Mercati emergenti: progressi, ma non sufficienti, negli investimenti in energia pulita

Crescono gli investimenti in energia pulita dei mercati emergenti ma, come dimostra il rapporto BNEF Emerging Markets Energy Investment Outlook, per assicurare una transizione equa e sostenibile sarà necessario mobilitare risorse ben più consistenti rispetto agli attuali trend di investimento. L’impegno economico richiesto? 115 trilioni di dollari entro il 2050

Mercati emergenti: progressi, ma non sufficienti, negli investimenti in energia pulita

Alcune economie in via di sviluppo stanno facendo passi importanti nella transizione energetica, con un aumento degli investimenti in energia pulita.

BloombergNEF (BNEF), in collaborazione con la Glasgow Financial Alliance for Net Zero, ha recentemente pubblicato il Rapporto Emerging Markets Energy Investment Outlook che sottolinea il ruolo centrale dei mercati emergenti e i progressi significativi compiuti da alcuni paesi, a partire dallo Scenario Net Zero di  BNEF che prevede le emissioni 0 entro la metà del secolo, limitando il riscaldamento del pianeta a 1,75°C rispetto ai livelli preindustriali.

Tuttavia, l’analisi segnala anche che sono necessari  investimenti assai più importanti per raggiungere l’ambizioso obiettivo del net zero, con una media di 4,3 trilioni di dollari necessari ogni anno fino al 2050.

Secondo il rapporto, solo nel 2023 i paesi a basso e medio reddito hanno investito 2,2 trilioni di dollari nei loro sistemi energetici, con un incremento del 35% rispetto al 2020. Una cifra significativa ma, va detto, ampiamente trainata dalla Cina, che da sola ha contribuito con 1,1 trilioni. La distribuzione degli investimenti e l’implementazione delle politiche energetiche rimangono disomogenee tra le varie regioni, e le sfide per colmare il divario sono molteplici.

L’avanzamento delle politiche energetiche nei mercati emergenti

In questi ultimi anni, molti paesi emergenti hanno introdotto politiche energetiche volte a favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili e a stimolare investimenti strutturali. Il 95% dei mercati emergenti ha adottato obiettivi chiari per l’energia pulita, supportati da incentivi come aste e gare d’appalto, ormai operative in circa due terzi dei paesi.

A conferma di questo trend, basti pensare che nel 2023 gli investimenti in energia pulita in questi mercati hanno superato per la prima volta i 100 miliardi di dollari.

Tuttavia, l’attuazione delle politiche spesso incontra ostacoli, come sottolinea Victoria Cuming, responsabile della politica globale di BloombergNEF: “Gli investimenti necessari per raggiungere il net zero sono ingenti, soprattutto per rinnovabili, reti elettriche e veicoli elettrici. Ma questo rappresenta anche un’opportunità: per alcuni settori, un percorso a zero emissioni richiede una spesa inferiore rispetto alle attuali tendenze economiche, mentre i mercati emergenti al di fuori della Cina sono destinati ad aumentare la loro quota di investimenti a basse emissioni di carbonio nel corso del tempo”.

Il divario tra la Cina e altri mercati emergenti rimane significativo: mentre la Cina deve arrivare a coprire l’89% dei propri investimenti annuali con soluzioni a basse emissioni entro il 2050 (la media degli ultimi 4 anni è stata del 23%), altre economie in via di sviluppo devono ancora aumentare molto di più il proprio impegno. Attualmente, in questi paesi solo il 5% degli investimenti totali è destinato a tecnologie verdi, ben lontano dall’87% necessario per raggiungere gli obiettivi dello scenario Net Zero .

L’impegno economico richiesto: 115 trilioni di dollari entro il 2050

Per realizzare una transizione energetica globale e raggiungere l’obiettivo della COP21 di Parigi , il fabbisogno di capitale per i paesi emergenti è stimato in 115 trilioni di dollari entro il 2050. BNEF ha stimato che per i mercati emergenti – esclusa la Cina – siano necessari un totale di 69 trilioni di dollari per stare al passo con l’obiettivo net zero, di cui circa 1,4 trilioni di dollari all’anno per settori come il trasporto e il riscaldamento, e 1,2 trilioni di dollari per espandere la capacità di produzione e le infrastrutture di stoccaggio e reti energetiche.

In media, la Cina ha bisogno di 1,7 trilioni di dollari di investimenti annuali nei sistemi energetici per essere sulla buona strada verso l’azzeramento delle emissioni – 1,5 volte di più rispetto alla media 2020-2023. Altri mercati emergenti necessitano di 2,6 trilioni di dollari all’anno, ovvero 2,5 volte in più rispetto al trend.

Investimenti necessari in energia pulita nei paesi emergenti entro il 2050
Img by BloombergNEF

Alcuni mercati emergenti stanno dimostrando una forte leadership in materia di investimenti sostenibili. Secondo il Climatescope di BNEF, che classifica 105 mercati emergenti per attrattività degli investimenti in energia pulita, l’India si posiziona al primo posto per il secondo anno consecutivo, mentre altri paesi come il Kenya, la Nigeria e la Namibia stanno rapidamente scalando le classifiche, a testimonianza della dinamicità con cui queste economie possono accelerare la transizione energetica.

Dall’analisi emerge, però, che l’84% dei nuovi investimenti per l’energia pulita è concentrato in soli 15 paesi emergenti, sottolineando una disparità regionale che potrebbe minare gli sforzi globali. Inoltre, solo il 7% dei paesi con politiche per l’energia pulita ha raggiunto i propri obiettivi, mentre oltre tre quarti mostrano una distanza media o elevata rispetto alle mete prefissate.

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