Botel diffuso dei laghi



Botel 2.0 è un progetto che nasce a Porto Ceresio, sulle rive del Lago di Lugano, e che ha come obiettivo quello di incentivare il territorio attraverso un progetto di ospitalità diffusa. Si tratta di uno dei progetti più innovativi in Italia e in Europa nel panorama del turismo esperienziale e della sostenibilità ambientale.

A cura di Silvia Giacometti

Botel 2.0 albergo realizzato su piattaforme galleggianti

Botel 2.0 nasce da un’idea di approccio turistico in “punta di piedi”, ovvero un’idea di progetto diffuso che vuole avvicinarsi ai territori ad alta sensibilità paesaggistico/ambientale/sociale in modo consapevole, ponendo come obiettivo principale la sostenibilità del paesaggio circostante, dell’ambiente con un occhio di riguardo a tutto ciò che è socialmente utile e doveroso.

Ideatori del progetto Botel sono l’architetto Roberta Turra e l’architetto Gaetano Gucciardo con Paola Della Chiesa.

Analizzando nello specifico queste tre caratteristiche – paesaggistico, ambientale, sociale – si possono evidenziare i seguenti caratteri principali:

Sostenibilità paesaggistica: l’elementare composizione volumetrica del progetto ne semplifica la lettura e la collocazione tra le darsene esistenti, ne ripropone l’essenziale e funzionale articolazione; pochi materiali con colorazioni naturali – in particolare la fascia blu verticale risulta essere il trait-d’union tra cielo e lago.

Botel 2.0 albergo realizzato su piattaforme galleggianti

Sostenibilità ambientale: è una unità off-grid a ciclo chiuso, ovvero senza emissioni in atmosfera e in acqua; sono unità realizzabili ovunque, ma l’approccio progettuale ha voluto estremizzare il concetto di sostenibilità fino alla teorizzazione della totale “reversibilità”. Questo è uno dei motivi per il quale è stato deciso di posizionarla in acqua: il principio di Archimede parla di “liquido spostato” a fronte di una sollecitazione (azione – immersione, spostamento / reazione – spinta dal basso verso l’alto); rimossa la sollecitazione il liquido ritorna naturalmente in quiete. Per quanto possibile, si è posta particolare attenzione al life cycle assessment (LCA) ottenendo risultati soddisfacenti, e sicuramente perfettibili.

Sostenibilità sociale: per l’utilizzatore della struttura, l’approccio in punta di piedi vuol dire “addentrarsi” in un tessuto sociale consolidato, con la consapevolezza di doverlo abbandonare entro poco tempo, senza aver lasciato impronte (nè ecologiche, nè sociali); per la struttura alberghiera vuol dire entrare nel tessuto economico/sociale minimizzando gli impatti sugli equilibri economico/sociali consolidati e massimizzando i contributi attivi al consolidamento degli stessi.

In associazione al Botel diffuso, si implementerà il Ristorante Diffuso mediante il coordinamento delle attività di ristorazione locale (Bando Asset della Valceresio). 

Fasi costruttive Botel 2.0

Gli elementi strutturali e di tamponamento sono stati realizzati in due diverse officine:

1 – La Janson Bridging Italia (Brescia), incaricata di realizzare il sistema di galleggiamento, ha messo a punto un prototipo (utilizzato per la prima volta in Europa sul Botel), composto da lastre di PVC (riciclato e riciclabile) composito a portanza differenziata e un sistema collaborante di telaio in alluminio; si sono utilizzati 2 moduli da 40 piedi (per il trasferimento su strada) oltre a una piattaforma tecnica; i due moduli sono stati assemblati e resi solidali al momento dello scarico in cantiere; la piattaforma tecnica, a galleggiamento differenziato è stata assemblata appena prima del varo.

Botel 2.0 realizzato con telaio in alluminio

2 – I tamponamenti sono stati realizzati in legno con la tecnica “a telaio” dalla Carpenteria Lombarda Mesenzana (Varese); l’assemblaggio dei singoli elementi (telaio + isolamento + OSB faccia esterna) è avvenuto nella sede della carpenteria e il montaggio è stato realizzato in aggancio alla struttura portante in alluminio. Nel cantiere (parte di parcheggio pubblico per il quale si è mantenuta la funzionalità di terminal-bus) è nstato realizzato il rivestimento con assi  di larice trattato con la tecnica del shou sugi ban – unica protezione progettata. La copertura è stata realizzata con doppio pannello sandwich in alluminio (pendenze differenziate) – alcuni ponti termici sono stati attenuati dall’esterno con coibentazione e rivestimento in lamiere d’alluminio colore RAL 5010.

OSB per la facciata esterna di Botel 2.0

3 – I serramenti della Zoccarato Serramenti (Padova) in alluminio RAL 5010 sono stati montati poco prima del varo.

I serramenti di Botel 2.0

4 – Il Varo (curato dalla ST Servizi Tecnici – Venezia – Ingegneri Orsola e Nicola Ferrari – progettisti della struttura di galleggiamento dell’ancoraggio e della passerella) è stato effettuato dalla azienda Polita Trasporti di Varese che ha fornito un’autogru da 200 tonnellate.

Sollevamento modulo Botel 2.0

5 – Una volta in acqua, l’unità è stata rimorchiata per circa 800 mt, fino al luogo deputato all’ancoraggio; le operazioni sono state condotte dalla CO.MAR. di Laveno Mombello con il supporto dell’Ingegner Ferrari. I pali di ancoraggio sono stati infissi da terra con autogru e vibroinfissore idraulico.

In acqua sotto stati effettuati i lavori di finitura quali:

  • Realizzazione impianti elettrici e speciali con cablaggi orizzontali e verticali convogliati in vano tecnico contenente i quadri di controllo degli impianti di produzione e le batterie di accumulo;
  • Sulla copertura sono stati posizionati i pannelli fotovoltaici, che per motivi paesaggistici, sono aderenti alla copertura piana; un generatore eolico ad asse orizzontale e uno ad asse verticale.

Micro impianto eolico in copertura di Botel 2.0

  • Realizzazione impianto idraulico e di depurazione: quest’ultimo previa separazione delle acque nere dalle acque saponate, è stato posizionato sulla passerella tecnica; le acque saponate seguono
  • un processo di fitodepurazione, filtrazione e abbattimento del carico batterico prima della reimmissione in circolo; le acque nere subiscono un primo processo di digestione anaerobica per poi venire immesse nell’impianto di evapotraspirazione. Parte integrante degli impianti è un sistema di sonde dedicate e gestite da un’applicazione di home automation. Si è poi passati alla realizzazione dei rivestimenti interni, parte in osb (anche per la pavimentazione) e parte in cartongesso e parquet.

Botel oggi

L’attuale fase è quella di prototipazione e sperimentazione dei sistemi progettati mediante il controllo online delle produzioni e consumi energetici, qualità dell’acqua. Lo sviluppo prevede la realizzazione di 4 nuove unità per un totale di 8 camere d’albergo gestite mediante lo sviluppo di un’applicazione per la gestione alberghiera e ristorativa e per la messa in rete di informazioni afferenti l’attività di Infopoint. Attualmente si è realizzato uno show-room finemente arredato a cura di Zilio Arredamenti (Bisuschio, Varese).

Stanza di Botel 2.0



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