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L’evoluzione sostenibile del settore delle costruzioni è una trasformazione guidata da diversi fattori, come il consumo di energia, l’utilizzo di materie prime, il trasporto del materiale, il consumo idrico, il consumo di suolo. A supporto di questa evoluzione, oltre a prodotti e sistemi di efficientamento che intervengono nella vita “utile” dell’edificio, ovvero quando ormai è già in uso, vi è certamente anche lo sviluppo di materiali in grado di sfruttare le proprietà di materie prime o seconde rinnovabili locali e che rappresentano una soluzione più compatibile con le caratteristiche geografico-climatiche del luogo. Molto spesso, in aree molto aride o molto umide, l’impiego di materiali performanti e di rapida applicazione non tiene infatti conto di aspetti quali caratteristiche termiche, di traspirabilità, di igroscopicità che l’edificio dovrebbe assumere in base alla sua localizzazione. In questo contesto, le fibre vegetali ottenute da canapa, lino, riso e, più recentemente, le fibre estratte dalle foglie di palma, stanno ridefinendo alcune delle caratteristiche dei materiali edili. L’aggiunta di queste fibre di rinforzo, infatti, offre un’ampia gamma di vantaggi: dall’isolamento termico e acustico all’assorbimento dell’umidità, aspetti rilevanti dell’involucro esterno che migliorano nel complesso il comfort interno e i consumi in fase operativa: entrambi aspetti sempre più all’attenzione del mercato. Inoltre, la loro produzione genera tendenzialmente un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto ai materiali tradizionali, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e riducendo il consumo eccessivo di risorse non rinnovabili. Applicazioni e vantaggi delle fibre vegetali in edilizia Le applicazioni di queste fibre vegetali nell’edilizia sono molteplici. Si va dalla realizzazione di blocchi da muratura a base di calce e fibre, a quella di pannelli isolanti leggeri e flessibili. Notoriamente, e anche per finalità estetiche, anche gli intonaci beneficiano dell’aggiunta di fibre naturali, che ne migliorano la traspirabilità e la resistenza, oltre a conferire una texture particolare. Tra le novità più recenti, spiccano le fibre estratte dalle foglie di palma, che si stanno rivelando un’alternativa valida alle fibre tradizionali grazie alla loro elevata resistenza e alla loro disponibilità in molte regioni del mondo. Una loro caratteristica saliente, ad esempio rispetto alle fibre di canapa, è il contenuto di lignina, che è quasi doppio, e la densità, pari a circa il 15% in meno. Ciò significa che materiali rinforzati con questa tipologia di fibra, a parità di prestazione, potrebbero anche essere significativamente più leggeri. Sfruttando questa caratteristiche e studiando il comportamento di queste fibre, Valorizen ha recentemente presentato Palmcrete®, il primo blocco costruttivo a base calce i al mondo realizzato con fibre di palma da dattero (PalmFil®), utilizzabile come materiale per costruzione e isolamento, fino al 65% più leggero rispetto alle alternative tradizionali. PalmFil®: fibra ad alta performance estratta dalle foglie della palma da dattero Il futuro dell’edilizia sembra puntare sempre più verso soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale. Le fibre vegetali rappresentano una risposta concreta a questa esigenza, offrendo una vasta gamma di possibilità per la realizzazione di edifici efficienti. Grazie alle continue ricerche e innovazioni tecnologiche, si prevede un’ulteriore diffusione di questi materiali nel settore delle costruzioni, contribuendo a creare ambienti più sani e confortevoli per le persone e per il pianeta. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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