifiche e politiche integrate, mirate a gestire proattivamente la siccità e garantire che le società siano preparate ad affrontare tali eventi estremi. La siccità: un rischio crescente e sottovalutato L’aumento delle temperature globali sta modificando il ciclo dell’acqua (da una parte ci sono precipitazioni più forti che spesso provocano inondazioni, dall’altra una siccità più intensa in molte regioni) e fenomeni che sono diretta conseguenza del cambiamento climatico, stanno aggravando le condizioni di siccità in molte regioni del mondo. Secondo i dati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), la siccità si sta facendo sempre più intensa e frequente, con conseguenze devastanti su ecosistemi, economie e comunità umane. Tra il 1970 e il 2019, eventi di siccità hanno causato circa 650.000 morti, una cifra impressionante che dimostra l’urgenza di affrontare il problema su scala globale. Secondo gli esperti è necessario accelerare il passaggio da un approccio reattivo, basato sulla gestione delle crisi, a uno proattivo. Questo significa utilizzare strumenti di previsione climatica, di azione anticipata e i sistemi di allerta precoce, per ridurre l’impatto della siccità su popolazioni vulnerabili e ambienti già fragili. Il programma integrato di gestione della siccità (IDMP), promosso dalla WMO e dal Global Water Partnership, rappresenta un esempio virtuoso di come le politiche di gestione della siccità possano essere integrate nei piani nazionali e regionali. Attraverso un approccio coordinato, molte nazioni hanno già visto miglioramenti significativi nella propria capacità di resistere agli impatti della siccità. Dalla gestione delle crisi all’azione anticipata Il cambiamento climatico ha evidenziato la necessità di passare da una gestione della siccità basata sull’emergenza a una che promuova la prevenzione e la resilienza a lungo termine. La conferenza ha messo in luce come l’uso di tecnologie innovative, come i sistemi satellitari e gli strumenti di intelligenza artificiale, possa offrire nuove prospettive nella previsione e nel monitoraggio della siccità. Ad esempio, i progressi nella tecnologia satellitare stanno permettendo di prevedere con maggiore precisione gli episodi di siccità e di valutarne l’impatto in tempo reale, fornendo informazioni strategiche per le comunità più vulnerabili. La sostenibilità gioca un ruolo fondamentale: un’azione sostenibile non può limitarsi a politiche settoriali isolate, ma richiede un approccio “whole-of-society“. Solo attraverso un coinvolgimento congiunto tra governi, comunità locali, settore privato e società civile sarà possibile affrontare le sfide complesse poste dalla siccità. Come ha dichiarato Celeste Saulo, Segretario Generale della WMO: “Abbiamo la conoscenza e gli strumenti, ma troppo spesso mancano la volontà politica e gli investimenti finanziari necessari per costruire società resilienti alla siccità”. Un esempio concreto arriva dal Nordest del Brasile, una delle regioni più colpite al mondo. Qui, politiche integrate di gestione della siccità, che includono sistemi di allerta precoce e pratiche di gestione sostenibile dell’acqua, hanno significativamente migliorato la capacità di adattamento delle comunità locali. Innovazione e collaborazione: la chiave per affrontare la siccità La conferenza si è concentrata anche sull’importanza della collaborazione internazionale per affrontare la siccità. Il cambiamento climatico non conosce confini, e così anche le soluzioni devono essere globali. La conferenza ha posto una forte enfasi sull’importanza di rafforzare le partnership pubblico-private e di coinvolgere la società civile per mobilitare risorse e innovazione. Un esempio di approccio innovativo alla gestione della siccità è rappresentato dagli Stati Uniti, dove la dichiarazione precoce di emergenza siccità nello Stato di Washington nel 2024 – dopo che ad aprile le scorte idriche erano scese al di sotto del 75% dei livelli normali – ha permesso di anticipare le misure di mitigazione, con l’assegnazione di fondi alle comunità più colpite, riducendo significativamente l’impatto sulla produzione agricola e sulle risorse idriche locali e dimostrando come l’azione preventiva sia fondamentale. Le discussioni della conferenza, che hanno toccato temi come il drought finance, la giustizia climatica e la governance del rischio di siccità, contribuiranno a formare la base per il futuro della gestione delle risorse idriche e dell’adattamento climatico, in vista del prossimo importante appuntamento: la COP16 della UNCCD a Riyadh. Le raccomandazioni finali della conferenza hanno sottolineato l’urgenza di integrare la resilienza alla siccità nei piani di adattamento nazionale e internazionale, mobilitando risorse per sostenere i paesi più vulnerabili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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