Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Nuovo studio del Cmcc sugli impatti economici e sociali legati ai cambiamenti climatici, rallenta la crescita e aumentano le diseguaglianze. Il rapporto racconta di una perdita economica pari all’8% del Pil. Effetti più accentuati nel Sud Italia divaricando ancora ulteriormente la spaccatura con il Nord. Calcolata anche la temperatura migliore per la produttività del nostro Paese che a 11,5 gradi centigradi riesce a ‘lavorare’ al meglio delle sue potenzialità. a cura di Tommaso Tetro Indice degli argomenti: Il costo dell’inazione per il clima L’analisi dei dati economici sui cambiamenti climatici Una perdita economica pari all’8% del Pil, un rallentamento della crescita, e un aumento di due volte le diseguaglianze regionali attuali. Questa la stima dei costi per l’Italia dovuti all’impatto della mancanza di azioni nella lotta ai cambiamenti climatici, contenuta nel nuovo rapporto ‘Gli impatti economici dei cambiamenti climatici in Italia’ messo a punto dalla Fondazione Cmcc (Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici) nell’ambito del Rapporto sullo stato della Green Economy 2019. Il costo dell’inazione per il clima Secondo lo studio – che indaga le conseguenze economiche del clima con una particolare attenzione al territorio italiano, aggiungendo ad una revisione degli studi scientifici più recenti nuove stime basate sull’analisi di migliaia di dati ad alta risoluzione – l’economia italiana sarà travolta dai cambiamenti climatici; e dovrà sopportare un peso sette volte maggiore rispetto alle stime attuali. Parliamo di una ‘spazzata’ pari a circa 140 miliardi sul Prodotto interno lordo. “La parte più innovativa del rapporto riguarda le nuove stime dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’economia e sulla disuguaglianza in Italia – spiega Massimo Tavoni, docente al Politecnico di Milano, della Fondazione Cmcc e direttore di Rff-Cmcc European institute on economics and the environment – secondo le nostre nuove stime gli impatti economici previsti per la seconda metà del secolo arrivano all’8,5% di perdita di Pil in Italia. Sono stime di molto superiori a quelle precedenti, che risultavano al massimo dell’1 o del 2% di perdita di Pil”. Il clima del futuro non solo rallenterà la crescita ma aumenterà anche le disuguaglianze economiche già esistenti. “Gli impatti saranno più accentuati nel Sud Italia – continua Tavoni – divaricando ulteriormente la già esistente disparità tra Nord e Sud; si prevede un aumento della disuguaglianza del 16% nel 2050 e del 61% nel 2080“. L’analisi dei dati economici sui cambiamenti climatici Gli scienziati si basano su una metodologia innovativa nel campo dell’analisi dei dati economici sui cambiamenti climatici: “E’ recente la possibilità di utilizzare dati socio-economici su una griglia per l’analisi macroeconomica, ovvero per l’analisi di indicatori aggregati di performance economica come per esempio il Pil – rileva Francesco Bosello, direttore della divisione Economic analysis of climate impacts and policy della Fondazione Cmcc e professore di economia all’università Statale di Milano – questo consente di avere una risoluzione spaziale molto più dettagliata, nell’ordine di 100, 50 o addirittura di 10 chilometri quadrati, anziché riferirsi a medie nazionali. Combinando i dati economici con i dati climatici, entrambi ad alta risoluzione spaziale, possiamo comprendere la relazione storica tra temperatura e crescita economica a livello di cella geografica, per poi usare le previsioni climatologiche per prevedere quali saranno gli impatti economici in quelle aree nel futuro”. Impatti dell’innalzamento della temperatura sulla performance economica (% di variazione del PIL pro capite rispetto alle attuali condizioni climatiche) per provincia italiana, Rcp8.5 (2050 a sinistra – 2080 a destra). Fonte: Rapporto sullo stato della Green Economy 2019 “Siamo stati in grado di calcolare che la temperatura ottimale per l’economia del Paese, quella che consente di massimizzarne la performance economica, è 11,5 °C – afferma Shouro Dasgupta, ricercatore presso la divisione Economic analysis of climate impacts and policy della Fondazione Cmcc – tuttavia, se guardiamo alla mappa dell’Italia, vediamo che la temperatura è molto variabile tra il Nord e il Sud del Paese e che già oggi in alcune regioni la temperatura media supera tale valore, comportando una riduzione della crescita economica come conseguenza degli impatti dei cambiamenti climatici”. Ne deriva che il futuro riscaldamento continuerà ad impattare negativamente su queste regioni. Il rapporto analizza anche lo stato delle conoscenze sugli impatti dei cambiamenti climatici in Italia in specifici settori, dal turismo alla salute, dall’agricoltura al dissesto idrogeologico, tra cui i lavori contenuti nel Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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