Confermato accordo su revisione direttiva dell’efficienza energetica

E’ stato confermato dagli Stati membri l’accordo raggiunto lo scorso 10 marzo riguardante la revisione della direttiva dell’efficienza energetica, tra i dossier legislativi più importanti del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’.

Confermato accordo raggiunto con l’Eurocamera su revisione direttiva dell’efficienzaQuesto ultimo passaggio conclude formalmente l’iter legislativo che regolamenta la nuova legge europea sull’efficienza energetica, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa a metà settembre, con entrata in vigore 20 giorni dopo.

L’accordo è stato sostenuto dalla maggioranza degli Stati membri. Gli Stati astenuti sono Belgio, Lettonia, Portogallo e Slovacchia, mentre i contrari sono Ungheria, Polonia e Finlandia, insufficienti per bloccare il provvedimento.

L’obiettivo fissato da Commissione europea ed Europarlamento

L’obiettivo giuridicamente vincolante fissato da Commissione europea ed Europarlamento è quello di ridurre collettivamente il consumo finale di energia almeno dell’11,7% rispetto alle previsioni di domanda per il 2030 formulate nel 2020, ossia totalizzare un consumo massimo di energia finale dell’UE pari a 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario.

Tutti gli Stati membri dovranno contribuire al raggiungimento di tale obiettivo con contributi e traiettorie nazionali indicativi e la Commissione europea si occuperà di calcolare se tutti i contributi si sommano all’obiettivo dell‘11,7%; in caso contrario, apporterà rettifiche ai contributi nazionali inferiori.

“Un’altra pietra miliare è stata raggiunta  verso il completamento degli obiettivi del pacchetto sul clima ‘Fit For 55’. La nostra maggiore ambizione e misure più rigorose in materia di efficienza energetica accelereranno la transizione energetica. La sicurezza dell’approvvigionamento dell’UE sarà rafforzata e la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi diminuirà ulteriormente, in linea con il piano REPowerEU”, ha commentato la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson.

Ridurre il consumo di energia: settore pubblico e aziende

Gli Stati membri dovranno garantire un risparmio dell’1,3% fino alla fine del 2025 e raggiungere progressivamente una quota di risparmio dell’1,9% dalla fine del 2025 alla fine del 2030, a questo obbligo si aggiunge quello di ristrutturazione annuale di almeno il 3% della superficie totale degli immobili di proprietà di enti pubblici.

Sempre relativamente al settore pubblico vi è l’obbligo di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell’1,9%, che può escludere i trasporti pubblici e le forze armate.

Le aziende non hanno obblighi, ma sono esortate a diventare più efficienti dal punto di vista energetico puntando sull’implementazione della digitalizzazione e dei data center, dei quali è necessario monitorare l’impronta idrica.

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