Appalti servizi energetici, approvati i CAM EPC: come cambiano i requisiti ambientali minimi 04/09/2024
I mattoni in edilizia hanno una storia millenaria. Nati dalla volontà dell’uomo di creare strutture abitative e di altro uso, hanno conosciuto un’evoluzione nelle forme e nei materiali. Così oggi contiamo su mattoni di molteplici tipi, realizzati con diversi materiali, dal laterizio al calcestruzzo citando quelli più tradizionali. Nuove idee si sono consolidate e altre potrebbero sviluppare nuove opportunità commerciali e di utilizzo, per realizzare alternative più naturali o attente all’economia circolare. Il mondo della ricerca è al lavoro per nuove soluzioni. Vediamone alcune. Mattoni dalle acque reflue all’edilizia Lo smaltimento dei fanghi da acque reflue è un tema cruciale. Solo in Italia se ne producono più di tre milioni di tonnellate. Come trasformare un problema in risorsa? In parte già usati come fertilizzanti, dalla ricerca si è trovato il modo di trasformarli in materiali da costruzione. Un team di ricercatori della RMIT University di Melbourne, in Australia, ha dimostrato che i mattoni di argilla cotta che incorporano biosolidi potrebbero essere una soluzione sostenibile sia per il trattamento delle acque reflue che per l’industria dei mattoni. Img by RMIT University di Melbourne Oltre che utile all’ambiente, lo è anche in termini di risparmio energetico: la ricerca, infatti, ha evidenziato come la produzione di mattoni biosolidi richieda solo circa la metà dell’energia dei mattoni convenzionali. Oltre a essere più economici da produrre, i “mattoni ecologici” hanno anche una minore conducibilità termica, garantendo così agli edifici prestazioni ambientali più elevate. Sempre dallo scarto, questa volta prettamente umano, potrebbero nascere nuovi eco-mattoni dall’urina. Proprio così: Suzanne Lambert, del dipartimento d’ingegneria civile dell’University of Cape Town (UCT), in Sudafrica, ne ha creato dei prototipi sfruttando un processo naturale chiamato precipitazione di carbonato di calcio microbica, non differente dal procedimento con cui si formano le conchiglie. In questo caso, la sabbia sciolta è colonizzata da batteri che producono ureasi e nella reazione chimica relativa si cementa la sabbia in forma appunto di mattone. Il mattone creato dall’University of Cape Town (foto da www.news.uct.ac.za) I bio-mattoni sono prodotti in stampi a temperatura ambiente, senza quindi bisogno di consumare energia né produrre emissioni. I funghi per le costruzioni Un processo analogo è sfruttato anche dalla Biomason, realtà innovativa statunitense che sta portando avanti un’attività di ricerca e sviluppo spinta proprio per creare prodotti, tra cui i mattoni in bio-cemento. Sempre in tema di prodotti biologici per l’edilizia vanno segnalati anche i prodotti dell’americana Evocative Design composti dal micelio, ovvero l’apparato vegetativo dei funghi. Questo, inserito in uno stampo insieme a scarti di produzione agricola, produce una struttura fibrosa resistente che permette appunto la formazione di bio-mattoni. Natura e riciclo: i bio mattoni made in Italy Sempre made in Italy è la linea di mattoni Krioton, di Ton Gruppe, costituiti da un composto di terra cruda e scarti di fibra di legno. Si contraddistinguono per le ottime proprietà traspiranti e igroscopiche, fonoassorbenti e d’inerzia termica oltre che di trattenimento di polvere e odori. Mattoni Kryoton 40 di Ton-Gruppe Tra i componenti di biomattoni trova spazio la canapa. Natural Beton, dell’italiana Equilibrium, propone un bio-mattone ottenuto combinando il truciolato vegetale di canapa con un legante a base di calce idrata e additivi naturali, caratterizzato da un elevato isolamento termo-acustico e igrometrico. Una via altrettanto promettente è quella che si basa sull’economia circolare, ovvero sulla possibilità di riciclo dei materiali che divengono materia prima seconda. A proposito va segnalata la startup italiana Catalyst che fa interamente sua la filosofia produttiva del riciclo da demolizione edilizia per creare, dopo attenta selezione, materiali che miscelati con leganti e mediante pressione a freddo mediante una pressa ad alta compressione, realizza nuovi mattoni. Mattoni Double-Block Anche in questo caso il metodo è a zero emissioni. L’impresa innovativa di Firenze ha creato tre tipi di mattoni: Ri-Block, che non richiede malta per la sua messa in opera ed è adatto per le murature faccia a vista e Carrara-Block, prodotto con scarti di lavorazione del marmo di Carrara e polveri di scavo prodotte nelle Cave Apuane. Oltre a questi ci sono i Double-Block che, spiega l’azienda, sono: “posti in opera con o senza armatura interna possono essere utilizzati per murature portanti o tamponamenti interni ed esterni, offrendo una “faccia a vista” differenziata e già pronta e finita sia per l’esterno che per l’interno”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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