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A cura di: Tommaso Tautonico Nessuna sostanza chimica costosa o dannosa. Il segreto è l’utilizzo dell’acido ossalico, un acido organico che può essere trovato nel regno vegetale. È la scoperta fatta dai ricercatori della Chalmers University of Technology, in Svezia, pubblicata sulla rivista Separation and Purification Technology. Il nuovo metodo consente di riciclare i metalli dalle batterie esaurite delle auto elettriche in modo più efficiente e allo stesso tempo recuperare il 100% dell’alluminio e il 98% del litio contenuto nelle batterie. Inoltre, fanno sapere i ricercatori, viene ridotta al minimo la perdita di materie prime preziose come nichel, cobalto e manganese. “Finora nessuno è riuscito a trovare esattamente le giuste condizioni per separare così tanto litio utilizzando l’acido ossalico, rimuovendo allo stesso tempo tutto l’alluminio” afferma Léa Rouquette, dottoranda presso il Dipartimento di Chimica e Ingegneria Chimica di Chalmers. “Poiché tutte le batterie contengono alluminio, dobbiamo essere in grado di rimuoverlo senza perdere gli altri metalli”. Riciclare i metalli? È più facile con gli spinaci Alla base della nuova scoperta, come anticipato in apertura, c’è l’utilizzo dell’acido ossalico, un acido organico che si trova in piante come il rabarbaro e gli spinaci. Dopo aver polverizzato le celle delle batterie delle auto fino ad ottenere un composto nero molto sottile, si discioglie in liquido trasparente, l’acido ossalico. Grazie ad una perfetta combinazione tra temperatura, concentrazione e tempo, è possibile esaltare le capacità dell’acido, che non scioglie i materiali, permettendo di rimuovere le impurità di rame e alluminio. Come funziona la tecnologia “Abbiamo bisogno di alternative ai prodotti chimici inorganici” dichiara Martina Petranikova, professore associato presso il Dipartimento di Chimica e Ingegneria Chimica di Chalmers. “Uno dei maggiori colli di bottiglia nei processi attuali è la rimozione di materiali residui come l’alluminio. Quello sperimentato è un metodo innovativo che può offrire nuove alternative all’industria del riciclo”. Invertire l’ordine e ridurre le perdite Questo metodo, a base acquosa, è chiamato idrometallurgia. Nel suo utilizzo tradizionale, tutti i metalli nella cella di una batteria per veicoli elettrici vengono disciolti in un acido inorganico. Successivamente si rimuovono le “impurità” come alluminio e rame. Infine è possibile recuperare metalli preziosi come cobalto, nichel, manganese e litio. Anche se le quantità residue di alluminio e rame sono piccole, per recuperare la frazione solida (fatta di materiali preziosi), sono necessarie diverse fasi di purificazione e ciascuna fase può causare la perdita di litio. Con il nuovo metodo, i ricercatori invertono l’ordine e recuperano prima il litio e l’alluminio, riducendo lo spreco di metalli preziosi necessari per produrre nuove batterie. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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