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Indice degli argomenti Toggle Decreto siccità, misure e obiettivi del governo per fronteggiare l’emergenza idricaCompiti e competenze della cabina di regia e del Commissario straordinario La siccità non è più un’emergenza ma un problema “strutturale” che il governo italiano ha deciso di affrontare con un decreto ad hoc. Il testo (dl 14 aprile 2023 n.39) del “decreto siccità” recante il titolo “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsita’ idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche” contiene diverse misure per far fronte alla situazione: dal riuso delle acque reflue in agricoltura, alla semplificazione del processo di desalinizzazione, all’istituzione di una cabina di regia e di un Commissario straordinario. È stabilita, ad esempio, la possibilità di realizzare vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo senza permessi o autorizzazioni e il riutilizzo delle acque reflue per irrigare i campi. Completa il quadro delle novità in tema di siccità, l’istituzione di un regime semplificato per realizzare e migliorare le infrastrutture idriche nel rispetto degli impegni nell’ambito del PNRR. A tal fine il governo nominerà una cabina di regia e un Commissario straordinario fino al 31 dicembre 2024. “Nessun governo aveva scelto di affrontare la crisi idrica in modo strutturale fino ad ora”. La dichiarazione del premier Giorgia Meloni a commento del testo licenziato dall’esecutivo. Ecco la panoramica delle principali misure contro la siccità e cosa cambia rispetto al passato. Decreto siccità, misure e obiettivi del governo per fronteggiare l’emergenza idrica Il decreto siccità è legge: pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.88 del 14/04/2023, il testo è entrato in vigore il 15 aprile 2023 ed entro 60 giorni sarà convertito in legge dal parlamento. Con 11 articoli e un allegato, il decreto contiene importanti misure contro l’emergenza idrica, limitando la dispersione dell’acqua e semplificando i procedimenti di desalinizzazione e il recupero delle acque nell’agricoltura. Qui la panoramica degli obiettivi perseguiti: ridurre la dispersione idrica migliore le prestazione dei sistemi idrici esistenti aumentare il volume degli invasi, ovvero delle strutture finalizzate all’accumulo idrico semplificare gli iter di progettazione/realizzazione delle infrastrutture idriche del PNRR In breve, gli interventi immediati contro la scarsità idrica sono 3: edilizia libera per la realizzazione di vasche di raccolta delle acque meteoriche ad uso agricolo di dimensioni contenute (quindi, senza la VIA) semplificazione amministrativa per procedere alla desalinizzazione riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo Edilizia libera per le vasche di raccolta delle acque piovane Iter più semplice per le vasche di raccolta delle acque meteoriche ad uso agricolo: il decreto prevede che rientrino nell’edilizia libera le vasche fino a 50 metri cubi di volume per ogni ettaro di terreno coltivato. Vuol dire che, limitatamente alle vasche della portata indicata, non è più necessaria alcuna autorizzazione edilizia. Le misure del Decreto siccità per potenziare la desalinizzazione L’articolo 10 del decreto Siccità è dedicato alla desalinizzazione, procedimento utilizzato per ottenere acqua a basso contenuto salino da usare a livello alimentare e industriale. Il testo semplifica il procedimento eliminando l’obbligo della VIA – la valutazione d’impatto ambientale – per gli impianti con capacità inferiore a 200 litri al secondo, quindi con impatto ambientale contenuto. Eliminando il passaggio burocratico imposto dalla legge n.60 17 maggio 2022 (cosiddetta “legge Salva mare”), la desalinizzazione risulterà più semplice e veloce. Importanti novità anche per quanto riguarda gli scarichi derivanti dal processo di dissalazione delle acque che genera, in media, un litro e mezzo di acqua ipersalata per ogni litro di acqua dolce prodotta. La norma stabilisce che: l’incremento percentuale massimo di salinita’ del corpo recipiente entro un raggio di 50 metri dallo scarico (zona di mescolamento), rispetto alla concentrazione salina media dell’acqua marina nell’area di interesse, è pari a ΔSalmax<5%. Compiti e competenze della cabina di regia e del Commissario straordinario L’articolo 3 del decreto prevede quanto segue: Al fine di provvedere alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della scarsità idrica e di ottimizzare l’uso della risorsa idrica, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previa delibera del Consiglio dei ministri, è nominato il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, di seguito «Commissario». La cabina di regia e il Commissario straordinario sono due elementi fondamentali per contrastare la siccità. La cabina di regia è nominata dal Consiglio dei ministri allo scopo di stabilire l’ordine di priorità degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza siccità nel breve termine. A presiedere la cabina di regia sarà la stessa premier Giorgia Meloni o, in sostituzione, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini; gli altri membri sono gli esponenti dei dicasteri Ambiente, Agricoltura, Affari regionali, Economia, PNRR e Protezione civile. Entro 30 giorni dalla sua istituzione, la cabina di regia dovrà effettuare una prima ricognizione delle opere necessarie, sostituendosi agli enti locali laddove risulti utile per velocizzare i procedimenti. Altra figura fondamentale è il Commissario straordinario da nominare entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto e in carica fino al 31 dicembre 2024. Al commissario spetta il compito di monitorare gli interventi richiesti dalla cabina di regia e intervenire in caso di ritardi. Il Commissario, inoltre, può intervenire in caso di inerzia, ordinando in prima persona di realizzare gli interventi. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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