A Bologna, la scuola va in fiera: il ritorno alla normalità, secondo Cucinella



La Fiera di Bologna si trasforma in scuola, in grado di accogliere 1.600 studenti, grazie ad un’idea di Mario Cucinella. Il ritorno alla normalità, grazie ad un progetto unico in Italia

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A Bologna, la scuola va in fiera: il ritorno alla normalità, secondo Cucinella

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Nasce a Bologna, ad opera dell’architetto Mario Cucinella, il primo e unico caso in Italia di riqualificazione funzionale di un polo fieristico, a scopo scolastico. Una struttura temporanea allestita ad hoc per rispettare il distanziamento e l’apertura delle scuole. In questi mesi di lockdown da coronavirus, abbiamo visto svariati esempi di questo genere in tutto il mondo, ma applicati a situazioni di emergenza sanitaria, strutture ospedaliere, terapie intensive.

Il primo giorno di scuola post-lockdown è stato per tutti in Italia il 14 settembre: per i ragazzi significa ben 7 mesi di assenza tra i banchi. Un ritorno alla normalità che in molte zone dello Stivale ha creato non poche difficoltà organizzative, tra mancanza di aule e banchi, carenza di personale e strumenti didattici.

Il distanziamento sociale ha di fatto imposto un nuovo modello di didattica e regole, alle quali il nostro sistema scolastico era totalmente impreparato.
Cucinella, che non è nuovo al tema dell’edilizia scolastica (vedi Asilo Nido a Guastalla o il nuovo campus della Bologna Business School), con la scuola in fiera, prova a dare una risposta concreta e immediata al problema. Il padiglione 34 della Fiera di Bologna è stato trasformato in tempi record in un maxi polo didattico. 75 aule pronte ad accogliere 1.600 studenti di tre licei bolognesi: i Licei Minghetti e Sabin e l’Istituto di Istruzione Superiore Pier Crescenzi Pacinotti Sirani.

La scuola, così realizzata, sarà una piccola città per gli studenti, e creata secondo i loro gusti. Infatti, anche i ragazzi hanno contribuito alla realizzazione, decidendo di intitolare i nomi delle vie a personalità che si sono distinte in questa pandemia. I percorsi saranno oltremodo distinti da colori differenti e infografiche sui temi ambientali.

La cittadella degli studenti

La scuola in fiera – dichiara l’architetto Mario Cucinella sarà una grande opportunità, sarà una scuola costruita come fosse una piccola città in cui i ragazzi troveranno le strade intitolate ai personaggi che hanno scelto, nuove aule e i percorsi completati con colori e infografiche sui temi ambientali. La sfida del postCovid sarà il progetto architettonico, gli spazi ampi saranno essenziali, perché abbiamo un’altra idea di scuola, che è quella di comunità. Una politica educativa che fa delle belle scuole dice ai ragazzi che si sta prendendo cura di loro e l’architettura è un modo per prendersi cura delle persone”.

Mappa della scuola in fiera a Bologna, progetto di Mario Cucinella

Il Padiglione 34 della Fiera di Bologna, ideato e realizzato da MCA (Mario Cucinella Architects) come una piccola cittadella studentesca da vivere, è stato ridisegnato secondo un’idea di città a partire da tre assi principali che si diramano dall’esterno.

Questi, identificati con colori diversi, diventano gli accessi diversificati delle tre scuole, attorno ai quali si genera una trama di assi secondari sui quali si distribuiscono le aule: 75, a cui si aggiunge una zona covid, per l’isolamento in caso di contagio. Circa 4mila i pannelli utilizzati per costruire le aule e 500 i corpi illuminanti a led per illuminarle.

Scuola in fiera a Bologna, progetto di Mario Cucinella. La mappa degli ingressi
La mappa degli ingressi

Come una piccola città, le funzioni sono diversificate. Accanto alle aule studio, c’è infatti spazio per la socialità e lo svago: aree per laboratori e workshop e persino un bar che affaccia su una piccola piazza. Non mancano riferimenti alla natura: i due assi principali verdi, che identificano i tre ingressi, sono viali alberati.

Una comunità partecipata e sostenibile

Una “scuola città” pensata per far divertire e riflettere sulla sostenibilità: i rivestimenti colorati, le pareti, la pavimentazione e gli arredi diventano oggetto di apprendimento attraverso delle infografiche dinamiche e interattive create con un colore diverso per ogni “quartiere” scuola, che affrontano i grandi temi ambientali, come ad esempio l’economia circolare, i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite.

A caratterizzare le aree di condivisione, le sedute BAL8 disegnate dai giovani professionisti della SOS (School of Sustainability), e realizzate mediante la stampa 3d, con filamenti di plastica riciclata, da WASP e R3direct. Anche i cerchi concentrici della grafica della pavimentazione diventano come una segnaletica giocata sul tema del distanziamento.

Scuola in fiera a bologna, progetto di Mario Cucinella. I nomi delle vie
I nomi delle strade scelti dai ragazzi

Anche gli studenti hanno dato il loro contributo nel pensare a questa “cittadella” scolastica, intitolando i nomi delle vie a personalità che si sono distinte in questa pandemia. C’è la via dedicata a Li Wenliang, il medico cinese che aveva dato il primo allarme sul virus, quella dedicata ai migranti del Mediterraneo, ai medici e agli infermieri, quella in memoria di George Floyd e ancora: via Gennaro Arma, via della Speranza, via Yuri Gagarin, via Altiero Spinelli, via Breonna Taylor, via 2 Agosto 1980, via Martin Luther King.

Distanza sociale e identità

Costruire una scuola non significa solo progettare aule a norma.

Volevamo far sì che i ragazzi non entrassero in un padiglione della fiera, ma in un luogo con un’identità precisa”. Un luogo che non avesse “solo aule, ma dove poter sperimentare”, dice l’architetto. “Ogni scuola ha una strada, con grafica a tema e i colori che hanno scelto“.

Una strada, osserva Cucinella, “che non ha solo la funzione di condurre alle aule perché altrimenti sarebbe solo un labirinto”, ma dà l’occasione ai ragazzi di incuriosirsi, provare. La grafica indica questa direzione.

Scuola in fiera a bologna, progetto di Mario Cucinella. I colori dei corridoi

Una grafica che non è solo estetica, distintiva o decorativa dunque, ma anche e soprattutto informativa.

Perché la scuola ha il compito di educare, informare, ampliare la coscienza. E i temi ambientali, i  cambiamenti climatici, lo sviluppo sostenibile, economia circolare, sono tra i più importanti e critici del nostro tempo.

Scuola in fiera a Bologna, progetto di Mario Cucinella. Attenzione allo sviluppo sostenibile

Una sensibilità verso l’ambiente, a cui Mario Cucinella ci ha ormai abituato da tempo. Del resto, sottolinea l’archistar, “il ruolo dell’architetto non è solo porre domande, ma anche dare risposte“. E questa lo è.

Entusiasmo dal mondo politico: i commenti

“Oggi è un giorno importante – è il commento del sindaco di Bologna, Virginio Merola – perché anche grazie a questa innovativa operazione siamo riusciti a dare uno spazio e un banco a tutti i nostri studenti e alle nostre studentesse, pur in una situazione complessa come questa. È una cosa non scontata e che infatti non sta avvenendo in tutte le zone del Paese. Anche se dobbiamo tenere alta la guardia su tutti gli aspetti necessari a questa ripartenza, a partire dall’assegnazione di tutti i docenti necessari alle diverse scuole. Un grande ringraziamento va alla Fiera che ha accolto la nostra richiesta e a tutti coloro che in questi pochi mesi hanno lavorato con noi affinché oggi potessimo essere qui a inaugurare il Padiglione”.

“La riapertura delle scuole è un momento fondamentale per tutte le nostre comunità – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. La scuola rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie e i ragazzi: non solo lezioni e insegnamento, ma soprattutto socialità e confronto. Chiuderle è stata una decisione dolorosa, ma necessaria, di fronte a una pandemia senza precedenti. Ci ha ricordato che di scontato non c’è nulla e quanto sia importante che il rapporto insegnanti e studenti avvenga di persona e non di fronte a uno schermo. Dunque, riaprire oggi, in sicurezza, rappresenta un passo in avanti ineludibile, che ci richiama tutti alla massima responsabilità. È stato un lavoro difficile, che ci ha tenuto occupati 24 ore al giorno nelle ultime settimane e voglio ringraziare per la collaborazione l’Ufficio Scolastico Regionale, i sindacati, le aziende di trasporto, il personale sanitario e i genitori. Abbiamo lavorato insieme per un obiettivo comune, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna. Adesso rispettiamo le norme di sicurezza e restiamo uniti di fronte alle prove che ci metterà davanti questa nuova sfida. Buona scuola a tutti”.

“Grazie a un enorme lavoro di squadra – spiega il Consigliere metropolitano delegato alla Scuola, Daniele Ruscigno – per cui ringrazio i dirigenti e tutti i collaboratori delle scuole, i tecnici della Città metropolitana e di Fiera e lo studio Cucinella, siamo riusciti a realizzare in tempi da record una struttura temporanea fondamentale per rispettare il distanziamento e l’apertura delle scuole. Certamente l’opera più innovativa e visibile è quella in Fiera – su cui abbiamo investito circa 1,5 milioni di euro ma voglio ricordare gli investimenti nelle altre scuole superiori della città metropolitana: abbiamo acquistato moduli prefabbricati per 20 aule (4 al Sabin, 4 all’Archimede di Persiceto, 4 al Rambaldi Valeriani di Imola e 8 al Majorana di San Lazzaro) investendo 1,5 milioni di euro tra noleggi e acquisti. Inoltre, abbiamo speso 1.650.000 euro per manutenzione ordinaria e straordinaria legata all’emergenza Covid. In tutto parliamo di circa 120 aule aggiuntive permanenti e provvisorie legate al Covid”.

“Un progetto straordinario – sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni – per caratteristiche innovative, bellezza e l’idea che porta con sé: quella di una scuola-città-comunità non solo sicura, moderna e confortevole, ma legata alla capacità di fare dei suoi abitanti, i ragazzi e le ragazze che qui passeranno molto del proprio tempo. Frutto di un lavoro di squadra che in pochissimo tempo ha permesso di rispondere al bisogno di distanziamento introdotto dalla pandemia realizzando una struttura capace, dopo questi lunghissimi e difficilissimi mesi, di accogliere gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale scolastico in uno spazio nuovo”.



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