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A cura di: la redazione Taglio in tre anni di oltre 15 miliardi di metri cubi di gas e 40 milioni di tonnellate di gas serra, puntare sulle rinnovabili, efficienza energetica negli edifici e semplici azioni quotidiane da parte di tutti. Queste le tre proposte di ‘Italy for climate‘ rivolte a governo, istituzioni, imprese e cittadini, lanciate nel corso della Conferenza nazionale sul clima 2022 ‘Crisi energetica e climatica: la nuova road-map per l’Italia’, a Roma, con il patrocinio del ministero per la Transizione ecologica, della commissione Europea e di Rai per la sostenibilità, e la media partnership di Rai Radio 1 e Rai Pubblica Utilità. Quella di ‘Italy for climate’ è un’iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, insieme con Enea e Ispra, promossa da Chiesi, Conou, Davines, Edison, Elettricità futura, Erg, Illy, Italian exhibition group, H+K strategies. Si tratta – viene spiegato – di tre nuove proposte operative, ‘da fare subito’, “per intervenire concretamente e velocemente”; che si aggiungono al pacchetto di 40 misure di intervento presentato a dicembre dello scorso anno, articolato per settore economico, per arrivare agli obiettivi della road-map che consentirebbe all’Italia una riduzione delle emissioni di gas serra del 60% al 2030 rispetto al 1990, un azzeramento dell’uso energetico del carbone, il taglio del 41% del petrolio, il taglio del 45% del gas, ossia 30 miliardi di metri cubi pari all’import dalla Russia prima della crisi. “La lotta al cambiamento climatico e l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 – dice Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, promotore di ‘Italy for climate’ – sono una priorità, da cui dipendono il futuro e l’economia del nostro Paese. L’Italia deve dotarsi quanto prima di una legge per il clima, come hanno già fatto Germania, Francia e Regno Unito. Abbiamo accumulato 30 anni di ritardi”. L’impatto dei cambiamenti climatici e allo stesso tempo “lo scarso impegno nella riduzione delle emissioni” – è la stima messa a punto da ‘Italy for climate’ – comporta “già oggi ingenti danni: incendi, siccità, eventi meteorologici estremi sono conseguenze gravi davanti agli occhi di tutti”; gli effetti su persone, economia, imprese sono “evidenti e saranno sempre più gravi con una perdita del Pil dell’8%, ossia oltre 140 miliardi di euro ogni anno a partire dai prossimi decenni”. La stima fa riferimento a quella che viene definita la “realtà” degli impatti su salute e su produzione alimentare, e mette in evidenza come i danni “continueranno a verificarsi in ogni caso per molti anni, anche invertendo oggi la rotta energetica, a causa dell’inerzia del sistema climatico”. Le tre nuove proposte “operative e prioritarie” sono “coerenti con il Piano europeo REPowerEU e con un impatto rilevante in tempi relativamente brevi: nei prossimi tre anni da sole produrranno un risparmio di oltre 15 miliardi di metri cubi di gas e un taglio di quasi 40 milioni di tonnellate di gas serra”. Obiettivo: 80% di elettrificazione da fonti rinnovabili Come fare? Bisogna “raggiungere al 2030 l’85% della produzione elettrica nazionale attraverso fonti rinnovabili, oggi è circa al 40%; ripensare il superbonus dell’edilizia, per elettrificare 3 milioni di abitazioni in tre anni, con un risparmio di risorse pubbliche e un innalzamento dei benefici ambientali connessi; mobilitare i cittadini, attraverso ‘Faccio-la-mia-parte’, una campagna per incidere molto e velocemente sui consumi di energia attraverso i comportamenti individuali”. Tre i passi per arrivare a oltre l’80% di elettrificazione da fonti rinnovabili: revisione del quadro normativo, con l’adozione dei nuovi target europei, la classificazione delle fonti rinnovabili come ‘materia di interesse pubblico prevalente’, l’individuazione delle aree di riferimento con iter autorizzativi semplificati e della durata inferiore a un anno. Tra le iniziative in questo ambito, quella dedicata ai ‘tetti solari’, “con l’introduzione di uno sportello unico e iter amministrativo inferiore ai tre mesi”, per “l’obbligo di solarizzazione dei tetti commerciali e pubblici entro il 2027, promozione dell’elettrificazione, dei prosumer e la diffusione dei sistemi di accumulo; attivazione di comunità e territori, promuovere le Comunità energetiche rinnovabili”. Serve poi “un nuovo e decisivo superbonus” che “purtroppo non ha prodotto risultati sufficienti nell’ottica della riduzione dei consumi energetici e della decarbonizzazione”. Bisogna “puntare con più forza sull’elettrificazione degli edifici residenziali. Un intervento straordinario in questo senso su 3 milioni di abitazioni consentirebbe di tagliare al 2025 circa 2-3 miliardi di metri cubi di gas e circa 6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, con costi molto più contenuti”. Ogni cittadino può fare la propria parte I comportamenti individuali “possono incidere moltissimo e molto velocemente sui consumi di energia e, quindi, sulle emissioni di gas serra”. La proposta è quella di lanciare a livello nazionale una grande campagna di sensibilizzazione collegata all’iniziativa dell’Agenzia internazionale dell’energia e della commissione Europea ‘Playing my part’, che prevede la diffusione su vasta scala di misure comportamentali per i cittadini, e che secondo le stime potrebbe portare “in media a un risparmio annuo per le famiglie di 450 euro insieme alla riduzione di 3 miliardi di metri cubi di gas e di 2 milioni di tonnellate di petrolio, per un taglio delle emissioni pari a circa 12 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti”. Poi, a monte di tutto ciò c’è “l’urgenza che l’Italia, come già fatto da tutti i grandi Paesi europei, si doti di una legge per il clima, che fornisca un quadro certo e vincolante da qui al 2050, definendo target specifici, anche a livello dei singoli settori produttivi, e azioni chiare e stabili”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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