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Il metodo Passivhaus per il raggiungimento dell’obbligo per gli edifici pubblici e privati di edifici dello standard NZEB, a energia quasi zero Si è svolta a Bologna la 5^ conferenza nazionale Passivhaus organizzata da ZEPHIR Passivhaus Italia, istituto nazionale di fisica edile, partner di riferimento in Italia per Passivhaus, che è uno standard costruttivo riconosciuto a livello internazionale per l’architettura sostenibile e rispettosa dell’ambiente, che garantisce un alto livello di comfort con un consumo di energia molto basso. Come sappiamo nei prossimi anni in Italia, precisamente entro il 2019 per gli edifici pubblici ed entro il 2021 per quelli privati, la legge richiede l’obbligo di costruire solo edifici nZEB (edifici a energia quasi zero) per limitare i consumi degli edifici tra le cause principali dell’inquinamento del nostro Pianeta. E il direttore dell’istituto nazionale ZEPHIR Passivhaus Italia Dr. Francesco Nesi sottolinea che il metodo Passivhaus risulta essere la via più breve per arrivare ad edifici ad energia quasi zero. Ma perché questa rivoluzione possa davvero avvenire, è indispensabile che tutti gli attori coinvolti, tra istituzioni, gruppi di ricerca, professionisti, costruttori, collaborino riuscendo a fare rete. Sono molti gli ambiti in cui può muoversi la strada dell’edilizia sostenibilie, a partire dai capannoni produttivi spesso erergivori, su cui potrebbero essere fatti importanti intervenbti con correlata formazione e sensibilizzazione della classe energy manager. Un altro settore su cui si potrebbe intervenire è quello del vasto patrimonio abitativo dell’Esercito Militare impegnato in Italia e all’estero che deve essere riqualificato sulla base della nuova normativa europea- proprio per questo il Generale di Divisione e Capo Reparto del Quinto Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore dell’Esercito – Affari Generali SME, ha spiegato che è stato siglato un accordo con ZEPHIR. E’ in atto una sperimentazione di un modulo abitativo trasportabile costruito seguendo lo standard Passivhaus, adatto per essere abitato da militari. “Attraverso un braccialetto abbiamo misurato i parametri vitali dimostrando come le condizioni di stress vengono abbattute in modo significativo e così i costi. Allo stesso modo stiamo studiando moduli abitativi per ospedali da campo”. In occasione dell’incontro sono state presentate alcune Case history europee, da un asilo, il primo edificio Passivhaus certificato in Bulgaria, ai 20 progetti in fase di costruzione in Grecia o ai 43 ad oggi certificati in Spagna. In italia sta crescendo l’interesse tanto che ad oggi ci sono16 Passivhaus e 50 edifici sono quelli in fase di ultimazione e certificazione. Infine durante la giornata è stata presentata in anteprima “PASSIVHAUS”, la prima pubblicazione in Italia edita dalla Maggioli e firmata dal Direttore ZEPHIR Dr. Phys. Francesco Nesi con la collaborazione di tre professionisti Ing. Michele De Beni, Ing. Ileana Iannone, Arch. Alice Rosini. L’opera, che gode della prefazione dell’ideatore del concetto Passivhaus, il Prof. Dr. Wolfgang Feist, si rivolge a progettisti, consulenti, operatori del settore delle costruzioni e amministrazioni. Il Italia e a livello internazionale è il primo lavoro completo dedicato al mondo Passivhaus e nasce per ristabilire ordine in un mercato dove è facile cadere in confusione. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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